La Regione Marche impugna decreto su ricerca e coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi
In data 25 luglio abbiamo rivolto a tutti i consiglieri regionali il nostro appello affinché la Regione Marche impugnasse il decreto su ricerca e coltivazione idrocaruburi liquidi e gassosi a seguito dell’annullamento da parte della Corte Costituzionale del ‘decreto Trivelle’ del 2015, che regolava il rilascio dei titoli, perché adottato senza intesa con le regioni.
Tale verdetto ha dato ragione a quelle regioni che avevano presentato ricorso (Abruzzo, Veneto, Puglia, Marche e Lombardia) sulla spinta della mobilitazione di numerosi comitati e associazioni.
Oggi, 1 agosto 2017, la Regione Marche ha reso nota con il comunicato stampa n. 466 la decisione di impugnare il decreto, un’azione che può portare alla moratoria sulle trivellazioni.
Per ottenere questa moratoria occorreva inoltrare, entro il 1 agosto, un ultimo ricorso straordinario dinanzi al Capo dello Stato.
Potremmo essere ad una svolta epocale perché la sentenza della Corte Costituzionale dimostra che la normativa di dettaglio dev’essere concordata all’interno della conferenza Stato-Regioni, senza scorciatoie, e rafforza il risultato del referendum del 4 dicembre perché ristabilisce la competenza concorrente in materia energetica.
Vogliamo ricordare il fondamentale impegno del Coordinamento Nazionale No Triv, in particolare del prof. Enzo Di Salvatore, costituzionalista e tra i coordinatori del movimento.