Il Pd sempre più in subbuglio. Esplode la polemica sulla lettera spedita da Futuro Democratico
Il Pd sempre più in subbuglio dopo la lettera che Futuro Democratico, la nuova area che si è costituita all’interno del partito, ha spedito a tutti gli iscritti. Tre i nomi a cui gli interessati potranno fare riferimento: Davide Polei, Riccardo Tonti Bandini e Graziano Cini. I tre esponenti di Futuro Democratico si vanno ad aggiungere a quelli già conosciuti dei consiglieri comunali Enrico Nicolelli, Enrico Fumante e Federico Perini e del vice sindaco Cristian Fanesi. «Dopo la sconfitta delle regionali – scrivono agli iscritti– nulla è più come prima. È arrivato il momento di rialzarsi nel segno della discontinuità col passato». La nuova area politica afferma di voler puntare ad «una diversa gestione del Pd, più attenta e rappresentativa delle istanze sociali» e propone un «partito per i giovani, con nuove idee il cui rilancio passa dalla costituzione di un campo progressista, riformista e civico, alla ricerca dell’unità interna». L’iniziativa è colta con una certa perplessità dai consiglieri comunali Stefano Luccioli e Giovanni Clini dell’area minardiana. «Mi stupisco – afferma Luccioli – nel vedere una parte del partito rivolgersi con una mail a tutti gli iscritti del Pd senza averlo concordato con gli organismi del partito. Mi domando come sia possibile che il segretario Alberto Bacchiocchi assista in silenzio alla nascita di una corrente, non intervenga quando gli esponenti del suo partito si confrontano sugli organi di stampa da sei giorni e quando parte addirittura una mail con il nome del Pd Fano nel dominio indirizzata agli iscritti ma non sottoscritta dagli organismi del partito». Incalza il consigliere Giovanni Clini: «La nuova corrente vuole dare centralità ai giovani, ma io che sono tra i più giovani sono stato tenuto fuori e con me la segretaria dei GD, con modi di agire tipicamente correntizi». E ancora: «L’uso dell’aggettivo ‘civico’, presuppone qualche prospettiva diversa? Credo sarebbe opportuno ritrovare modalità più consone e rispettose, evitando iniziative divisive». Anna Marchetti