domenica 8 Settembre 2024
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Così l’azzardo mangia il nostro tempo e i nostri soldi

Un altro record per l’azzardo in Italia nel 2023, ci informano i dati ufficiali dei Monopoli, nel 2023 sono stati spesi in scommesse e giochi d’azzardo ben 150 miliardi di euro. Un incremento di 14 miliardi sul 2022 che aveva totalizzato un ammontare di giocate pari a 136 miliardi di euro, come ammesso dalla sottosegretaria al ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino, rispondendo a un’interrogazione parlamentare in Commissione Bilancio. Una cifra pazzesca, 150 miliardi, di fronte alla quale appaiono scandalosi i tentativi di allargare ancora di più l’offerta di azzardo in questo Paese (leggete qui).

 

Ma c’è un altro dato impressionante oltre al fiume di denaro improduttivo e non sempre chiaro immesso nel circuito dell’azzardo. È il dato del tempo sociale di vita assorbito dai vari canali dove si punta denaro, come osserva il sociologo ed esperto Maurizio Fiasco su Avvenire: “dalla sala slot all’abitazione privata si è passati a pesare un tempo “biologico” che per l’insieme della popolazione giocatrice corrispondeva a circa 90 milioni di giornate lavorative, quattro anni fa, ad una cifra che nel 2023 ha toccato almeno 140 milioni di giornate lavorative. Rapportandosi all’anno appena concluso, per esempio, il tempo equivalente a giornate che gli italiani versano all’azzardo è stato pari a un terzo di quello trascorso nelle vacanze estive con i loro cari”.

 

L’azzardo è un’industria improduttiva, consuma invece di produrre, consuma denaro e tempo e induce malattie e disturbi del comportamento. Siamo di fronte a un’idrovora che consuma economia ed energie, 150 miliardi e 140 milioni di giornate lavorative buttate nel cesso! Converrà ricordare l’art. 41 della Costituzione italiana che avverte: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Tutto qui.