mercoledì 9 Ottobre 2024
Articoli 2019

L’ombra dei clan su Palazzo Chigi

L’Italia è paralizzata da continui litigi dei due alleati complici dello sfascio. Sono uniti solo dalle poltrone che occupano, non hanno nessuna idea sul futuro del Paese che ha bisogno di lavoro, legalità e investimenti.
Continua il teatrino delle polemiche, con Di Maio e Salvini che fingono di litigare, facendo maggioranza e opposizione allo stesso tempo.
L’ultima finta lite riguarda l’inchiesta che coinvolge il sottosegretario leghista Armando Siri. Paolo Franco Arata, l’imprenditore che lo avrebbe corrotto, sarebbe in affari con Vito Nicastri, il re dell’eolico vicino al clan di Messina Denaro.

Anche questa volta il teatrino tra Salvini e Di Maio finirà in un nulla di fatto… troveranno certamente il modo di accordarsi! Ma questa vicenda, purtroppo per questo Paese, rischia di lasciare un segno negativo importante nei confronti della lotta alla criminalità organizzata. I mafiosi capiscono subito su chi poter fare affidamento. La difesa a oltranza di un indagato per contestazioni di un certo peso potrebbe essere, in questo come in altri casi, un segnale che i poteri criminali apprezzano.

Come dichiara Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione nazionale Antimafia: “E d’altronde alle ultime elezioni la Lega si è presentata alleata con chi ha continuato a pagare la mafia, ovvero Silvio Berlusconi, come dice l’ampia motivazione della sentenza per la trattativa Stato-mafia che un anno fa ha condannato rappresentanti delle istituzioni e capimafia. Era dell’Utri a fare da mediatore fra gli esponenti di vertice dell’organizzazione e Berlusconi, in ossequi a un patto di protezione. E i pagamenti sarebbero avvenuti anche nel periodo in cui Berlusconi ricoprì per la prima volta la carica di presidente del consiglio, nel 1994. Ma, evidentemente, la sentenza non ha impedito a Berlusconi di continuare ad essere protagonista della scena politica, anche con l’alleanza di una forza attualmente al governo”.

In questo Paese occorre costruire un’altra possibile alternativa al governo “Salvimaio”, cominciando dal rapporto con gli italiani onesti.
Non si comprende che la mafia continua a essere questione nazionale di grandissimo rilievo che inquina non solo l’economia, la finanza, ma compromette il corretto funzionamento delle istituzioni e la libertà di tanti cittadini. La lotta all’intreccio fra mafia e corruzione dovrebbe essere ai primi posti nell’agenda di qualsiasi istituzione governativa.
Invece, nell’ultima campagna elettorale, tutte le forze politiche hanno taciuto sul tema della mafia e dei rapporti col potere.
E gli effetti li vediamo oggi sul Governo attuale!