mercoledì 23 Ottobre 2024
Varie

Corinaldo: la sentenza choc Sicurezza della discoteca, tutti assolti per i reati più gravi

Una discoteca che non era sicura ma sulle morti di cinque ragazzini e una mamma di 39 anni che ha lasciato orfani quattro bambini non c’è responsabilità per la commissione di pubblico spettacolo, fatta da sei persone compreso l’ex sindaco che la presiedeva, due tecnici chiamati ad adempiere alle prescrizioni fatte per poter aprire il locale e un socio della Magic Srl che gestiva la Lanterna Azzurra di Corinaldo. Accertata solo una incompletezza amministrativa, di tipo documentale quindi, relativa alle accuse di falso, per aver attestato una situazione interna ed esterna diversa dall’effettivo stato dei luoghi. Il processo bis per la strage di Corinaldo è finito con l’assoluzione per tutti e 9 gli imputati, con formula piena «perché il fatto non sussiste», per i reati più gravi che la Procura contestava: l’omicidio colposo plurimo e il disastro colposo. Le condanne, per gli amministratori e un ingegnere esterno, sono arrivate solo per il reato di falso, ideologico e in atto pubblico, con pene dai 4 mesi ad un anno e due mesi di reclusione. Tutte sospese però per i benefici di legge. La sentenza di primo grado è state emessa ieri, poco prima delle 16, dopo quasi sei ore di camera di consiglio da parte della giudice Francesca Pizi. Il procedimento, che si è concluso dopo due anni di udienze, è quello relativo alla sicurezza del locale di via Madonna del Piano e alle procedure amministrative che portarono la commissione di pubblico spettacolo a rilasciare a ottobre 2017 i permessi per la sala da ballo. Per i pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, che avevano chiesto condanne complessive, per tutti i reati, a 50 anni di reclusione, alla Lanterna Azzurra non ci sarebbero state le condizioni per far restare la discoteca aperta perché era un locale adibito a poco più di un magazzino agricolo. La giudice ha emesso condanne complessive per sei anni e mezzo di reclusione: tutta la commissione di pubblico spettacolo e anche un tecnico della società Magic Srl che gestiva il locale. Un anno di condanna all’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, che presiedeva la commissione di pubblico spettacolo, Massimo Manna, responsabile del Sua, Francesco Gallo dell’Asur ex Area vasta 2 di Senigallia, Massimiliano Bruni, il perito esperto di elettronica e Stefano Martelli della polizia locale. Un anno e due mesi per il vigile del fuoco Rodolfo Milani, anche lui nella commissione di pubblico spettacolo come gli altri 5. Contestati due reati di falso in atto pubblico perché avrebbe attestato falsamente, a seguito di sopralluoghi, il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa antincendio. Condannato a 4 mesi per falso ideologico Francesco Tarsi, l’ingegnere ingaggiato dalla società Magic Srl che gestiva la discoteca, per alcune certificazioni sui parametri microclimatici determinanti per la capienza di pubblico. L’assoluzione ha riguardato tutti quelli condannati per falso più Quinto Cecchini, socio della Magic Srl e Maurizio Magnani, tecnico della famiglia Micci, proprietaria dell’immobile. Cecchini è stato assolto con formula piena anche dall’accusa di apertura abusiva della discoteca. La Magic Srl è stata condannata per un illecito amministrativo ad una sanzione di 90.300 euro. La giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura per Lorenzo Sgreccia, amministratore della Magic negli anni 2014 e 2015, e Cardinali Riccardo, uno dei primi soccorritori, per valutare il reato di falsa testimonianza.