Tre domande per il ministro Salvini
Se potessi incontrare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, vorrei porgli tre domande in merito all’inchiesta della Magistratura, Procura di Genova, sui 49 milioni rubati dalla Lega.
La prima: risulterebbe, da una segnalazione della Banca d’Italia, che somme provenienti dalla Lega sarebbero state trasferite su fiduciarie in Lussemburgo e starebbero tornando o sarebbero tornate in Italia. È vero o falso che la Lega ha trasferito soldi provenienti dal finanziamento pubblico dei partiti da conti italiani a fondi esteri?
La seconda domanda: la legge 96 del 2012 vietava l’investimento dei soldi provenienti dal finanziamento pubblico ai partiti in titoli, obbligazioni societarie italiane ed estere. Risulterebbe invece, da ciò che è apparso, che la Lega avrebbe fatto, tra l’altro proprio nell’anno di inizio del mandato da segretario di Salvini, degli investimenti in obbligazioni di società italiane ed estere. È vero o si tratta di una falsità pubblicata dai giornali?
Terza e ultima domanda: risulterebbe che tre commercialisti avrebbero costituito una onlus denominata “Più voci”. Di questi professionisti uno è oggi il tesoriere della Lega, uno è il direttore amministrativo del Gruppo della Lega alla Camera e uno del Gruppo della Lega al Senato. Su questa onlus, associazione senza fini di lucro, sarebbero pervenuti dei finanziamenti da privati che sarebbero poi serviti per finanziare attività editoriali della Lega, “Radio Padania” e “Il Populista”. È vero o no che la Lega ha ricevuto indirettamente, quindi contravvenendo alla legge, finanziamenti da privati per le proprie attività?
Chiaramente non potrò mai porre queste domande direttamente al ministro Salvini, ma credo che quest’ultimo debba comunque chiarire la sua posizione e quella del suo partito all’interno di un dibattito parlamentare.