domenica 3 Dicembre 2023
Politica locale

A tutti i Soci ed Amici di Legambiente circolo il Ragusello di Pesaro

COMUNICATO STAMPA
Dopo l’intervista del Sindaco Ucchielli, nella quale affermava che la risoluzione del problema
rifiuti nella nostra provincia sarebbe stato la costruzione del Termovalorizzatore, Legambiente
ha espresso immediatamente la propria contrarietà sostenendo che questa era una idea totalmente
sbagliata e pericolosa.
Pericolosa perché è noto che l ‘inceneritore produce ed emette in atmosfera sostanze tossiche nocive
per la salute; sbagliata perchè contraria ad una seria politica ambientale  in quanto cozza con i
principi dell’economia circolare, riconosciuto come nuovo modello di sviluppo economico in grado
di combattere sia la crisi climatica in atto sia per ovviare alle difficoltà, sempre crescenti,
di reperimento delle materie prime per l’attuale modello di sviluppo, dovute sia all’incremento
demografico (10 miliardi a fine secolo),sia per l’aumento delle popolazioni che reclamano uno stile di vita
simile a quello dei paesi occidentali.
Non possiamo più permetterci di trattare i beni dismessi come rifiuti, vanno considerati come
risorse e così è necessario trattarli per dar vita all’economia circolare.
Non possiamo dimenticare quando parliamo di nuovo modello di sviluppo che ci deve condurre
al superamento della crisi climatica, quanto stabilito dalla Commissione Europea con il Green  Deal
in particolare non possiamo dimenticare le quattro Direttive sull’economia circolare, recepite dagli
Stati membri, che hanno tra gli obbiettivi primari il RICICLO, con precise scadenze per realizzare
alcuni obbiettivi : Entro il 2025 il riciclo di almeno il 55% dei riuti urbani che si innalza al 60% entro il
2030 e al 65% entro il 2035; parallelamente si vincola lo smaltimento in discarica  fino ad un massimo
del 10% entro il 2035.  Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 ed il 70% entro il 2030.
L’Italia ha già raggiunto questi risultati perché è uno dei paesi più virtuosi, per quanto riguarda
il riciclo, in Europa. Riesce in questo modo a recuperare parte della materia prima che poi reinserisce
nel ciclo produttivo.  Non è ancora sufficiente il lavoro del riciclo, bisogna intensificarlo per non
perdere materia prima-seconda per la nostra produzione attraverso la costruzione di impianti adatti
a svolgere questo lavoro. La tecnologia necessaria c’è, ora è necessario fare scelte appropriate da parte delle
amministrazioni comunali e dei gestori dei rifiuti   ma ci deve essere anche l’impegno degli
imprenditori e delle loro organizzazioni.
Il Termovalorizzatore fa l’esatto contrario perché brucia quella materia prima che si potrebbe
recuperare con grande beneficio economico per il nostro Paese.
La nostra Provincia è altrettanto virtuosa in quanto ricicla per oltre il 70% dei rifiuti.  Abbiamo
aziende che riciclano in modo corretto da anni e che sono interessate al sempre maggior
recupero della materia prima-seconda.
 Il Progetto ECO+ECO, promosso dall’Università di Urbino e da Confindustria a cui abbiamo
collaborato, ha evidenziato la necessità di procedere con celerità alla costruzione di impianti
di energia rinnovabile e di incrementare l’economia circolare con la costruzione di impianti
idonei, ancora inesistenti nella nostra provincia ed anche nella Regione Marche.  Basta ricordare
le difficoltà che ha incontrato il progetto sul Biodigestore, da noi fortemente sostenuto.
Per le ragioni sopra esposte faccio fatica a pensare che l’inceneritore sia richiesto dagli
imprenditori e da Confindustria. Non ho interpretato in questo senso quanto affermato dalla
Presidente Baronciani nella sua ottima relazione.
Ha sollevato il problema ma ha parlato della necessità di uno studio sul Termovalorizzatore
chiedendo alla Regione di approvare il piano rifiuti.
Il tema dei rifiuti e la loro gestione è complessa, molti sono gli interessi economici che li
caratterizzano ed alcune volte ci sono forze non proprio legittime che operano nel settore;
credo quindi che prima di fare scelte dannose per i cittadini e per il territorio sia necessario
confrontarsi con gli enti pubblici fra cui la Regione Marche che dovrebbe approvare il piano
regionale dei rifiuti con celerità visto che sono trascorsi 3 anni dall’insediamento, con le
organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, con le oganizzazioni ambientaliste e con “tutti gli
uomini di buona volonta” come ha detto Papa Francesco nella Laudato Deum, una esortazione
episcopale di grande rilevanza, per giungere ad una soluzione giusta e condivisa.
Il Presidente