Le turbogas producono polveri sottili?
Riporto un’intervista telefonica al Dott. Stefano Montanari in occasione della manifestazione di Aprila del 2 dicembre 2006 contro la realizzazione della centrale a ciclo combinato definita Turbogas che vorrebbero costruire a Campodicarne. Ritengo questo documento valido anche per il progetto della Turbogas di Corinaldo.
Siamo lieti di averla in collegamento telefonico oggi alla manifestazione
di Aprilia del 2 Dicembre 2006 contro la realizzazione della centrale a
ciclo combinato definita Turbogas che vorrebbero costruire a Campodicarne.
– La prima domanda che le voglio fare è se le centrali turbogas producono
polveri sottili?
Si, ne producono abbastanza. Una turbogas normale di circa 780 Megawatt
produce intorno alle 200-250 tonnellate per anno di polveri PM 10, cioè
quelle grossolane.
– Quelle primarie o secondarie?
Sto parlando di quelle primarie.
– Quindi sono le polveri filtrabili? Cioè sono quelle polveri di cui si
può avere un parametro misurabile direttamente, primariamente dalle
emissioni di una turbogas?
Si, si.
– In Italia le valutazioni di impatto ambientale, le cosiddette VIA,
tengono conto di queste polveri?
Allora, delle primarie dovrebbero tenerne conto mentre delle secondarie
poco o niente purtroppo. Quelle secondarie spesso sono prevalenti anche
perché si formano in aria e passano da qualsiasi filtro. Non c’è filtro
che tenga perché sono nei gas che si condensano in aria anche ad una certa
distanza dal camino della centrale turbogas. Non se ne tiene conto perché
non sanno valutarle. Sono in effetti anche difficili da valutare. Quindi
non se ne tiene conto ma in realtà ci sono! Il fatto che noi non riusciamo
a misurare, non riusciamo a pesarle non vuol dire che non ci sono e non ci
sono pericoli, che non sono pericolose. Sappiamo che ci sono ma non
sappiamo come fare ad andare a valutarle in maniera corretta.
– Dr.Montanari più o meno quanto combustibile consuma una turbogas?
Una turbogas di circa 780-800 megawatt consuma circa 1 miliardo di metri
cubi di gas naturale all’anno.
– Quindi una quantità notevole se paragonata al consumo annuo di gas in
Italia? Quanto gas consumiamo di media in un anno in tutta Italia?
Poco più di 70 miliardi di metri cubi all’anno. Il problema è che 70
miliardi di m3 sono sparsi su tutto il territorio nazionale mentre per la
turbogas si parla di 1 miliardo concentrato su un piccolissimo territorio
su cui insiste la centrale. Per esempio l’Italia ha una superficie grande
30 milioni di ettari ed usa 70 Miliardi di m3 gas naturale in un anno. In
proporzione una turbogas occupa circa 10 ettari di superficie e consuma in
un territorio piccolissimo, da sola, 1/70 di tutto il gas naturale
consumato dall’Italia intera.
– Quindi per riassumere quali sono per la popolazione i pericoli di una
turbogas?
Intanto i pericoli sono quelli di queste polveri sottili. Sono qualche
centinaia di tonnellate di polveri primarie più chissà quante polveri
secondarie che nessuno ha mai veramente misurato.
L’altro problema è un problema non primariamente ambientale è che queste
centrali sono molto vulnerabili dal punta di vista strategico in quanto
potrebbero essere obiettivo di terrorismo ecc. cosiccome i gasdotti
transcontinentali anch’essi critici dal punto di vista della sicurezza.
Poi c’è il problema strategico della scelta energetica perché in Italia
non abbiamo queste fonti energetiche,ossia ne abbiamo in quantità
irrisorie e siamo quindi costretti ad importare il gas naturale da
Algeria, Russia, Medio Oriente tutti paesi molto critici per noi, molto a
rischio. Ci possono tagliare i rifornimenti come e quando vogliono e
metterci veramente al freddo ed a piedi. Quindi va valutata anche dal
punto di vista strategico l’opportunità di fare cose di questo genere
perché diventiamo molto vulnerabili come nazione.
– Rimanendo nel discorso della pericolosità di una turbogas abbiamo il
problema del rapporto nanoparticelle e nanopatologie come avviene per gli
inceneritori dei rifiuti urbani ossia dei cosiddetti termovalorizzzatori.
Cioè esiste quindi la relazione tra i particolati prodotti da una turbogas
e le nanopatologie?
Sì, questa relazione esiste. Ovviamente una turbogas produce molto meno
polveri sottili di un inceneritore. Cioè a parità di potenza una turbogas
emette molto meno particolato di un inceneritore ma emette un sacco di
anidride carbonica e questo è un altro grosso problema. Inoltre andiamo
contro il protocollo di Kyoto che abbiamo firmato e quindi dobbiamo pagare
per comperare le quote che ci consentono di inquinare.
– Quindi c’è poco da stare allegri. Noi comunque la ringraziamo moltissimo
per questa intervista, per l’apporto, per il contributo e per il sostegno
che ci ha dato in questa occasione e gli Apriliani le saranno grati.
Noi siamo tutti nella stessa barca e quindi o ci diamo una mano uno con
l’altro o altrimenti saremo sempre in balia di un gruppetto di politici e
di affaristi che di tutto si occupa tranne che di noi, della nostra
salute. Quindi o ci diamo una mano tra noi o siamo perduti.
– Noi speriamo che la turbogas qui poi i politici decidano di non farla ma
nel caso in cui la lotta dovesse continuare a lungo, perdurare a lungo
compatibilmente con i suoi impegni potrebbe darci la sua disponibilità per
un eventuale convegno sull’argomento delle nanopatologie.
Voi avete il mio numero di telefono, mi chiamate ed io arrivo!
– Dr.Montanari di nuovo Aprilia la ringrazia e le auguro una buona serata.
Arrivederci.
Intervista a cura del Dott.Luca Zoboli – Rete cittadini Aprilia contro la
turbogas
Fonte:http://www.noturbogasaprilia.it
Altre informazioni utili sulle centrali turbogas
Polveri fini e centrali turbogas: la salute in pericolo
http://www.senzasoste.it/la-mia-citt-/polveri-fini-e-centrali-turbogas-la-salute-in-pericolo-6.html
Livelli record di ossidi di azoto e di carbonio Inquinamento a turbogas
http://www.verdinrete.it/aprilia/turbogas.htm
Lo studio sulle emissioni di particelle pericolose per la salute dalle
ciminiere delle centrali turbogas ha colto di sorpresa anche gli stessi
ambientalisti, da sempre sostenitori della necessità di sostituire le
vecchie centrali elettriche a carbone o ad olio combustibile con la più
moderna tecnologia turbogas che sfrutta il gas metano. Non nascondono la
loro sorpresa Irio Verani e Gian Luca Gentili, rispettivamente portavoce
provinciale e locale dei Verdi. «Lo studio pubblicato da due ricercatori
bolognesi ci ha colto davvero di sorpresa – dice Gentili – ma lascia ancor
più sconcertati il fatto che le particelle emesse dalle centrali turbigas,
essendo addirittura più piccole delle PM10, possano entrare direttamente
in contatto col sangue attraverso i polmoni causando gravi problemi».
http://www.legambientetoscana.it/news/artgio.asp?idarticolo=140