domenica 8 Dicembre 2024
Politica locale

Due vigilantes a guardia di Riceci Controllato il presidente Paolini

«Mi avevano avvisato che c’erano auto che erano ferme anche di notte sulla collina di Riceci – racconta il presidente della Provincia Giuseppe Paolini –. Allora l’altra mattina venendo verso Pesaro mi sono fermato, ho tolto tutte le scritte che potessero ricondurre al fatto che la macchina era della Provincia, paletta compresa, e sono andato su».E cosa è successo?«Mi fermo e osservo e vedo anche una macchina poco distante».Quindi?«Dico buongiorno e poi risalgo in auto e faccio 20 metri, mi fermo, scendo e inizio a scattare delle foto. E vedo che il tipo sale in auto e viene verso di me».E che succede?«Che mi ferma e mi chiede perché scatto foto. Rispondo: guardi che cielo e si vedono anche i torricini di Urbino».E il tipo che fa?«Mi chiede cosa ci faccio poi con le foto. Ed io rispondo niente e poi aggiungo: scusi a lei cosa interessa?».La risposta?«’Sono un vigilantes’. E io chiedo: cosa fa vigila, i calanchi? Poi passa uno che mi riconosce e mi chiama. E li la storia finisce»Paolini non lo dice, ma non finisce lì perché qualcuno chiama i carabinieri che vengono a fare i controlli. Dice l’ex sindaco di Petriano, Domenico Passeri: «So anch’io che fermano i passanti e chiedono cosa facciano lì. Sono appostati in strada anche di notte con i fari accesi e le auto si mettono incrociate per avere una maggiore visibilità. Hanno anche preso e fotografato le targhe delle auto di queste persone». Per la cronaca una di queste è intestata e fa riferimento ad una donna ugandese.Per chi lavorano i vigilantes? Forse per la società Aurora di San Marino, ma è tutto da verificare. Sul posto stanno facendo dei pozzetti in cemento per controllare dei movimenti franosi ed anche per monitorare i terreni dopo la proroga di altri 4 mesi. Una storia un po’ surreale quella che si sta verificando a Riceci con gli abitanti preoccupati «anche perché il tutto appare come una forma velata di intimidazione nei confronti delle persone», continua Paolini. Al di là del folclore una situazione che non sta piacendo, tanto che sono partite telefonate per alti ufficiali dei carabinieri per capire bene cosa stia accadendo «anche perché questi non hanno distintivi e sulle auto non ci sono scritte che facciano riferimento a qualche agenzia privata», dice Gianluca Carrabs dei Verdi. E aggiunge: «E’ vergognoso. Se non ci fosse stata la proroga a quest’ora i rilievi sarebbero stati inutili e fuori tempo massimo. A parole tutti contrari alla discarica, ma nei fatti sia la Regione che la Provincia hanno agevolato Aurora andando incontro alle loro richieste di sforare i tempi prestabiliti da procedimento amministrativo di 180 giorni». Intanto arriva la seconda audizione alla commissione parlamentare sulle eco-mafie: giovedì andrà a dare la sua testimonianza Giuseppe Paolini. Inizia a parlare alle 9,15.m.g.