mercoledì 13 Novembre 2024
Economia

Lezioni brevi di etica sociale

Questo piccolo libro è un condensato di concetti e idee.

Non è stato facile per me “digerire” questo libro perché i pensieri che mi sono passati per la mente mentre leggevo queste pagine sono stati tanti.

La struttura del libro è molto semplice: i primi tre capitoli mirano a collocare il sociale nell’orizzonte del Vangelo; i capitoli successivi sono ciascuno centrato su un termine di uso corrente (Politica, Globalizzazione, Cultura, Diritti dell’uomo, Proprietà, Lavoro, Democrazia).

Questo libro raccoglie le lezioni che Chiavacci ha scritto durante gli anni 1997 e 1998 (poi ritoccate per attualizzarle) con l’intenzione, come scrive l’autore, di rendere un servizio umile e non “urlato”, un aiuto a ritrovare la gioia di pensare. Un approfondimento su temi spesso citati ma che vengono trattati superficialmente non andando a cercare e a scavare i significati profondi che le parole nascondono.

Significativa la premessa con cui Chiavacci presenta il libro:

“Queste modeste lezioni non sono riservati ai cristiani, ma sono state pensate per tutti gli uomini di buona volontà: per tutti coloro che <<hanno il culto degli alti valori presenti nel cuore – nella coscienza dell’uomo, anche se non ne conoscano l’Autore>> (Gaudium et spes n.92). Con essi infatti il cristiano può e deve collaborare per costruire il mondo nella vera pace. Chiunque ritenga che il prossimo – qualunque prossimo – debba essere rispettato e sostenuto, spero potrà giovarsi di questo piccolo libro”.

Molto stimolante il capitolo sulla Democrazia. In particolare il riferimento all’informazione che in questa nostra era sta diventando sempre più decisivo. Il caso italiano poi ne è l’esempio più eclatante.

Qui di seguito riporto un paragrafo. Spero che possa invogliarne la lettura… ne vale la pena!

Eutanasia da media

Vi è però un’altra strada attraverso la quale la concentrazione di enormi poteri economici sta distruggendo la democrazia: una strada apertasi recentemente, e ben più indiretta e indolore delle tante già qui indicate. E’ in atto una vera eutanasia della democrazia, attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione di massa. Sia ben chiaro, i media possono esser preziosi per la vita democratica in quanto permettono informazione e discussione a scala planetaria. Ma il punto importante è: chi controlla o gestisce la comunicazione di massa? Il cittadino di uno Stato democratico può scegliere liberamente i suoi governanti, e discutere pubblicamente il modo migliore di concepire e perseguire il bene comune. Ma non può far questo se non nel quadro delle informazioni che riceve dall’esterno, e cioè appunto dai media (giornali, radio, Tv, Internet). Potrà ragionarci sopra quanto vuole, ma il punto di partenza sarà sempre l’informazione. E vi è di più: ciascuno si rappresenta un modello di “vita buona” per sé e per gli altri. Ma i media, attraverso intrattenimenti, film, spettacolini vari, pubblicità, inducono subdolamente modelli di “vita buona”. E così inducono modelli di convivenza: si pensi al giustiziere solitario che fa giustizia (o vendetta) al di fuori di ogni regola pubblica; si pensi alla glorificazione del denaro e del successo; si pensi al sesso come veicolo di quasi ogni pubblicità, e quindi veicolo costante di se stesso e della propria mercificazione.

 

Saggio

“Camminando s’apre cammino”

di Arturo Paoli

Editore: Cittadella Editrice