Clima: è in scena la rivolta anti-Trump

La ventitreesima conferenza mondiale sul clima (COP 23) è stata appena inaugurata a Bonn e si concluderà il 17 novembre.

Un anno fa entrava in vigore l’accordo di Parigi, con tanti buoni propositi, con sogni e speranze di salvare il pianeta.. ma intanto c’è stata l’elezione di Trump e molte incognite sono emerse sulla tenuta di tale accordo, basti pensare che la nuova amministrazione statunitense ha deciso di non aprire nessun padiglione a Bonn (non era mai successo, nemmeno ai tempi del Protocollo di Kyoto che gli Usa non avevano firmato).

Si sono però sostituiti a Trump una coalizione di governatori, sindaci e amministratori riuniti sotto la sigla America’s Pledge: We Are Still In , sia democratici che repubblicani. E questa, a mio avviso, è la notizia più importante di questa COP23.

Nella coalizione climatica anti-Trump fanno parte i rettori di quasi tutte le università statunitensi e diverse multinazionali come Walmart, Google e Mar che si sono impegnati ad attuare politiche che consentiranno agli Usa di rispettare l’obiettivo dell’accordo di Parigi per ridurre, entro il 2025, le emissioni del 26-28% rispetto ai livelli del 2005.

A guidare la ribellione climatica contro Trump c’è pure la California che, se fosse uno Stato indipendente, sarebbe la sesta potenza economica mondiale. Il governatore dello Stato, il democratico Jerry Brown, che e il leader dell’America’s Pledge initiative insieme all’ex sindaco (miliardario e conservatore) di New York, Michael Bloomberg, arriverà a Bonn domani per presentare un rapporto su quello che città e Stati Usa hanno fatto finora per rispettare l’Accordo di Parigi e su quel che possono realizzare entro il 2025.

Trump ha annunciato che gli Stati Uniti usciranno dall’Accordo di Parigi, ma nessuno lo ha seguito (nemmeno gli alleati più fedeli e notoriamente eco scettici), anzi i due altri Paesi che non avevano firmato l’Accordo, Nicaragua e Siria, hanno deciso di aderire. A Bonn, dove il resto del mondo sta elaborando le regole per applicare l’Accordo di Parigi, c’è solo una piccola delegazione di negoziatori dell’Amministrazione Usa.

Il vescovo Marc Andrus, a capo della Chiesa Episcopale della California, ha detto al padiglione alternativo statunitense di Bonn che “La decisione di Trump ha provocato delle ripercussioni nell’opinione pubblica Usa. Penso che Trump non si aspettasse che dalla sua decisione nascesse questo incredibile movimento di base“.

Per un approfondimento potete leggere questo articolo tratta da Greenme

Fonte: Greenreport