Associazione Itinerari e Incontri APS
ASSOCIAZIONE ITINERARI E INCONTRI APS
Carissimi amici,
eccoci di nuovo, per dirvi che anche quest’anno avremo la possibilità di incontrarci e di scambiarci tante idee, magari anche di confortarci un po’, vista la situazione sempre più drammatica.
Le nuove date dei convegni sono:
1° Convegno (Fonte Avellana, 3-4 settembre 2022)
Crisi ambientale e responsabilità morale
Riflettere su crisi ambientale e responsabilità morale significa provare a restituire la complessità antropologica, sociale e politica della questione ecologica.
Anche la più locale problematica ambientale è un “fatto sociale totale” (Marcel Mauss) che permea ogni aspetto della vita e delle interazioni sociali, coinvolgendo nel suo accadere (reale e immaginario) la pluralità dei livelli dell’umana convivenza: scienza, tecnologia, politica, economia, religione, parentela, educazione, comunicazione.
In altre parole, la questione ecologica è di per sé culturale, nel senso più ampio del termine: visione del mondo e senso della vita umana. In quanto tale, l’ecologia come cultura definisce l’orizzonte di senso delle scelte morali, rappresentando una sfida comune a vari livelli, esigendo una risposta di tutti i soggetti chiamati a “governarla”.
C’è quindi una dimensione profondamente antropologica e politica nella questione ecologica, evidente nella saldatura tra crisi ambientale e crisi sociale, nella necessità di un nuovo pensiero e di azioni pratiche che coinvolgano sia coloro che possono decidere (i potenti della terra) sia ogni persona nella sua vita quotidiana.
L’ecologismo attuale, dalla Laudato si’ di Papa Francesco al movimento Fridays For Future si organizza attorno ad alcuni concetti essenziali: la responsabilità dell’uomo nella crisi ecologica; la critica al paradigma tecno-economico; l’attenzione alle culture indigene e alla loro visione alternativa della relazione uomo-ambiente; la necessità di praticare un’“ecologia integrale”.
Questa complessa prospettiva, di stampo politico-morale e teologico, segna l’evoluzione di un ambientalismo (pur degno e necessario), che richiede la salvaguardia del mondo naturale, verso una trattazione teorica e pratica del problema ecologico nella sua interezza e profondità.
Un’evoluzione tanto più necessaria e urgente nell’epoca dei cambiamenti climatici ormai strutturali, effetto della devastante presenza umana sull’ambiente, tanto da dare il nome ad un’intera era, l’“antropocene” (Paul Crutzen). Già nella seconda metà del Novecento Gregory Bateson parlava di “ecologia della mente” (intendendo la necessità di uscire dalla “ego-logica” che impedisce di pensare a sistemi interconnessi). In questo senso l’etica della responsabilità in tema
di ambiente costituisce un problema ineludibile nel metodo e nella sostanza, perché implica soprattutto un “salto” ermeneutico e al contempo esistenziale: la definitiva presa di coscienza da parte dell’uomo di essere parte (minoritaria) di un “sistema” vivente in uno spazio ben definito (la Terra), in questo momento storico; la doverosa azione di rispondere alla crisi in atto coinvolgendo significativamente anche le generazioni future, chiamate a condividere la “casa comune” che vogliamo continuare a chiamare Gaia, madre generatrice di vita.
Presenta e coordina Gabriele Roccheggiani
Relatori
Dom Gianni Giacomelli (priore camaldolese)
Roberto Mancini (professore di Filosofia Teoretica, Univ. di Macerata)
Irene Abra (attivista ambientale)
Angela Genova con Elena Viganò (docenti Univ. di Urbino)
Peter Kammerer (sociologo)
Guido Viale (sociologo e saggista)
2° Convegno (Fano, Villa del Prelato, 23-24 settembre 2022)
Il corpo: cura, fragilità, solidarietà
La lingua tedesca ha due termini per “corpo”: Körper, che è il corpo nella sua materialità, come complesso di organi deindividualizzato (può anche significare “cadavere”) e Leib, che è il corpo vivente e senziente, il corpo attivo, che opera nel mondo e nella storia. È in questo senso che intendiamo parlare del corpo. Come dimensione relazionale, interattiva, partecipata. Come teatro dell’incontro (non sempre lieto) con altri. Il corpo è costitutivamente il “luogo” dell’apertura, dell’esposizione ad altri. Non siamo autosufficienti, non siamo in grado di conservarci in vita, né di dare senso alla vita, da soli. Potremmo dire, in quest’ottica, che l’“essenza” del corpo è la sua fragilità. Siamo troppo deboli e bisognosi per non affidarci agli altri, per non metterci nelle loro mani, per non lasciare che altri si facciano carico di noi. Il corpo è dare e ricevere cura, protezione, assistenza, accoglienza, sostegno. Soltanto mettendo in comune i nostri corpi possiamo vivere insieme. L’affidamento di sé in quanto corpo è la sostanza dell’esperienza infantile, ma è anche l’esperienza della malattia e della debolezza, dell’invecchiamento, dell’inevitabile esposizione alla morte. È l’esperienza dell’amore, in tutte le sue forme. È la dimensione per eccellenza del comunicare e dell’essere comunità, come tanti studiosi contemporanei, come Jean-Luc Nancy e Roberto Esposito, hanno messo in luce.
Ma è anche, il corpo, l’oggetto primario della violenza, e perciò della rottura del legame comunitario. Come ha scritto Jean Améry, avendolo provato su di sé, chi ha fatto l’esperienza della tortura perde ogni fiducia nel genere umano. Non può più fidarsi e affidarsi: le mani degli altri le ha conosciute ben diversamente dal bambino che viene abbracciato o dall’amante che dà e riceve carezze.
E dunque il corpo nella sua fragilità è l’apertura ad entrambe le possibilità di incontrare l’altro: la cura e la violenza, l’amore e l’odio, la protezione e la distruzione. Il teatro di ciò che è umano, in tutto il suo bene e in tutto il suo male.
Presenta e coordina Paola Massaro
Relatori
Alessandro Esposito (Pastore valdese)
Mauro Bozzetti (Professore di Filosofia Morale, Univ. di Urbino)
Maria Luisa Boccia (Filosofa politica)
Caterina Botti (Filosofa Morale)
Letizia Alfieri (Medico legale)
Giuseppe Giliberti (Giurista, attivista per i diritti umani)
Riguardo alla quota sociale ordinaria è sempre di € 50,00, ma il Consiglio direttivo ha deliberato la riduzione a € 20,00 per tutti i giovani di età inferiore a 30 anni. Naturalmente sono molto ben accolte eventuali offerte libere.
Ringraziamo tutti coloro che hanno versato la quota sociale anche per l’anno 2021, questo ci permette di affrontare le prime spese per l’organizzazione e la pubblicizzazione dei due convegni. Tuttavia torniamo a chiedervi di versare la quota anche per l’anno 2022 per poter effettuare il compenso ai relatori e affrontare serenamente altre eventuali spese.
Grazie a tutti voi.
Un saluto e un abbraccio
Il Consiglio direttivo
ASSOCIAZIONE ITINERARI E INCONTRI APS
C/O MONASTERO DI FONTE AVELLANA
VIA FONTE AVELLANA, 8
61040 SERRA SANT’ABBONDIO (PU)
CRÉDIT AGRICOLE
Via Roma, 26
61032 FANO (PU)
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