La politica della non-violenza
Nel 2004 Rifondazione Comunista, spinta principalmente dal suo segretario Fausto Bertinotti, abbracciò la nonviolenza come metodo per la risoluzione dei conflitti. Ne nacque un dibattito molto interessante e stimolante sulle colonne del quotidiano “Liberazione”.
Questo libro ne raccoglie gli scritti, alcuni veramente di notevole spessore. I testi di Pietro Ingrao, Raniero La Valle, Mario Tronti, Lidia Menapace, Alessandro Curzi e Rina Gagliardi, Marco Ravelli rappresentano dei documenti che possono rimanere nel tempo come spunti per una discussione che ancora è di notevole attualità.
Di particolare interesse la riflessione della Menapace che da un giudizio negativo al fenomeno del terrorismo “non tanto per la ferocia persino autodistruttiva o perché ci vanno di mezzo gli innocenti… ma perché il suo scopo dichiarato o comunque il suo effetto non eludibile è che allontana le masse, le passivizza, le colloca in un limbo di inattività a fare da spettatrici”.
In questo libro si ha anche la possibilità di riflettere sulla differenza tra terrorismo e resistenza. Dai testi si può apprendere che “la resistenza anche armata è legittima dal punto di vista del diritto internazionale per qualsiasi popolo occupato”. E’ importante aver modo di riflettere anche su questa frase e confrontarsi e questo libro ne è un’ottima occasione.
La scorsa settimana Lidia Menapace era tra i relatori di un convegno della Sinistra Europea a Fratte Rosa al quale ho partecipato, anche se purtroppo non totalmente. Comunque ho avuto modo di interpellare Lidia Menapace su questo tema. Interessante una sua considerazione: “Conviene ricordare che le pur gloriose e legittime guerriglie e lotte armate di resistenza alle invasioni (Vietnam) o alla tirannia interna (Nicaragua, Cuba) hanno prodotto o regimi autoritari e inamovibili o addirittura l’ondata al potere di governi di destra. Conviene fare uno sforzo di creatività e trovare nuove strade: una scelta di azione collettiva nonviolenta del tutto interna alla storia del movimento operaio e sindacale e a quello delle donne a me pare interessante”.
In questo libro fondamentale è l’intervento di Raniero La Valle che ci ricorda che in questo discorso è con uomini che abbiamo a che fare, sia quelli della guerra perpetua sia quelli del terrorismo infinito, ed è perciò che non possiamo vedere in loro solo il nemico. La Valle scrive: “Dunque la dissociazione non basta; si tratta di fare una politica che intenda e superi la politica della guerra e di avanzare ragioni che identifichino e rovescino le ragioni del terrorismo. […] Il terrorismo è la guerra degli sconfitti, che non vogliono continuare ad essere sconfitti, e che sperano di non essere più oltre sconfitti. E’ terribile maè ancora umano: e perciò è politico, ed è suscettibile di una soluzione politica. Ricomprendere tutte le possibili resistenze nell’unica categoria del terrorismo, che si tratti di ceceni, palestinesi, latino americani o iracheni, vuol dire non riconoscere più alcuna causa. […] La denuncia dell’orrore della violenza, e la scelta nonviolenta che, come giustamente ricorda Bertinotti, si può fare anche stando nel cuore della Resistenza (non violento era Dossetti, che comandava il Comitato di Liberazione Nazionale a Reggio Emilia) non possono che accompagnarsi alla intrapresa di un’altra strada che permetta agli umiliati di intravedere un’alba di giustizia. […] Tornare al diritto, tornare all’ONU, tornare alla costruzione di una comunità mondiale nella quale pace e sicurezza siano indivisibili per tutti e l’eguaglianza torni ad essere il valore, così faticosamente conquistato, che riconosce pari in dignità e diritti tutti gli essere umani e le ‘nazioni grandi e piccole’: questa è la politica oggi negata, e che occorre riaprire”.
Altri interventi in questo libro meritano attenzione ma in questa mia riflessione mi limito ai testi di Menapace e La Valle.
Non credo che questa pubblicazione si trovi in libreria perché usciva con l’edizione del quotidiano Liberazione. Però… se vi interessa ve lo presto volentieri.
elenafrancesco@interfree.it
La politica della non-violenza
Autori Vari
Edizione: “Liberazione” (2004)
recensione di Francesco Montanari (01.09.2007)