giovedì 17 Luglio 2025
Europa

Prodi: “Trump? Un cinico autoritario. L’Ue non conta più. E Meloni parla alla stampa meno di Putin”

TORINO – Un pomeriggio con Romano Prodi in una chiesa di periferia torinese, in via col di Lana 7. Per parlare di tutto con Andrea Malaguti, direttore della Stampa. “Le crisi mondiali e l’Europa”, il titolo dell’incontro. Professore, perché in questa sala non ci sono giovani? ”I giovani sono i più euroscettici, purtroppo. Perché è un’Europa paralizzata che non decide più, dopo la stagione delle grandi scelte politiche. Dopo il Covid, poco o nulla, solo mediazioni. Ma serve una pestilenza, per decidere?”.

Quanto conta, oggi, la vecchia Europa? “L’immagine dell’Europa nel mondo è calata vistosamente. Quando incontrai per la prima volta il presidente cinese, lui era interessato soltanto all’euro: gli pareva impossibile che ci riuscissimo. L’Europa era arbitro mondiale, ora prende calci nel sedere e la Cina non ci considera più. ‘Obbedite solo a Trump o avete una vostra politica?’, mi hanno appena chiesto a Pechino. Non ho saputo rispondere”.

Ha visto? Le grandi imprese americane pagheranno pochissime tasse. “Non sta né in cielo né in terra. È stato un ricatto, non volevo dirlo per pudore. Per evitare ritorsioni. L’Europa ha la corda al collo. Non decide più la Commissione, ma il Consiglio, e serve l’unanimità: così non si decide neanche in una riunione di condominio. Ecco cos’è diventata l’Europa: un condominio dove si deve votare all’unanimità. E il signor Orban ha bloccato tutto, proprio grazie a questo”.

Sette europei su dieci vogliono restare in Europa. “Nella geografia dell’autoritarismo siamo una bella eccezione, ma c’è chi vuole farsi i fatti propri. Anche se fuori dall’Europa non andrà mai più nessuno, neppure l’Ungheria. Ma conteremo sempre meno, se non avremo una più forte autorità politica: con quella, cade anche il potere economico. La Merkel fece il grande errore di dividere l’Europa”.

Troppo preoccupati della Russia? Sempre più soldi per gli armamenti di cui non si ha chiara la necessità. “Era ovvio che dovesse aumentare la spesa militare, il problema è che è aumentata la spesa di ogni singolo paese e non dell’Europa: 27 stati maggiori e 12 tipi di carrarmati diversi, così non si può. Non è vero che stia aumentando la difesa europea. Solo la Francia ha l’arma nucleare, ma la spesa militare tedesca è doppia rispetto a quella francese: non ha senso che comandi la Francia e paghi la Germania…Chi decide e quando? E a favore di chi? Dobbiamo cambiare la politica”.

Meloni dice che decide tutto la Nato, e che noi ci siamo dentro. “Ora non si può più tenere questa posizione, dopo che Trump ha detto che noi europei siamo pezzi di m. e siamo nati per ingannare gli Stati Uniti. Ma come si fa? Non ho mai visto un presidente degli Usa così. Trump si è dichiarato nemico dell’Europa: Meloni è attenta o non è attenta a questi cambiamenti? Sa solo tenere il piede in due staffe: Francia o Spagna purché se magna… Non può funzionare. Serve un minimo di protezione nazionale. In Libia comandano la Russia e la Turchia, e la Sicilia è assai vicina all’Africa”.

Ha paura che la Russia avanzi ancora di più? “La politica estera di difesa è stata affidata ai baltici: per me è del tutto incomprensibile, hanno mille chilometri di confini con la Russia. Vodka e caviale, disse Putin nel 2008 quando gli chiesero quanto la Russia sarebbe entrata in Europa. Avevamo rapporti continui, lui diceva di non volere la Nato ai suoi confini, non l’Unione Europea. L’errore è stato buttare la Russia tra le braccia della Cina. A Putin dissi che non avevano industria, e gli proposi di legarsi all’Europa. Lui disse: ‘Ricordati che non venderò mai un metro cubo di gas alla Cina’. Così hanno ripreso l’idea della Grande Madre Russia. L’idea politica di Putin è lo zar”.

Ventisette stati europei sono troppi? “No, sono orgoglioso di avere messo in sicurezza la Polonia e altri paesi dell’Est. Immaginate se non lo fosse. Noi italiani siamo fessi, per questo per la Polonia per l’Europa conta più di noi. Eravamo noi a contare, con Francia e Germania. La politica è passione, non solo razionalità. È fatta di chimica personale. Putin è il più freddo ragionare che ci sia in politica: su quella base, con franchezza si poteva ragionare. Con Trump hanno fatto l’accordo ‘cane non mangia cane’: Trump vuole essere come Putin, cerca l’autoritarismo progressivo. È un mondo che vota per identità, come al tempo delle guerre di religione”.

Il referendum? “Non si capivano le domande. Un miracolo che abbiano votato 14 milioni di persone”.

La spaventa l’intelligenza artificiale? “Oggi si parla solo al passato. Invece dobbiamo guardare all’intelligenza artificiale senza giocare sempre in difesa. Anche in questo, l’Europa è ferma mentre gli Stati Uniti e la Cina volano. Se non facciamo politica insieme, saremo sempre dei somari. L’Europa è il migliore pane politico mai sfornato al mondo, ma è mezzo crudo e mezzo cotto: decidiamo se cuocerlo del tutto o se buttarlo via. Se uniti, possiamo ancora contare. O almeno sopravvivere>.

Se lei fosse la Meloni alla Casa Bianca, che direbbe? Trump è un matto o un cinico? “Non sono la signora Meloni, ma al posto suo cercherei di rafforzare l’Europa, ma lei non fa neanche conferenze stampa, non spiega: ne fa più Putin! Non si può dipendere in tutto dagli americani. Trump è un cinico autoritario, per il quale il diritto non vale più. Ma ha preso l’animo degli americani. Il più grande paese democratico del mondo ha come presidente uno che ha altri valori di riferimento”.

Elon Musk dice: “Guardate che esiste una prospettiva”. E lo dicono i conservatori, i miliardari. La sinistra sa raccontare cosa c’è domani? “Ma quasi tutti gli innovatori americani erano per i democratici, mica erano dei benefattori dell’umanità: sono stati convertiti in tre giorni dalle bastonate, e questa è la fine della democrazia. Trump decide per tutti”.

Come giudica Bezos che occupa Venezia? “Per me è una follia, l’umanità è marcia se uno spende 30 milioni di euro per sposarsi: è cambiata la testa della gente. Anche se Venezia è sempre meglio che Las Vegas, almeno Bezos ci ha fatto un po’ di pubblicità”.

Cosa pensa del decreto sicurezza? “Non ha alcun carattere di urgenza, la delinquenza sta diminuendo in Italia, lo dicono le statistiche. Se il Parlamento non conta nulla, si mette tutto in decreto d’urgenza: ma che politica è? Le Camere discutono sul nulla”.

La sinistra si è interessata solo degli ultimi? Troppo? E i penultimi? “La sinistra non si occupa più dei problemi della gente”.

Che succederà alle prossime elezioni? “Non so chi vince, non so cosa faranno Conte e Schlein, non capisco più. Io sono solo un riformista, un libero pensatore. Non sono mica il Pd”.

Su Gaza che si può dire? “Che l’Europa è imperdonabile di fronte a questo sterminio. Una tragedia dell’umanità, e noi immobili”.

Come sarà il mondo tra un anno? Chiuda gli occhi, professore, e immagini. “Una tregua in Ucraina ci sarà presto: Trump e Putin hanno un loro dialogo, però ci rimetterà l’Ucraina. Gaza? È distrutta, finita”.

Qual è il ruolo di Leone XIV in tutto questo? “Ai funerali di Francesco e all’incoronazione c’erano tutti: non capita mica, per le altre chiese. Un richiamo etico c’è ancora. Finora Leone le ha dette tutte giuste, ed è complicato essere un Papa statunitense: può essere lui, l’elemento equilibratore. Ha anche un pezzo di Piemonte nel sangue: mamma mia, tutti questi Papi piemontesi!”.