Saltano i soldi per le scogliere
CHIUDE «Italia Sicura», ma la Regione cerca di blindare i 63milioni di euro destinati alle Marche per la difesa della costa e la tutela idrogeologica del territorio. All’interno di quelle risorse c’è il milione di euro per la realizzazione delle ultime due scogliere di Sassonia nord: davanti a Bagni Gabriele e Bagni Carlo. L’ipotesi che Fano possa perdere quel milione di euro preoccupa non poco la Confartigianato. Gli operatori, allarmati, avrebbero chiesto un incontro all’Amministrazione comunale prima della fine di agosto. «Le ultime tre scogliere (davanti a Bagni Maurizio, Gabriele e Carlo ndr) – insiste Matteo Renzi di Bagni Carlo – si devono fare tutte e tre insieme». La preoccupazione è che se si dovesse realizzare prima la scogliera davanti a Bagni Maurizio, per la quale ci sono già i soldi a seguito dell’autorizzazione della Regione a utilizzare su Fano il ribasso d’asta, il fenomeno dell’erosione si accentuerebbe ulteriormente per Bagni Carlo e Bagni Gabriele, in attesa delle risorse del governo. ANDREA GIULIANI, responsabile di Oasi Confartigianato incalza i parlamentari fanesi (3 grillini e un leghista) per avere risposte su almeno tre quesiti: «Se è vero che il nuovo governo ha bocciato l’operazione ‘Italia Sicura’ e se la bocciatura riguarda anche il programma sul dissesto idrogeologico presentato dalla Regione, cosa intendono fare i parlamentari fanesi (Maurizio Cattoi, Roberto Rossini e Rossella Accoto del Movimento 5 Stelle e Luca Rodolfo Paolini della Lega) affinché il programma regionale sia salvaguardato e con esso il finanziamento previsto per ultimare le scogliere?». Insiste Giuliani: «Compito dei parlamentari è adoperarsi soprattutto per far fronte alle necessità del territorio che li ha candidati, espressi e votati, cercando concretamente di assicurare alle comunità da cui provengono le risorse necessarie per creare infrastrutture e risolvere i problemi». «COME REGIONE – assicura il vice presidente della Regione Renato Claudio Minardi – ci stiamo impegnando, insieme alle altre regioni italiane, perché le risorse di ‘Italia Sicura’ arrivino nei territori che ne hanno bisogno e mantengano le destinazioni già concertate e condivise. Da parte nostra il livello di attenzione è massimo: proprio qualche giorno fa c’è stato un incontro al Ministero dell’Ambiente (dove sarebbero state trasferite le risorse di ‘Italia Sicura’) per sbloccare la situazione. Sarebbe grave se quei finanziamenti venissero buttati al vento: non è che cambiando il governo scompare il problema dell’erosione o della difesa del territorio. Seguirò passo passo la vicenda, finchè le risorse non saranno definitivamente assegnate».