lunedì 11 Dicembre 2023
Rassegna stampa

Vittime di serie B

Quel 6 agosto a Hiroshima c’erano molti stranieri, in gran parte coreani ma anche cinesi, europei e i cosidetti “americani dimenticati”. Arrivati a Hiroshima dalla colonia d’oltremare in cerca di un lavoro o costretti ai lavori forzati, 30mila coreani persero la vita durante il bombardamento. Stesso destino per altre decine di migliaia che si trovavano a Nagasaki il 9 agosto. Per decenni non riconosciuti dal governo giapponese, solo dal ’90 i sopravvissuti, rientrati in patria a guerra finita, hanno potuto richiedere lo status di hibakusha. La legge per l’assistenza sanitaria fino al 2002 implicava però la residenza in Giappone per poter godere dei sussidi: il risultato è che molti di loro non vi hanno mai avuto accesso. Tra le vittime di Hiroshima c’erano anche 5mila cittadini americani, figli di giapponesi emigrati negli Usa a fine ‘800, e mandati a studiare nella madrepatria. Solo alcuni sono sopravvissuti. Anche per loro l’assistenza medica, stavolta statunitense, è arrivata con estremo ritardo.