domenica 8 Settembre 2024
Politica italiana

Bongiorno Italia

Per dire come funziona quella

che spiritosamente chiamiamo

“informazio ne”. Il

Tempo riporta una dichiarazione

di Salvini dopo il video di Grillo

sulle accuse al figlio: “Qualcosina

su come siano andate le cose mi ha

detto il mio avvocato, dato che è lo

stesso della ragazza che ha denunciato

lo stupro, ovvero Giulia

B ongiorno”. Né Salvini né Bongiorno

smentiscono. Anna Macina,

sottosegretario M5S alla Giustizia,

pone la domanda che tutti

si pongono: la Bongiorno, nella

sua doppia veste di legale della ragazza

e di Salvini, nonché di avvocata

e di senatrice, ha spifferato

notizie sul caso di Grillo jr. al suo

cliente e leader che l’ha portata in

Parlamento? Se così fosse, un

conflitto d’interessi già enorme

( un’eletta per rappresentare l’in –

tera nazione che rappresenta tizio

o caio) si moltiplicherebbe

vieppiù, senza contare la questione

deontologica degli eventuali

segreti di una cliente rivelati a un

altro cliente. In un Paese normale,

tutti chiederebbero a Salvini e

Bongiorno di chiarire l’imbaraz –

zante situazione. Invece siamo in

Italia e tutti attaccano la Macina,

che si dovrebbe dimettere dal governo

per aver detto l’unica cosa

sensata in tutta la vicenda. Salvini

tace. La Bongiorno chiede le dimissioni

della Macina e minaccia

di trascinare anche lei in tribunale

per non si sa bene cosa, visto

che la sua domanda è tipica

dell ’attività parlamentare, scriminata

dall’insindacabilità. A

quel punto, toma toma cacchia

cacchia, arriva l’ineffabile ministra

Cartabia, che ammonisce la

sottosegretaria al dovere “istitu –

zionale del massimo riserbo sulle

vicende giudiziarie aperte”. Peccato

che la Macina non abbia detto

nulla sul processo a Grillo jr.: è

il senatore Salvini che ha detto di

sapere ciò che non dovrebbe grazie

alla Bongiorno che non l’ha

smentito. Intanto l’altro sottosegretario

alla Giustizia, il forzista

Sisto, deputato e avvocato di B.

nel processo Escort, dichiara che

il rinvio a giudizio di Salvini per

Open Arms non sta in piedi perché

“è impossibile pensare che abbia

commesso tutto da solo”. Tifo

da stadio per il neoimputato anche

dai ministri Gelmini e Garavaglia

e dai sottosegretari Durigon

e Gava. Ma per loro non risultano

moniti della Cartabia.

Riavvolgiamo il nastro. Se Salvini

ha detto la verità, la Bongiorno

ha tradito il mandato legale,

dunque dovrebbe dimettersi, se

non da parlamentare, almeno da

avvocata della ragazza, e querelare

per diffamazione non la Macina,

ma se stessa. Se Salvini ha

mentito, dovrebbe dimettersi lui

e la Bongiorno dovrebbe querelare

lui, non la Macina. In attesa di

sapere chi se ne deve andare e fra

Salvini e la Bongiorno, gli unici

che devono dare spiegazioni sono

Salvini e la Bongiorno. E l’unica

che deve restare al suo posto senza

spiegare nulla è la Macina.