sabato 2 Dicembre 2023
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L’Italia aumenterà la presenza di armi nucleari?

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Una
direttiva di Washington dichiara che “finché vi saranno armi
nucleari, la Nato rimarrà un’alleanza nuclearizzata”. L’ha
ufficializzato il segretario generale dell’Alleanza atlantica Anders
Fogh Rasmussen.

Il
documento è stato approvato dai ministri della difesa europei
durante la riunione svoltasi a Bruxelles il 14 ottobre. Una riunione
che anticipa il vertice dei capi di stato in programma il 19 e 20
novembre a Lisbona.

La
direttiva dice in maniera chiara che gli Stati uniti manterranno in
Europa un arsenale nucleare. Eppure nello «storico» discorso di
Praga del 5 aprile 2009, il presidente Barack Obama aveva dichiarato
che gli Stati uniti avrebbero fatto passi concreti verso un mondo
senza armi nucleari, rafforzando il Trattato di non-proliferazione
che impegna i paesi nucleari ad eliminarle e quelli non-nucleari a
non acquisirle. Lasciava quindi intendere di essere favorevole alla
rimozione delle armi nucleari statunitensi dall’Europa. Su questa
base, cinque membri europei della Nato – Germania, Belgio,
Lussemburgo, Norvegia e Olanda – avevano espresso l’intenzione di
sollevare la questione al summit di Lisbona.

Come stanno
invece le cose lo spiega bene un articolo apparso in questi giorni
sul quotidiano “Il Manifesto” dove i giornalisti Tommaso Di
Francesco e Manlio Dinucci scrivono a proposito del rapporto “U.S.
non-strategic nuclear weapons in Europe: a fundamental Nato debate”,
presentato in questo fine ottobre da un comitato dell’Assemblea
parlamentare della Nato. I giornalisti scrivono: “Anzitutto esso
conferma che non si conosce quante siano esattamente le armi nucleari
non-strategiche (con gittata inferiore ai 5500 km) che gli Usa
mantengono in quattro paesi europei della Nato – Italia, Belgio,
Germania, Olanda – e in Turchia. Secondo una stima al ribasso, citata
nel rapporto, sarebbero 150-200, di cui 70-90 in Italia (ad Aviano e
Ghedi-Torre). Secondo altre stime, almeno il doppio. Sono bombe B-61
in diverse versioni, la cui potenza va da 45 a 170 kiloton (13 volte
maggiore della bomba di Hiroshima). Tra queste, probabilmente, la
B61-11 che può penetrare nel terreno così da creare, con
l’esplosione nucleare, un’onda d’urto capace di distruggere obiettivi
sotterranei. Tutte queste bombe sono tenute in speciali hangar
insieme ai cacciabombardieri F-15, F-16 e Tornado, pronti per
l’attacco nucleare. Il rapporto conferma che esistono «accordi
nucleari bilaterali» segreti, in base ai quali una parte di queste
armi può essere usata dalle forze armate dei paesi ospitanti una
volta che gli Usa ne abbiano deciso l’impiego. Ma, si ricorda nel
rapporto, i fautori del controllo degli armamenti sostengono che «la
Nato ha la responsabilità di porre fine a tale pratica di
condivisione nucleare», poiché viola il Trattato di
non-proliferazione: esso vieta agli stati in possesso di armi
nucleari di trasferirle ad altri (Art. 1) e a quelli non-nucleari di
riceverle da chicchessia (Art. 2
)”.

Tra
le opzioni della Nato c’è quella più accreditata di dislocare
tutte le armi nucleari in Europa raggruppandole in meno località
geografiche. Le più “gettonate” sarebbero le località di
Incirlik in Turchia e Aviano… in Italia, appunto!
Su
questo punto il governo italiano tace.
Significativo
come alla riunione dei ministri degli esteri della Nato nell’aprile
2010, la questione delle armi nucleari Usa in Europa sia stata
sollevata da Germania, Belgio e Olanda, mentre Italia e Turchia sono
rimaste in silenzio. Ciò lascia presupporre che il governo italiano
abbia già dato segretamente il suo consenso al piano di rimuovere le
armi nucleari Usa da Germania, Belgio e Olanda per raggrupparle ad
Aviano, dove verrebbero trasferite anche quelle di Ghedi-Torre.
Ad
Aviano è dislocato il 31st Fighter Wing, composto di due squadriglie
di cacciabombardieri F-16 – 510th Fighter Squadron e 555th Fighter
Squadron. La sua missione è quella di «fornire potenza di
combattimento da un capo all’altro del globo per conseguire gli
obiettivi degli Usa e della Nato». Potenza anche nucleare, come
mostra l’emblema del 510th Fighter Squadron in cui, accanto
all’aquila imperiale, vi è il simbolo dell’atomo con tre fulmini che
colpiscono la terra.