sabato 27 Luglio 2024
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Il “giggino” di Avellino

Luigi Di Maio non finisce mai di stupire.

Leggo una sua intervista sul “giornalone” (così gli adepti del M5S definiscono il Corriere della Sera) in cui parla della situazione Alitalia.
La sua frase “Un grande risultato raggiunto dopo settimane di lavoro intenso” celebra il via libera ad Atlantia come partner per comporre il consorzio per la newco della nuova Alitalia.
Niente di strano, se non fosse che alcune settimane fa, ospite di Porta a Porta, il ministro del Lavoro affermava: “Atlantia dentro Alitalia? Andrà a picco, farà precipitare gli aerei!”.

Nel frattempo l’altro ministro pentastellato, Danilo Toninelli, titolare dei trasporti e delle infrastrutture, propone la revoca totale delle concessioni autostradali ad Atlantia, la holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l’Italia.
Così Toninelli: “Il Movimento5stelle proporrà in sede politica la revoca totale della concessione ad Autostrade perché ci sono tutte le condizioni giuridiche per poterlo fare. Come fa un Paese civile a mantenere in gestione 3.000 km dei 6.000km di autostrade ad un concessionario incapace?”.

È incredibile come:

  1. Di Maio cambi idea sull’intesa Atlantia-Alitalia in così poco tempo;
  2. nello stesso partito (e nello stesso governo) ci sia un ministro che premia Atlantia e un altro che mira a punire la medesima società. Se come dice Toninelli, Atlantia non viene ritenuta capace di gestire le autostrade italiane, perché il suo capo politico vuole affidarle la gestione della compagnia aerea italiana?