Convenzione Autostrade
La Convenzione Autostrade si colloca a metà strada tra il diritto privato e il diritto amministrativo perché disciplina i rapporti tra due soggetti dei quali uno è rappresentato dallo Stato.
Che cosa è contenuto nella Convenzione? Vi è una parte interamente dedicata ai poteri che sono riconosciuti allo Stato per fare in modo che gli obblighi del concessionario (Autostrade per l’Italia) vengano rispettati.
È vero che lo Stato può erogare sanzioni ad Autostrade? Si, è vero, lo prevede l’articolo 7: fino a 150 milioni di euro nel caso in cui non vengano adempiuti gli obblighi stabiliti.
È vero che lo Stato può obbligare il concessionario ad eseguire e a far fronte ai propri impegni? Si, è vero, lo prevede l’articolo 8 in caso di gravi inadempimenti.
È vero che lo Stato può dichiarare decaduta questa convenzione? Si, è vero, lo prevede l’articolo 9. Alla fine di un lungo iter amministrativo il Ministero delle Finanze in accordo con il Ministero dei Trasporti può emettere decreto di revoca.
È vero che il concessionario può pretendere un risarcimento? Si, è vero, lo prevede l’articolo 9bis: il risarcimento è pari al valore dei ricavi netti moltiplicati per gli anni che mancano alla conclusione naturale del contratto. Da qui i famosi 20 miliardi di cui si è diffusamente letto.
Il problema è che quello che è accaduto a Genova non è tipizzato e non è tipizzabile all’interno di una convenzione. È come per un contratto di affitto: troveremo scritto che cosa succede se l’affittuario non paga l’affitto ma non che cosa succede se, per fare un esempio, la casa esplode.
E allora che cosa si può fare?
Secondo gli esperti si può uscire dalla convenzione e ricorrere da una parte al diritto privato e dall’altra al diritto amministrativo. Lo Stato potrebbe quindi evocare la risoluzione del contratto opponendo quello che è un diritto fondamentale dello Stato: il cosiddetto interesse pubblico.
Tutto ciò potrà accadere senza esborso di denaro? Questo lo potrà decidere solo un Tribunale, perché Autostrade per l’Italia farà sicuramente ricorso presentando le proprie perizie mentre lo Stato avanzerà le sue.
Ognuno dirà la propria e soltanto un Giudice potrà mettere la parola fine a questo contenzioso.
Come la vedo io?
Paradossalmente revocare la concessione rischia di essere un regalo a Autostrade: significa andare in causa per decenni, pagare circa 20 miliardi di danni e tenere Genova divisa in due. Secondo me Autostrade oggi deve pagare, non ricevere regali.
Si sente parlare parecchio di nazionalizzazioni… su questo argomento invito alla lettura dell’articolo di Michele Ainis dal titolo “Il miraggio del monopolio di Stato”.
In questi giorni assistiamo inoltre ad una feroce gara di accuse tra partiti (come al solito!) per indicare su chi vadano addossate le colpe del disastro. Difficile però trovare un partito “senza macchia”:
- La convenzione tra Stato e Autostrade per l’Italia è stata realizzata dal governo Berlusconi (Salvini votò a favore e il PD contro);
- Soldi da Autostrade sono stati presi dalla Lega come contributo elettorale e dal premier Conte in veste di avvocato;
- I contratti del 2007 (a mio avviso quello di Di Pietro nel 2007 era un buon contratto) sono stati rivisti successivamente da Berlusconi, Renzi e Gentiloni.
- Il no alla Gronda, che pesa su questa vicenda, proviene da Beppe Grillo e Toninelli.
La convenzione tra Autostrade per l’Italia e lo Stato la trovate qui.
Fonte: La7, La Repubblica, Il Sole 24 Ore.