lunedì 9 Settembre 2024
Disarmo / Nonviolenza

Per gli eserciti e gli armamenti si spende oggi nel mondo quanto non mai

Le cifre che ci fornisce il SIPRI di Stoccolma sull’aumento odierno delle spese militari – oltre i livelli già stratosferici della guerra fredda tra USA e URSS -risultano ancora più indigeste se si pensa a quante risorse sono sottratte al contrasto della pandemia da Sarscov2 e delle sue devastanti conseguenze sociali, in particolare aumento della disoccupazione e della povertà.
La spesa militare mondiale, secondo il SIPRI, ha quasi raggiunto i 2.000 miliardi di dollari (1.917) ed in un anno e’ cresciuta del 3,6% in termini reali.
Gli USA fanno da traino che, con un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente, tocca nel 2019 732 miliardi solo come budget del Pentagono. Ma vanno aggiunte altre voci di carattere militare: per le pensioni dei veterani ci sono 217 miliardi, per le 17 agenzie dell’Intelligence 80 miliardi (la punta di un iceberg perché non sono considerate le operazioni segrete), per il Dip per la sicurezza della patria 70 miliardi e per il DOE 24 nel mantenimento e ammodernamento dell’arsenale nucleare.
Per gli USA possiamo quindi calcolare 1.000 miliardi circa.
La spesa militare della NATO che il SIPRI indica in 1.035 miliardi in realtà e’ piu’ alta e viaggia sui 1.500 miliardi. Tra i Paesi europei della NATO sono in testa Francia, Germania e Regno Unito con circa 50 miliardi ciascuno. Al vertice di Londra e’ stato deciso un aumento di 400 miliardi nei prossimi anni.
La spesa militare della Russia e’ di 65 miliardi nel 2019, quindi 11 volte inferiore a quella USA.
Per la Cina il SIPRI stima 261 miliardi (Pechino dichiara ufficialmente 180).
La spesa militare dell’Italia e’ al 12esimo posto mondiale con quasi 27 miliardi di dollari (26,8) nel 2019. Sono 72 milioni di euro al giorno ma dovrà arrivare a 100 grazie al famoso impegno NATO del 2% del PIL.
L’aggancio ai programmi NATO comporta meccanismi automatici di aumento di spesa (munizioni sofisticate, capacita’ spaziali…).