lunedì 16 Settembre 2024
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Quarant’anni dalla “Zona Dewojtylizzata” a Fano

Comunicato stampa da Rimarchevole blog:

 

5 agosto 1984, per rispondere con politica, cultura ed ironia alla megagalattica rappresentazione della visita dell’allora papa Karol Wojtyla a Fano, il “Collettivo antimilitarista fanese” esponeva la sua mostra “ZONA DEWOJTYLIZZATA”. Perché? Solo per dire che non tutti i fanesi (e non tutti i pescatori) plaudivano alle gesta molto politiche di quel papa.

Sono quelli gli anni dell’avvio del papato di Wojtyla, eletto nel 1978, e delle manovre finanziarie e politiche che sfociano nello scandalo dello Ior, nel 1982 con l’incriminazione del cardinale Paul Marcinkus e l’assassinio di Roberto Calvi. Saranno anche gli anni della riforma dell’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, con la Legge Falcucci (1985), e la protesta di chi si ritrova, non volendo frequentare l’ora di religione cattolica, messo ai margini dell’orario scolastico. Sono gli anni in cui Craxi col ‘nuovo Concordato’ vara l’otto per mille, allora riservato alla sola confessione cattolica.
Il meeting anticlericale si è svolto poi a Fano per 15 anni, diventando un punto di riferimento nella battaglia italiana per il rispetto della diversità culturale e della libertà di pensiero, in un Paese per molti aspetti fortemente arretrato rispetto al riconoscimento di libertà individuali e di diritti civili invece ritenuti scontati in altri paesi d’Europa: dal testamento biologico alla fecondazione eterologa, ai diritti civili delle coppie di fatto.

Storia di autogestione e di sfide, di repressione (dai tentativi di vietare l’esposizione della scritta “meeting anticlericale” al divieto di usare spazi pubblici nel 1990), e di caos creativo, punto d’incontro dal quale nel 1986 nacque anche la prima versione organizzata della protesta civile contro la discussa “conta dei fedeli” cattolici in Italia: l’Associazione per lo Sbattezzo.
Piccola Woodstock italiana, il meeting ha avuto tanti ospiti illustri e grandi performances, è stato fanese sino al 1998 diventando poi itinerante con tappe in diverse città italiane. Completamente autogestito, ha usato spazi pubblici allora semi abbandonati: la Rocca Malatestiana, il Bastione Sangallo, il Chiostro san Michele.
C’è tanto da discutere, e i libertari e anarchici fanesi del Circolo Papini (che ora ospita una biblioteca di testi rari collezionati in tutti queli anni, come Biblioteca del Libero Pensiero) si vedono catapultati nel grande successo dell’iniziativa, che giunge, edizione dopo edizione, a servire il “Menù eretico” alla mensa autogestita con oltre 500 pasti al giorno. Decine di gruppi musicali e di artisti decidono di contribuire con spettacoli gratuiti, ogni edizione riempie i campeggi, pensioni e alberghi fanesi.

Negli anni seguenti i principali mass media nazionali mandano inviati ad hoc, e quelli internazionali (tra cui il Times) si interessano al meeting. Da quel 5 agosto del 1984, il meeting è rimasto testimone di libertà e di anticonformismo ed anche, forse, un esempio di come oggi sia invece difficile intersecare contestazione, spontaneità e creatività per socialità che deve sottostare alla commercializzazione, a maggiore burocrazia e alle solite pressioni del potere politico.
Certo, i benpensanti fanesi che fecero guerra ai meeting, con il passare degli anni hanno avuto ben altro di cui “scandalizzarsi”:
le rivelazioni shock sulla pedofilia nel clero, gli omicidi e gli scandali dei Corvi in Vaticano, le inchieste sullo IOR hanno riconfermato da sé la grande corruzione insita nei tradizionali modelli del potere temporale della Chiesa cattolica; la realtà ha fatto sembrare ingenua la stessa satira anticlericale.

Ma se ancora adesso alcuni benpensanti hanno reazioni scomposte di fronte alla parola “anticlericale” (lo abbiamo visto nel 2013 con la “censura” alla presentazione alla Rocca Malatestiana di un libro su Joyce Lussu ed i meeting) è perché forse questa è la chiave di lettura politica più efficace di tanto malaffare italiano, e l’esorcismo di tanta retorica che cela dietro alla ‘fede’ quegli schemi tipici di lobby e clientelismo dei quali il nostro Paese purtroppo non vuole ancora fare a meno.
Sull’esperienza dei meeting è stato pubblicato un ricco Dossier, ancora reperibile online, ed è stato girato il Trailer per sollecitare la costruzione di un documentario, i materiali video sono stati raccolti dal collettivo Papicoda (Quando i Papi avevano la coda), ed è reperibile alla loro pagina Facebook nella sezione video.

Per altre informazioni:
http://www.arivista.org/?nr=356&pag=dossier_anticlericale
http://www.bibliotecaliberopensiero.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_per_lo_Sbattezzo