Le ferite
Compie 50 anni “Medici senza frontiere” l’organizzazione umanitaria attiva in 80 paesi con 65mila operatori. Nel 1971, quando è nata, la sua filosofia era riassumibile in due principi: tutte le vittime dei disastri di origine umana o naturale hanno diritto a un’assistenza fornita il più rapidamente ed efficacemente possibile; i soccorsi non si possono fermare davanti a frontiere geografiche o politiche.
Poiché in pochi anni MSF seppe passare dalle parole ai fatti, nel 1999 fu premiata con il Nobel per la Pace. Nelle zone di guerra i suoi professionisti e i suoi volontari non si schierano con nessuna delle parti in conflitto: dall’Etiopia alla Siria, dalla Colombia al Pakistan curano chi ha subito violenze, molestie, stupri. Sono nei campi profughi, in Italia sui moli dove approdano i migranti o nelle baraccopoli dei braccianti. In questi mesi MSF si sta battendo per una distribuzione dei vaccini anti-covid che sia equa e dunque non escluda i poveri del mondo.
Per i 50 anni dell’organizzazione 14 tra i più noti scrittori italiani hanno donato un racconto che Einaudi ha raccolto in un volume. Hanno scritto tutti su uno stesso tema: la ferita. Ciascuno interpretandolo a suo modo. Le ferite è dunque il titolo di un libro che servirà a finanziare MSF e aiuterà il lettore a riflettere sul dolore che chiede aiuto anche quando è lontano e non si vede.