domenica 6 Ottobre 2024
Varie

L’importanza della funzione paterna

di Micaela Ucchielli*
Accade che il discorso politico incroci quello psicoanalitico e che, nello scontro, si urti una delicata questione. Alla guida del calesse politico, un consigliere della regione Marche sosterrebbe l’esistenza di una famiglia “naturale” in cui il padre sarebbe colui che “deve dare le regole” mentre alla madre spetterebbe il compito di “accudire”. Questa famiglia “naturale” sarebbe la sola a cui un bambino avrebbe diritto” e ogni altro legame “sbagliato.”
In un contesto politico nel cui merito non entrerò, il consigliere argomenta che «senza una di queste due figure i bambini possono zoppicare andando avanti nella vita» e a sostegno di questa teoria cita niente meno che la psicoanalisi, in cui «queste cose si studiano». Mi pare allora doveroso specificare che per la psicoanalisi la paternità e la maternità sono due funzioni. Fare funzione materna significa garantire al figlio, cito Lacan, «un interesse particolarizzato», concetto che complessifica la maternità, smarcandola dall’erogazione di accudimenti anonimi e da un ruolo in cui un certo patriarcato vorrebbe ancora inchiodare la donna. Quanto alla funzione paterna essa non coincide con la proibizione, unisce piuttosto il desiderio alla Legge. Il discorso psicoanalitico è, come vedete, articolato e parlare di funzioni significa che ciò che davvero conta è che qualcuno le eserciti, possibilmente con desiderio. Affermare inoltre che un bambino zoppiccherà al di fuori di una famiglia “normale” significa ridurre il sintomo, lo “zoppicare”, ad un determinismo pericoloso che vorrebbe cancellare la dimensione di responsabilità soggettiva, sempre implicata in ogni forma di sofferenza sintomatica. Bisognerebbe non dimenticare che le parole sono le vere responsabili dei nostri zoppicamenti e per questo andrebbero usate con cura, non lanciate come pietre. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia in cui circolino amore e desiderio e questo, per la psicoanalisi, non dipende né è garantito dal numero o dal genere dei suoi genitori.

*psicologa, psicoterapeuta, docente Irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata)