sabato 27 Luglio 2024
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Associazione di stampo mafioso anche nella nostra provincia pesarese

Sette ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio esecuzioni della Procura Generale di Perugia a carico di altrettanti condannati. I provvedimenti sono stati eseguiti negli ultimi tre giorni a Potenza Picena e Montelupone, nel maceratese, Volterra, Viterbo e Parma. Tra i provvedimenti troviamo anche la nostra Provincia: Pesaro e Marotta di Mondolfo.

Complessivamente, la somma delle condanne supera i 50 anni di detenzione, segno tangibile della serietà delle accuse e della pericolosità degli individui coinvolti.

Gli arrestati, tutti di nazionalità italiana, avrebbero fatto parte di un’unica associazione di stampo mafioso dedita a commettere vari delitti che vanno dallo spaccio di stupefacenti all’usura, fino all’estorsione ai danni di gestori di locali notturni e imprenditori. Questi ultimi, secondo quanto ricostruito, erano costretti dalla banda a pagare ingenti somme di denaro, dietro la minaccia di aggressioni fisiche, anche con le armi, o gravi danni ai locali da loro gestiti.

I fatti di cui sono accusati i sette arrestati sono stati commessi a partire dal 2009 nella riviera adriatica, tra Marche e Abruzzo, in particolare le zone di Recanati, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Fano, Castelfidardo, Martinsicuro.

Per le minacce la banda acquistava armi ed esplosivo che venivano ‘pagati’ con notevoli quantitativi di droga, perlopiù cocaina, come avvenuto nell’agosto di quattordici anni fa, quando furono scambiati dodici chilogrammi di esplosivo con un chilogrammo di droga. Per i condannati le pene da espiare in carcere vanno da un minimo di quattro anni ad un massimo di dieci anni di reclusione.

Sul quotidiano “Il Resto del Carlino” del 16 aprile 2024 apprendiamo che la persona coinvolta di Marotta-Mondolfo sarebbe Francesco Maenza, 48enne di origine siciliana ma residente da anni nella città del “mare d’inverno”. Sul quotidiano leggiamo: “Francesco Maenza è stato arrestato giovedì scorso per partecipazione ad associazione di stampo mafioso, estorsioni e detenzioni di armi ed esplosivi. Dovrà scontare 10 anni e 6 mesi di carcere. A seguito della condanna, divenuta definitiva con la pronuncia della Cassazione di mercoledì scorso, è stato emesso l’ordine di esecuzione”.

Questa notizia ci ricorda l’importanza di parlare di criminalità organizzata anche nel nostro territorio marchigiano. Ci tiene a mente l’importanza del progetto della Primavera della legalità e ci rammenta l’esigenza di investire nella legalità, come anche preservare i beni confiscati come presidi di legalità nel territorio.

Di tutto questo avremo occasione di discutere e approfondire nell’incontro “Educare alla legalità” con la magistrata Marisa Acagnino e l’imprenditore Rosario Barchitta venerdì 19 aprile alle ore 21 a San Michele al Fiume.

 

Fonti:
“Perugia today” www.perugiatoday.it
“Il Resto del Carlino” del 16 aprile 2024
“Vivere Fano” www.viverefano.com