domenica 8 Settembre 2024
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I consigli comunali di Mondavio: di ponti, di crolli e d’altro ancora

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Il
mio ultimo aggiornamento sui consigli comunali di Mondaviorisale
al novembre dello scorso anno
: nel frattempo ne è passata di
acqua sotto i ponti, almeno sotto quelli che negli ultimi mesi non
sono crollati.


E ogni riferimento ad eventi reali non è puramente
casuale, dato che l’ultimo consiglio di giovedì scorso era
particolarmente atteso poiché il sindaco, al termine dell’assemblea
pubblica svoltasi a San Filippo il 13 luglio, aveva lasciato gli
intervenuti con la promessa di una discussione sul crollo del ponte
sul fiume Cesano in sede consiliare. Promessa mantenuta, anche se il
consiglio che si è svolto la scorsa settimana è stato piuttosto
movimentato. Ma andiamo con ordine.

Poiché
sembra che in molti mi abbiano conferito, mio malgrado, la carica di
referente informale delle assemblee comunali e si aspettino regolari
resoconti, eccoli accontentati: iniziamo con i dovuti “riassunti
delle puntate precedenti”, che ho cercato di sintetizzare il più
possibile senza tralasciare i contenuti importanti. Se non avete
intenzione di leggerli, scorrete pure la pagina fino all’ultimo
brano.


17
novembre 2010 – ore 18.30

Consiglio
che prevede pochi punti all’ordine del giorno (tre), ma nemmeno i
consiglieri presenti si sprecano, tanto che alle 18.50 il sindaco è
costretto a fare un giro di telefonate tra chi risulta ancora
assente, salvo poi sbottare con un “Io dico… quantomeno
avvertire…” e chiedersi se i ritardatari si possano in qualche
modo sanzionare. Si comincia finalmente quando il nono consigliere di
maggioranza si aggiunge ai colleghi e il numero legale è garantito:
i verbali della seduta precedente vengono approvati all’unanimità.
Si prosegue con la discussione della rinegoziazione dei prestiti,
scelta sulla quale l’amministrazione, a detta del sindaco, ha
lavorato molto nell’ultimo mese perché rappresenta una possibilità
importante per ripianare i tagli che sono stati subiti a tutti i
livelli. L’assessore Dominici conferma che si tratta di una scelta
lungimirante che alla fine alleggerirà la rata senza gravare sulle
generazioni future, garantendo risparmi che andranno usati per il
finanziamento di investimenti. Dal 2016 al 2020 ci saranno “numeri
rossi”, ma a suo dire quel che conta è il dato finale, dove si
realizza un risparmio. Il consigliere di minoranza Ghironzi esprime
preoccupazione per il periodo 2016 – 2020 e chiede lumi sul costo
della consulenza che il comune ha pagato per l’esame delle varie
opzioni di rinegoziazione (1.000 euro), il suo collega Olivieri
chiede invece informazioni sul tasso e contesta il fatto che non si
tratti di una scelta strutturale ma finanziaria che costringerà, nel
famigerato periodo intermedio, ad “affidarsi a un santo”. Il
primo cittadino gli risponde che l’altra ipotesi valutata prevedeva
una rata uniforme, ma avrebbe comportato un aggravio di costi di
189.000 euro, e lui non “indebita i cittadini di 180.000 euro per
averne subito 90.000”. Rotatori chiede invece il motivo della
riduzione della durata del mutuo (da 2029 al 2025), prassi contraria
alla consuetudine di allungare i mutui nei periodi di difficoltà e
che nel caso del nostro comune “strozzerà” il futuro sindaco.
Per il capogruppo di minoranza si tratta comunque di una “decisione
già presa”, anche se Talè cerca di rassicurarlo affermando che,
se la si va ad esaminare, resta comunque la soluzione migliore. Per
bocca di Olivieri la minoranza dichiara di astenersi perché non ha
potuto prendere visione delle ipotesi alternative: la delibera viene
approvata con 9 voti favorevoli e 5 astensioni.
E’
così la volta delle preannunciate interrogazioni della minoranza su
Unione Roveresca, stagione turistica, chiesa di San Francesco e
raccolta differenziata. In merito alla prima questione, il sindaco
afferma che con Monte Porzio e l’Unione Roveresca si sta valutando
l’entrata nell’Unione stessa, che al riguardo si terranno assemblee
con i cittadini, che si comincerà gradualmente mettendo in
associazione (con convenzioni di 6 mesi) alcuni servizi come polizia
municipale, trasporto scolastico e gli uffici tecnico e tributi e che
verrà portata in consiglio una dichiarazione di intenti. A Ghironzi,
che lo incalza sottolineando il rischio che la nostra regione decida
un ambito territoriale differente, Talè risponde che la
dichiarazione di intenti servirà proprio a “pilotare” la scelta
della Regione Marche.
Quanto
alla stagione turistica, il primo cittadino afferma che i dati che ha
visionato sono al di sopra delle più rosee previsioni, le presenze
tra gennaio e ottobre 2010 sono state 3.000 in più rispetto allo
stesso periodo del 2009. A Ghironzi, che chiede informazioni sul
conto economico, risponde direttamente il sindaco, leggendo un
prospetto. La discussione prosegue toccando questioni come l’attività
della dipendente Servadio (che per Ghironzi va attribuita in parte a
museo e stagione turistica), l’armeria (per la quale il comune ha
concluso un contratto di 400 euro lordi al mese), l’ufficio turistico
(che per Ghironzi risulta sottoutilizzato la domenica) e la
pinacoteca (la cui riapertura è imminente, ora che i lavori di
ristrutturazione sono terminati). Rotatori, che sottolinea come
nessuno si sia opposto alla scelta operata un anno prima, sostiene
che lo stesso sistema di gestione dei musei va generalizzato ad altri
settori, che per alcuni lavori occorre avvalersi di prestazioni
esterne e che l’attività del Comune è quella di indirizzare,
programmare e controllare. Uno degli esempi che porta è quello della
manutenzione delle strade.
Per
quanto riguardo lo stato indecoroso in cui versa la chiesa di San
Francesco, il sindaco conviene che tutto ciò va a discapito sia dei
fedeli sia dei turisti. Purtroppo soldi non ce ne sono, ma si
potrebbero fare domande per ottenere qualche contributo, visto che
sotto vi si trova pure una scuola.
Con
la quarta interrogazione la minoranza chiede che venga valutata la
possibilità di istituire un punto fisso di raccolta per l’umido o,
in alternativa, che venga aggiunto un terzo giorno di raccolta per
venire incontro alle necessità estive legate al turismo. Il primo
cittadino afferma di capire questa esigenza, ma per il terzo giorno
di raccolta non ci sono i soldi e al punto fisso lui è contrario. A
suo dire, il nostro comune è al massimo di raccolta (73%) e nessun
cittadino ha protestato. Anche l’assessore Zenobi è contrario,
giustificando il proprio parere sia con la tutela della qualità del
prodotto raccolto, sia perché con le modalità prospettate dalla
minoranza l’emergenza si trasformerebbe in prassi. In conclusione di
discussione, Ghironzi auspica che ad essere virtuosa non sia solo la
raccolta ma anche il riciclo e Ghetti chiede dove vengano portati i
rifiuti: Zenobi replica che l’organico viene conferito a Rimini, la
carta a Tolentino e l’indifferenziato alla discarica di Barchi.
I
punti all’ordine del giorno si esauriscono e quindi la seduta viene
tolta alle 20.51.

30
novembre 2010 – ore 18.30

Le
danze si aprono alle 18.50, non appena il segretario comunale
raggiunge i consiglieri già disposti in sua attesa nella sala
municipale (fatto inconsueto). Manca all’appello Falcinelli, mentre
Godi e Filippini arrivano a pochi minuti dall’inizio dell’assemblea.
L’ordine del giorno prevede al primo punto le comunicazioni del
sindaco, che stavolta riguardano l’esame condotto dalla Corte dei
Conti sul bilancio del Comune. Non c’è nulla da rilevare, salvo
l’attenzione da riservare al controllo dei derivati, quindi Talè
porge i propri complimenti all’assessore. Alla successiva
approvazione dei verbali precedenti si astengono solo gli assenti del
17 novembre (Biondi e Carbonari), tutti gli altri votano a favore.
Segue
la discussione inerente la crisi degli stabilimenti BVB, azienda di
San Lorenzo in Campo di proprietà del gruppo Marcegaglia. Il sindaco
propone l’approvazione di un ordine del giorno di solidarietà agli
operai e di disapprovazione a Marcegaglia, che intende chiudere
questo stabilimento per trasferire l’attività in Nord Italia e
Polonia. Il socio di minoranza, tale Valentini di San Lorenzo, ha
comunque intenzione di riaprire uno stabilimento per lo smaltimento
del silicio derivante dal fotovoltaico, quindi potrebbe ridurre il
numero dei disoccupati. Alla domanda di Ghironzi su quale sia la
linea concreta del comune sulla questione, Talè risponde che verrà
nuovamente ricontattata la proprietà e che verrà fatta un’azione di
pressing da parte di comuni e sindacati. La delibera viene approvata
all’unanimità.
Tocca
quindi all’assessore Dominici esporre le cifre e le voci salienti del
quarto punto all’ordine del giorno, che prevede l’assestamento di
bilancio (da approvare entro lo stesso giorno). All’apertura delle
domande Ghironzi chiede prima chiarimenti sull’alienazione di lotti
P.E.E.P., poi domanda su quali investimenti siano state caricate le
entrate derivate da altri investimenti. La risposta di Talè, che
prevede che queste cifre (a suo dire piccolissime) verranno usate per
le emergenze e non per opere nuove, non soddisfa il consigliere di
minoranza. Dominici argomenta che nemmeno con l’assestato si può
avere un’idea dell’avanzo, anche se, salvo imprevisti, questo
potrebbe avvicinarsi all’incirca alle cifre del 2009. Ancora Ghironzi
propone un’osservazione sulla spesa per i pasti del personale
dipendente, originata dalla nuova organizzazione degli orari degli
uffici che prevede la chiusura del sabato, scelta (e lo ribadisce
pure Rotatori) che non è condivisa. Al consigliere Olivieri che
chiede quale ne sia la motivazione, il primo cittadino risponde che
la chiusura del sabato è imposta dalla legge, anche se per i piccoli
comuni è prevista una deroga. Per Talè le recriminazioni dei
dipendenti citate da Rotatori sono pretestuose e l’amministrazione
mondaviese in un paio di occasioni avrebbe pure ottenuto la ragione
dai sindacati interpellati. La chiusura del sabato inoltre è
motivata dall’impossibilità di lavorare con Regione e Provincia, che
in quel giorno non sono aperte. Si discute poi dei fitti reali dei
fabbricati, toccando la questione de “I cappuccini”, che
dovrebbero riaprire entro la fine dell’anno. Dopo aver discusso delle
maggiori spese per liti e arbitrati e delle iniziative turistiche
previste entro la fine del 2010, Ghironzi chiede quanto è variata la
spesa corrente assestata rispetto alla previsionale: Dominici ribatte
che non vi è differenza sostanziale, grandi scostamenti non ce ne
sono stati. Da ultimo, su richiesta di Olivieri, si discute di
maggiori spese per scuolabus per 12.000 euro, una cifra decisamente
più alta di quanto preventivato. Talè giustifica la cosa spiegando
che il trasporto scolastico era l’unico servizio che portava
vantaggio al nostro comune all’interno dell’Unione Valcesano. Il
nostro comune, come tutti sanno, ne è uscito e a ciò si aggiunge il
fatto che ora vengono portati a scuola a Mondavio anche i bambini di
Cavallara (che prima frequentavano a Piagge), fatto comunque positivo
perché garantisce la sopravvivenza di una prima elementare a rischio
scomparsa a causa della riforma Gelmini. Alla votazione si astiene
Casini, la minoranza vota contro l’approvazione, il resto della
maggioranza a favore.
E’
la volta dell’approvazione di un ordine del giorno riguardante la
centrale a biomasse di Schieppe di Orciano, tema sul quale il
consiglio mondaviese non si è mai pronunciato. Talè, che
recentemente si è recato anche ad una riunione, afferma che c’è un
clima diverso, “cattivo” nei confronti delle istituzioni, molto
differente da quello creatosi con il comitato Valcesano: non c’è
dialogo e forse è per questo che le cose stanno andando per le
lunghe. Il primo cittadino legge velocemente il testo da approvare
mentre in sala si crea un certo qual chiacchiericcio e Zenobi è
costretto a richiamare discretamente il segretario che sta
messaggiando al telefonino. Nessun consigliere ha osservazioni da
fare e la votazione è unanimemente favorevole.
L’ultimo
punto riguarda l’adesione alla “Covenant of Mayors”, un patto dei
sindaci che scaturisce dalle direttive europee. E’ Zenobi a spiegare
che, in caso di adesione, verrà fatto uno studio (a spese della
Provincia) sui consumi del nostro comune, dal quale si evinceranno
gli interventi da realizzare per ridurre i consumi stessi. I comuni
aderenti si dovranno impegnare al riguardo, pena l’eventuale
esclusione, ma si tratta più che altro di un impegno morale. Al voto
tutti i presenti si esprimono favorevolmente e la seduta viene
sciolta alle ore 20.24.


27
dicembre 2010 – ore 18.30

Assemblea
post-natalizia caratterizzata dalla difficoltà a raggiungere il
numero legale. Verso le 18.45 il sindaco infatti esce dal suo ufficio
(dove normalmente la maggioranza si riunisce in attesa del consiglio)
per esporre il problema: molte sono le assenze per malattia, al
momento i presenti sono solo 7 (Talè, Godi, Battistini, Zenobi e poi
Ghironzi, Ghetti e Filippini). Poco dopo arrivano Olivieri e Rotatori
e momentaneamente le proporzioni si invertono: la minoranza è
maggioranza (5 a 4). L’attesa prosegue e l’assemblea comincia
finalmente alle 19.09, una volta che sono arrivate anche Bartolini e
Carbonari. Casini arriverà poco dopo l’inizio e risulteranno quindi
assenti Frattini, Falcinelli, Dominici, Biondi e Serfilippi.
Il
primo cittadino esordisce giustificando gli assenti per malattia e
ringraziando anticipatamente la minoranza per garantire il numero
legale (fatto non nuovo, tra l’altro). I verbali della seduta
precedente vengono approvati all’unanimità, il successivo punto
(riguardante un prelevamento dal fondo di riserva) viene invece
rimandato, anch’esso all’unanimità.
E’
il momento dei provvedimenti inerenti la controversa discarica di
Rafaneto nel comune di Barchi, che tanto scompiglio ha creato negli
ultimi mesi. Il sindaco riassume gli accadimenti recenti che hanno
portato qualche giorno prima la Regione Marche a stabilire che nella
gestione della discarica subentri anche Mondavio per il 30%. Il
comune di Barchi, cui rimarrebbe il restante 70%, ha emesso una
circolare con la quale dal primo gennaio 2011 verrebbe sospeso il
servizio, quindi la delibera sulla quale sono chiamati a votare i
nostri amministratori estenderebbe il mandato fino alla fine del
febbraio successivo per valutare il problema della gestione. Talè
ammette di essere rimasto deluso, poiché quando si è trattato di
soldi la solidarietà tra comuni è stata pari a zero: tra i suoi
colleghi dei comuni dell’ex-Comunità Montana, colti dalla paura che
Mondavio chiedesse indennizzi per la discarica, correva il tacito
accordo di lasciare tutto in gestione a Barchi. A suo dire non c’è
stato comunque tempo per valutare i vari tecnicismi della gestione,
ma poiché le ricadute ambientali, in caso di problemi, sono anche e
soprattutto sul lato mondaviese, è importante che il nostro comune
abbia la possibilità di controllare. Quella di Rafaneto è comunque
una discarica in chiusura nel 2011, ma se Barchi decidesse di
co-gestirla con Mondavio potrebbe allungarne la durata. Alla proposta
di Ghironzi di far partecipare un membro della minoranza agli
incontri in cui si definisce la questione, Zenobi risponde che
apprezza la buona fede e non c’è nulla di personale, ma chi è
chiamato ad amministrare “sono loro”. Quest’ultima precisazione
infastidisce non poco Rotatori, anche perché pronunciata durante una
seduta in cui il numero legale è garantito esclusivamente dalla
presenza della minoranza. Talè cerca di smorzare i toni e promette
di trovare un modo per tenere informato il consiglio e di invitare la
minoranza alle riunioni non riservate ai soli sindaci. Godi
suggerisce un’aggiunta che preveda, nel caso di futura creazione di
un comitato di gestione, che vi sia presente un rappresentante della
minoranza: tale proposta viene accolta ma inserita nel solo verbale e
non nella delibera perché risulti soltanto un impegno del sindaco.
Al voto il consiglio si esprime favorevole all’unanimità.
Tocca
poi al protocollo di intesa con l’Unione Roveresca essere oggetto di
discussione: tale protocollo prevede di iniziare una collaborazione
partendo dalla messa in comune del servizio di polizia municipale per
6 mesi di prima sperimentazione, modalità non proprio gradita ma
accettata dall’Unione stessa: seguiranno eventualmente altri servizi
come tributi e trasporti. Il sindaco premette che ciò non significa
comunque un’entrata immediata e, rispondendo a Rotatori, si auspica
che la questione della discarica non incrini l’unione dei comuni.
Ghironzi evidenzia che una cosa urgente da fare nell’Unione è il
servizio di emergenza sanitaria, mentre Olivieri presenta un
emendamento alla delibera che, sottoposto a votazione, riscuote il
favore di tutti tranne dell’astenuto Casini. Quest’ultimo prende la
parola e spiega di non essersi recato di proposito alla
pre-consiliare per voler rimarcare la brutta abitudine di far
arrivare le cose in consiglio senza aver informato e consultato i
cittadini, come invece era stato promesso sin dall’uscita dall’Unione
Valcesano. Casini chiede quindi il rinvio, ma si sente rispondere da
Talè che se non è venuto alla pre-consiliare significa che non vuol
capire: lo Statuto dell’Unione è stato letto, se ne è parlato e
riparlato, si comincerà sperimentando e poi si informeranno i
cittadini su come è andata. Il sindaco invita il consigliere a
partecipare alle riunioni della maggioranza, Rotatori propone di
abolirle (definendole “rimasugli leninisti”), Casini rincara
affermando che quello che arriva in consiglio è già tutto deciso.
Ai voti finali, la richiesta di rinvio viene respinta con il solo
voto favorevole del proponente, il protocollo emendato viene
approvato con il solo voto contrario di Casini.
Il
più è fatto e le successive discussioni occuperanno meno di
mezz’ora. Il segretario Luminari illustra l’obbligo di ricognizione
delle partecipazioni societarie detenute dal Comune di Mondavio: in
parole povere i consiglieri sono chiamati ad esprimersi
sull’importanza delle partecipazioni ai fini istituzionali, in caso
negativo andranno immesse sul mercato con asta pubblica. Dato che non
costano nulla al Comune, Talè propone di tenerle e viene
accontentato all’unanimità. Unanimità anche al rinnovo per un anno
della convenzione con il Comune di Monte Porzio per le funzioni di
polizia municipale, che in caso di entrata nell’Unione Roveresca
verrebbe chiusa anticipatamente (è previsto il recesso unilaterale).
Analogamente viene discussa e approvata all’unanimità la convenzione
con lo stesso comune limitrofo per la gestione associata del servizio
di segreteria comunale. L’ultimo punto all’ordine del giorno lo
illustra invece Battistini in qualità di coordinatrice d’Ambito,
visto che l’assessore preposto è assente. Si tratta della presa
d’atto di un protocollo d’intesa riguardante l’affido familiare e
l’approvazione del regolamento d’Ambito per la gestione del servizio
di affido. Nei nostri comuni ci sono vari casi di affido di minori,
si tratta di famiglie d’origine con più problemi, non esclusivamente
extracomunitarie. Il voto è unanime anche in questo caso e il
sindaco dichiara tolta la seduta alle 20.50, porgendo a tutti gli
auguri di buon anno.


29
marzo 2011 – ore 18.30

Consiglio-fiume
dedicato in gran parte a bilancio e opere pubbliche. Alle 18.54 si
stanno ancora aspettando i ritardatari, anche se Rotatori, che è
stato puntuale, afferma che se fosse per lui pretenderebbe la stessa
puntualità dagli altri. E allora si comincia, partendo dalle
comunicazioni del sindaco: la prima riguarda un prelevamento dal
fondo di riserva di 2.300 euro per l’emergenza neve (800 per il sale
e 1.500 per i ruspisti) e di 1.500 euro per lo studio sulla
rinegoziazione dei mutui. La successiva comunicazione è relativa a
due decreti: il primo prevede la nomina di Ludovica Biondi
all’assessorato alle Pari Opportunità (precedentemente attribuite a
Godi) e ai Gemellaggi (prima di Zenobi), il secondo invece concerne
l’attribuzione della delega ai Lavori Pubblici a Mirco Zenobi, al
quale il sindaco revoca invece quella allo Sport per riservarsene la
titolarità. La terza comunicazione invece riguarda la volontà di
istituire una borsa di studio di 1.000 euro per uno studio su
Mondavio nel periodo storico dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si
procede quindi ad approvare i verbali dell’assemblea precedente (con
la sola astensione dell’assente Biondi), poi si passa ad una delibera
da approvare in allegato al bilancio, con la quale si determinano le
aree comunali che possono essere vendute nel corso dell’anno. Si
tratta nello specifico di un lotto P.I.P. a Pianaccio (prezzo 53.504
euro) e un lotto P.E.E.P. in via Sanzio (40.000 euro). La discussione
verte in gran parte sul fatto che non è stata presa in
considerazione la proposta della minoranza di destinare il lotto di
Pianaccio all’installazione di pannelli fotovoltaici da parte del
Comune o di terzi. I motivi addotti dal sindaco sono diversi: cabina
elettrica satura, calo degli incentivi, contrarietà al fotovoltaico
a terra, necessità di tenere libero il lotto per eventuali necessità
future. La minoranza osserva anche che il prezzo del lotto, tra
l’altro sito in posizione disagiata, andrebbe abbassato e al voto si
esprime contro la delibera, che però viene approvata. Segue
l’approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni
immobiliari, riguardanti un appartamento in via Provinciale e alcuni
frustoli di terreno in via Gramsci e nel borghetto di Santa Maria,
per un totale di 45.152 euro. Olivieri fa notare che gli importi sono
gli stessi dello scorso anno e chiede il motivo della mancata stipula
del contratto: Talè risponde che si sono svolte delle trattative. La
minoranza si astiene, la maggioranza approva. I due punti successivi
sono di veloce trattazione: al quinto si approva, con l’astensione
della minoranza, di lasciare invariata allo 0,8% l’addizionale
comunale sull’Irpef in attesa dei decreti attuativi del federalismo
fiscale (anche perché è già al massimo previsto dalla legge), al
sesto ci si pronuncia sull’approvazione delle aliquote ICI del 2011,
invariate rispetto all’anno precedente: l’unica modifica (20% sulle
aree fabbricabili non edificate) è un adeguamento ai valori di
mercato che comporterà un maggiore gettito per circa 12.000 euro. I
quattro della minoranza sono contrari, ma la maggioranza approva.
All’ottavo
punto (approvazione del programma triennale 2011-2013 delle opere
pubbliche) la parola passa al neo-assessore Zenobi, che illustra i
vari lavori del 2011: completamento del teatro Apollo, ampliamento e
manutenzione straordinaria del cimitero del capoluogo, piano di
sicurezza del traffico, energie alternative, asilo nido di Mondavio,
messa a norma dell’illuminazione pubblica, manutenzione di strade,
marciapiedi e parcheggi, realizzazione di un centro di aggregazione a
San Michele al fiume, restauro della chiesetta di Sant’Andrea,
consolidamento della torre campanaria di Mondavio, sistemazione della
scuola “Grilli”, ricollocazione della fontana pubblica nel centro
storico e intervento fognario in via Nazioni Unite. Dominici legge
una proposta di emendamento riguardante la fontana, mentre Talè
spiega che in merito all’asilo si stanno cercando altri fondi per
realizzare l’intervento e non vedersi togliere il finanziamento della
Regione Marche, tuttavia non si tratta di una priorità e non ha
senso entrare in concorrenza con Barchi. Quanto alla già citata
fontana, si tratta di un contributo finalizzato a ricollocare la
fontana in piazza a Mondavio, ricevuto su iniziativa di parlamentare
della nostra provincia che si è interessato alle bellezze del nostro
centro storico. In un primo momento il finanziamento di 80.000 euro
non era stato colto, a seguito di una richiesta del primo cittadino
per riottenerlo, ma senza la finalità esclusiva della fontana, è
arrivato un altro contributo di 150.000 euro che sarà destinato alla
“sistemazione della piazza urbana, con rifacimento dell’antica
fontana e sicurezza stradale del territorio”. Casini nota con
piacere che sono stati presi in considerazione da parte del sindaco
alcuni suggerimenti della maggioranza e legge un suo intervento da
verbalizzare a proposito della fontana, che ricalca in sostanza la
volontà già espressa da Talè sull’argomento. Il consigliere
inoltre solleva dubbi sui costi di gestione dell’asilo e sulla durata
dei vincoli. Approfittando della questione della fontana, la
discussione prosegue sulla riorganizzazione della viabilità del
centro storico: i consiglieri si trovano d’accordo nel cogliere
l’occasione per risolvere l’annoso problema del traffico nel centro
del capoluogo. Il consigliere Ghironzi interviene rilevando che nel
2011 il piano delle opere pubbliche trascina quello che non è stato
fatto nel 2010: le sue osservazioni toccano anche l’utenza dell’asilo
nido, la sistemazione della chiesa di San Francesco e l’eventuale
cambio di destinazione dell’ex Consorzio di San Michele in centro di
aggregazione per bambini e bambine. Il collega Olivieri denuncia
invece la mancanza di manutenzione dei campi che causa problemi e
smottamenti. Negli ultimi minuti c’è un discreto via vai di
consiglieri che escono e rientrano, ma alla fine tutti sono presenti
alle due votazioni: la prima riguarda l’emendamento presentato
inizialmente da Dominici che ottiene l’astensione della minoranza, la
seconda è relativa alla delibera emendata, che incassa il voto
contrario della minoranza e l’astensione di Casini, mostratosi
dubbioso sulla fontana.
Archiviate
le opere pubbliche, è il momento dell’approvazione del bilancio di
previsione 2011, della relazione previsionale e programmatica 2011 –
2013 e del bilancio pluriennale 2011 – 2013. Il sindaco premette
che l’amministrazione è riuscita a far quadrare il bilancio comunale
senza aumentare le aliquote e senza tagliare i servizi, anzi
aumentandoli, situazione che non ha riscontrato in altri comuni della
provincia. Nonostante la mancanza della responsabile dell’ufficio
ragioneria, le cose vanno più che bene, quindi Talè esprime il
proprio plauso alla dipendente Torelli. Vista l’ora che si è fatta,
l’assessore Dominici non intende fare troppi commenti, ma si associa
al pensiero del sindaco sulla sinergia tra l’attività politica
dell’amministrazione e quella tecnica della ragioneria. La parola
passa quindi alla minoranza: Ghironzi legge un suo documento in cui
evidenzia l’assenza di programmazione, il conseguente rischio di
isolamento che grava sul Comune e l’aumento di spesa prevista per la
raccolta dei rifiuti che renderebbe opportuna una revisione della
convenzione con Aset o la ricerca di soluzioni alternative. Nel suo
intervento il consigliere stigmatizza inoltre il mascheramento di
un’assunzione temporanea con l’esigenza di ufficio di staff, chiede
chiarimenti sul nuovo progetto di rete IAT e sulla pinacoteca, prende
atto delle sostituzioni degli assessori anche se si sarebbero potute
confermare le deleghe di quelli già in carica, sollecita
l’amministrazione a pubblicare il bilancio 2011 sul sito comunale
(cosa non avvenuta nel 2010) e conclude esprimendo il proprio voto
contrario. Olivieri chiede chiarimenti sulle tariffe Tarsu, sul
servizio dei Vigili con l’Unione Roveresca che non è partito, sul
Suap e sugli eventuali accordi in merito alla discarica di Barchi,
criticando la mancanza di informazioni, sia nei confronti dei
cittadini sia degli stessi consiglieri. Zenobi risponde per quanto
riguarda il servizio di raccolta differenziata: i costi sono
aumentati, compreso il conferimento in discarica, sono stati fatti
aggiustamenti al servizio ma non si può recriminare nulla ad Aset e
alla professionalità dei suoi addetti. Al resto ci pensa Talè, che
nega l’intenzione di isolare il Comune, citando a tal fine il
protocollo d’intesa con l’Unione Roveresca e i servizi condivisi con
Monte Porzio. L’adesione al Suap di Pergola costituisce la scelta
meno costosa tra quelle esaminate. La discarica invece merita un
discorso a sé: la provincia con un’ordinanza d’urgenza ha concesso
altri 6 mesi di proroga della gestione al 100% a Barchi ma il nostro
sindaco è contrario agli “innamoramenti” con comuni vicini che
non portano vantaggio alla popolazione. I 6 mesi in oggetto saranno
decisivi per trovare un accordo sulla convenzione col comune
limitrofo e riconoscere un equo indennizzo al nostro. Se poi la
discarica chiudesse, quel poco conferimento verrebbe pagato a
Monteschiantello e i mondaviesi respirerebbero aria più pulita,
quindi il problema interesserebbe altri. A proposito di turismo e
manifestazioni, Mondavio è l’unico comune del territorio ad avere lo
IAT e a tal proposito verrà realizzata una iniziativa, mentre per la
pinacoteca è stato ottenuto un contributo di 20.000 euro.
L’obiezione sugli assessorati e i costi della politica non viene
presa nemmeno in considerazione dal sindaco per sua stessa
ammissione, mentre l’assunzione della dottoressa Laura Servadio
nell’ufficio di staff viene giustificata con la situazione di
emergenza degli uffici in cui versava il comune. A questo punto la
minoranza presenta il proprio emendamento in cui si chiede di
azzerare la previsione di spesa di 8.707,90 euro per i buoni pasto
del personale e contestualmente di ripristinare gli orari degli
uffici comunali con l’apertura del sabato mattina, in quanto quelli
attuali sono penalizzanti per i commercianti del centro storico e i
cittadini. Un importo identico andrebbe destinato invece alle spese
del Centro diurno per i portatori di handicap. A sua volta il
vice-sindaco Frattini interviene suggerendo di monitorare la
situazione delle presenze nel centro storico per circa 6 mesi e
quindi rivalutare o meno l’apertura del sabato. Talè riassume
affermando che l’intenzione dell’amministrazione è quella espressa
dal vice-sindaco: nei prossimi 6 mesi continuerà la sperimentazione
dei nuovi orari, poi potrà essere valutata la riapertura
dell’Anagrafe per alcune ore del sabato. A fronte di questo impegno
Olivieri dichiara la volontà della minoranza di ritirare il proprio
emendamento. Ormai in dirittura d’arrivo, si vota prima l’emendamento
di Dominici sulla fontana presentato anche al punto precedente
(perché vi è presente un dato finanziario) che incassa la
contrarietà della minoranza e il favore della maggioranza, poi è la
volta del bilancio: si astiene Casini, sono contrari i 4 della
minoranza e favorevoli gli altri 9 presenti della maggioranza.
Tra
i pochi punti ormai rimasti da discutere c’è l’affidamento degli
incarichi di collaborazione, studio, ricerca e consulenza per il
2011, nello specifico quelli riguardanti la biblioteca di San Michele
al fiume e la scuola di musica comunale: la minoranza si astiene,
tutti gli altri approvano.
Il
punto successivo viene esposto direttamente dal segretario Luminari,
trattandosi dei nuovi criteri generali in materia di ordinamento
degli uffici e dei servizi. Dopo la riforma Brunetta, tutti i
dipendenti devono adeguare i loro regolamenti al nuovo sistema
premiante e il consiglio è chiamato a stabilire i propri criteri. La
minoranza si astiene, la maggioranza approva.
L’undicesimo
e ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante la lottizzazione
dell’area “Ex Prebenda”, viene invece ritirato perché mancano i
dati dall’ufficio tecnico.
L’assemblea
si scioglie alle ore 22.17.


26
aprile 2011 – ore 21.00

Come
di consueto nessuno spettatore, oltre alla sottoscritta, per questo
consiglio serale che comincia con un ritardo ridotto rispetto al
solito (21.19). All’appello mancano Serfilippi, Carbonari e Ghironzi.
I verbali della seduta precedente vengono approvati senza intoppi con
l’astensione di due assenti (Falcinelli e Ghetti), quindi si passa
subito all’esame dell’esercizio finanziario 2010.
Dominici,
visto che i consiglieri hanno già avuto l’occasione di guardare la
documentazione, si limita a sottolineare che il rendiconto è
caratterizzato da un avanzo di gestione di 100.314,47 euro che si
mantiene sullo stesso tenore di quello dell’anno precedente
(117.454,35). Nonostante i piccoli problemi degli uffici, sono
riusciti a “tenere la barra del bilancio” e nel corso del 2010 è
stato chiuso uno dei due famigerati contratti derivati, mentre
dell’altro al momento non è conveniente la chiusura. Inoltre, pur
non soggiacendo al patto di stabilità, il nostro comune deve
rispettare alcuni parametri, come l’indice di indebitamento. Olivieri
chiede che tipo di iniziative intendono intraprendere per rientrare
nel parametro 4 sui residui passivi, per sentirsi rispondere che
l’impegno è quello di proseguire nell’opera di storno e riordino dei
residui attivi e passivi alla quale provvede l’ufficio già da
quest’anno. Il capogruppo Rotatori però non è d’accordo, visto che
per lui l’incremento di questi residui è proprio dell’attuale
amministrazione e quindi “altro che sistemazione!”: sono 14 volte
maggiori rispetto all’avanzo di gestione, i residui attivi sono
addirittura aumentati di 20 volte. E se per Dominici è normale che
ciò accada e che i numeri citati da Rotatori siano costituiti da
voci passate, Olivieri chiede che gli vengano almeno forniti degli
esempi di cifre consistenti, richiesta alla quale l’assessore al
Bilancio risponde invitandolo a rivolgersi all’ufficio competente. A
Rotatori non resta che prendere atto di non aver ricevuto risposte e
osservare che forse ci sono cose oscure che sono state riportate alla
luce, dato che in due anni l’attuale amministrazione non può aver
generato tutti questi residui. Alla sua osservazione sull’aumento
delle spese correnti e conseguente richiesta di motivazioni, Dominici
afferma che un unico motivo non c’è, si tratta di spese divise in
tanti piccoli capitoli. Anche Talè ammette di non avere “tutto
sotto” e afferma che la prossima volta sarà presente la
ragioniera, che comunque è sempre disponibile, anche il pomeriggio:
questo accenno ai nuovi controversi orari degli uffici scatena per un
attimo l’ilarità dei presenti, sembra quasi, a detta di qualcuno, un
voler rigirare “il dito nella piaga”. Alla votazione si astiene
Casini, la maggioranza vota a favore, la minoranza è contraria.
Segue
la discussione su un’integrazione al regolamento edilizio inerente
gli impianti termici e fotovoltaici, esposta dall’assessore Zenobi
che presenta anche esempi di soluzioni fotovoltaiche. Si tratta di
una proposta diretta alla salvaguardia del centro storico, già
votata in giunta ma portata anche in consiglio per discuterne ed
esaminarla bene. Diversi consiglieri manifestano la volontà di poter
valutare meglio l’argomento, di conseguenza Talè precisa che non c’è
urgenza e quindi si può rinviare la questione per poterla
approfondire meglio con l’ufficio tecnico. Il rinvio viene approvato
all’unanimità. Seguono tre punti veloci: si tratta di altrettante
segnalazioni dell’ufficio tecnico riguardanti vecchie strade non più
esistenti che non verranno nemmeno ripristinate: vanno quindi
regolarizzate e cancellate dal catasto. La prima delle tre si trova
in aperta campagna a San Giorgio di Pesaro, la seconda a
Valdiveltrica e l’ultima presso Via Fantina; tutte le spese saranno a
carico dei proprietari. Il consiglio si pronuncia favorevole
all’unanimità per tutte e tre le delibere e la seduta viene tolta
alle ore 22.21.


16
giugno 2011 – ore 18.30

Ennesimo
consiglio il cui svolgimento è garantito dalla presenza della
minoranza. Alle 18.57, ora reale di inizio, sono presenti infatti 8
consiglieri di maggioranza e 3 della minoranza, mentre mancano
all’appello Falcinelli, Frattini, Carbonari, Dominici, Ghetti e
Olivieri.
I
verbali della seduta precedente vengono approvati con un solo
astenuto (l’assente Ghironzi), mentre il secondo punto è costituito
essenzialmente da una questione tecnica che non va votata. La
illustra il segretario Luminari: si tratta della comunicazione di un
prelevamento di 4.500 euro dal fondo di riserva contenuto nella
delibera di giunta n. 33 per far fronte a una minore entrata dalle
quote di partecipazione al recente gemellaggio in Catalogna e per
sostenere l’aumento da 30 a 36 ore settimanali dell’ufficio di staff.
Il sindaco specifica che le ore svolte dalla dipendente Laura
Servadio sono state aumentate perché, non essendosi ricandidata
nell’amministrazione di Mondolfo, aveva altro tempo a disposizione;
le osservazioni al riguardo vengono rimandate ad un momento
successivo del consiglio.
Il
terzo punto si rifà a una delibera della nostra Provincia che è
stata ritenuta interessante dal nostro sindaco. Si tratta di un
impegno a sollecitare il parlamento in vista della tutela dei
prodotti agroalimentari italiani, che Talè legge integralmente ai
consiglieri: i presenti lo accontentano all’unanimità.
E’
venuto quindi il momento di ratificare la variazione di bilancio
deliberata dalla giunta comunale, la stessa di cui si è preso atto
qualche minuto prima. Ghironzi osserva che l’iniziativa del
gemellaggio è meritevole, ma bisognerebbe essere più previdenti con
le cifre. Quanto a Laura Servadio, il consigliere di minoranza
ribadisce di aver già espresso il proprio disaccordo, non sulla
persona ma sul merito: non è corretto fare una nomina dell’ufficio
di staff sino a fine mandato e non anno per anno. Anche Casini
afferma di aver già in passato espresso contrarietà e invita
l’amministrazione ad indire un concorso pubblico; inoltre non
comprende l’aumento delle ore visto che non ci sono state lamentele
su carenze della copertura del servizio. Talè difende la decisione
presa asserendo che l’ufficio di staff è al servizio di tutta la
giunta e non solo del sindaco, il quale tra l’altro è anche
impegnato in ambito provinciale come consigliere, riconoscendo che la
dottoressa Servadio a volte fa lavori che non competono allo staff
per seguire uffici in emergenza. Concorda inoltre con Casini sulla
necessità di indire un concorso pubblico, ma un’assunzione a tempo
indeterminato va ben considerata per non rimettere a rischio lo stato
del bilancio. Alla votazione comunque Casini si astiene, la minoranza
vota contro.
Arrivati
alla quinta discussione all’ordine del giorno, Talè propone di
rimandare il terzo punto per verificare meglio con l’ufficio tecnico
una sovrapposizione di retini. Per il resto, si tratta di due
varianti al P.R.G. in previsione di alcuni parcheggi a San Michele al
fiume, più precisamente in via Papa Giovanni XXIII e in via Dante
Alighieri. Il consigliere Casini ha notato che la prima si trova in
una zona di completamento, con l’esproprio si toglierebbe una zona ad
un cittadino per farne parcheggi per privati: è stato fatto un piano
di costi per l’esproprio? Il sindaco replica che non verrà
acquistato terreno, ma semplicemente una zona edificabile (1.000
metri quadri) verrà messa a parcheggio, per sopperire all’emergenza
in cui versa tutta la via dove c’è già un’alta concentrazione
abitativa. Casini allora propone di non incidere esclusivamente sul
lotto in questione, ma operare una variazione su un’altra
lottizzazione, sistema che però non riscuote il consenso del primo
cittadino. A Casini non resta che osservare che per non dare fastidio
a chi conta, si fa un dispetto a una persona. Talè passa quindi a
illustrare la seconda variante, che a parere di Rotatori andrebbe
fatta e subito, mentre la prima andrebbe valutata alla luce
dell’intervento di Casini. Anche quest’ultimo non è d’accordo sul
voto congiunto, ma il sindaco gli risponde che in consiglio non si fa
caso a chi sono i proprietari dei terreni. Viene approvato
all’unanimità l’emendamento che rimanda a quanto previsto
dall’ufficio tecnico, poi Rotatori ribadisce che voterebbe una
soluzione e rivaluterebbe l’altra. Il primo cittadino taglia corto
affermando che non è possibile fare 2 iter diversi. Al voto si
astengono Filippini, Rotatori, Ghironzi e Serfilippi, mentre Casini
esprime voto contrario, i rimanenti 6 della maggioranza approvano.
L’ultimo
punto, riguardante una modifica di schema di convenzione, ovvero la
norma che prevede l’obbligo di tenere 10 anni un lotto P.I.P. di
Pianaccio prima che la proprietà venga trasferita, è considerata
dal sindaco già ampiamente dibattuta. Si passa direttamente alla
votazione, che riscuote l’unanimità dei presenti.
La
seduta viene tolta alle 19.52, ma fuori assemblea i consiglieri
continuano a parlare di varie cose, tra cui la stagione di “Ville e
Castella”. Quando Rotatori chiede chiarimenti sull’affidamento
all’avvocato Ida Cantarini per un ricorso al Tar e ricorda al primo
cittadino la promessa di passare in consiglio prima di ricorrere al
contenzioso, Talè risponde di essersene dimenticato e comunque il
problema era urgente perché riguardava la discarica di Barchi.


28
luglio 2011 – ore 18.30

Come
si è detto in precedenza, molti attendevano questa assemblea perché
sapevano che si sarebbe parlato del ponte sul Cesano. La presenza di
pubblico è quindi quella delle grandi occasioni, come non se ne
vedeva dai tempi della defenestrazione della Pro Loco dalla gestione
della Rocca Roveresca. Nella mezz’ora abbondante che separa l’orario
di convocazione da quello reale di inizio (19.07) arrivano infatti
circa 30 persone, delle quali molte sono commercianti ed esercenti,
soprattutto dalle frazioni di San Michele e San Filippo. Oltre alla
consueta presenza del Comandante della Polizia Municipale vi è
quella del Maresciallo dei Carabinieri di Mondavio.
Quanto
ai consiglieri, risultano assenti Falcinelli (giustificato dal
sindaco) e Serfilippi della maggioranza e Ghetti (giustificato dal
segretario Luminari) per la minoranza.
Il
sindaco propone immediatamente di anticipare la discussione
dell’ultimo punto all’ordine del giorno, quello del ponte, per non
far aspettare il pubblico. Ed ecco che il consigliere di maggioranza
Mario Casini esordisce facendo notare che per l’inserimento di questo
punto, aggiunto successivamente alla convocazione, non sono state
rispettate le 24 ore di anticipo necessarie e ciò andrebbe a
discapito degli assenti che non hanno avuto la possibilità di
esserne informati adeguatamente. Il segretario comunale, rispondendo
che il consiglio è stato convocato validamente e gli assenti nulla
possono eccepire, ammette che effettivamente le 24 ore non state
rispettate ma che i presenti all’unanimità possono sanare la
situazione e procedere ugualmente alla discussione; pure se continua
a ribadire la legittimità di questa procedura, par di udire in
lontananza un vago stridere di unghie sugli specchi. Il consigliere
di minoranza Dante Olivieri afferma che, trattandosi di una questione
importante, parlare di dimenticanza suona come una presa in giro:
perché la minoranza è stata informata dell’inserimento di questo
punto solo nella mattinata?
Il
consigliere Casini continua a ribadire il torto che a suo dire viene
fatto agli assenti, impossibilitati ad esprimersi al riguardo; a
ribattergli provvede il commento di Daniele Godi, il cui tono pacato
non riesce però a celare completamente l’espressione di un malessere
che nella maggioranza si trascina da diversi mesi, quasi volesse
togliersi un sassolino dalla scarpa. L’assessore infatti afferma di
trovare strano che il pubblico intervenuto al consiglio sia a
conoscenza della discussione sul ponte e i consiglieri di maggioranza
no: il commento scatena un applauso dal pubblico che ricorda
l’ovazione di 92 minuti di fantozziana memoria. Il capogruppo di
minoranza Rotatori non vorrebbe rimandare l’urgente discussione, ma
al contempo desidera far notare e verbalizzare il comportamento
scorretto dell’amministrazione. Il sindaco, a questo punto
discretamente esasperato dalle critiche, sbotta dicendo che, poiché
è la seconda volta che capita un disguido simile dagli uffici
comunali e la legge Brunetta prevede il licenziamento al terzo
errore, se una cosa simile si verificasse nuovamente qualcuno ci
rimetterebbe le penne. Alla votazione che decide se rimandare la
questione alle 24 ore successive o meno, altro colpo di scena:
Casini, il cui voto contrario sarebbe sufficiente da solo a eliminare
la discussione sul ponte e rimandarla, dichiara invece di non voler
votare: non vuole astenersi, vuol proprio risultare non votante. Il
dottor Luminari, che visto il richiamo incassato poco prima non deve
essere certo di buon umore, gli risponde che questo non è possibile
se il consigliere rimane seduto nell’assemblea, gli ricorda la
presenza in sala del Maresciallo dei Carabinieri e lo “spedisce”
fuori dalla sala comunale per la votazione. Gli altri consiglieri
quindi approvano all’unanimità sia l’inserimento della discussione
sia l’inversione dell’ordine del giorno e così si passa finalmente
alla trattazione del problema del ponte crollato lo scorso 31
gennaio: il pubblico, che negli ultimi minuti ha rumoreggiato un po’,
tira un bel sospiro di sollievo. E’ il sindaco a illustrare la
situazione del ponte: il sostituto definitivo, se tutto va bene, non
sarà pronto prima del 2013, i fondi da reperire sono un problema,
mentre tra i cittadini è forte l’esigenza di un ponte provvisorio.
E’ arrivata al Comune una proposta dalle cave di Madonna del Piano
per realizzare, a proprie spese, un guado sul fiume: la ditta
pretendeva 15 anni di passaggio esclusivo, ma dopo una serie di
trattative in Provincia l’esclusività è scesa a 5 anni prorogabili.
Dalla recente assemblea a San Filippo è emerso che gran parte dei
cittadini è favorevole, altri la ritengono una soluzione dannosa,
quindi la pratica è stata portata in consiglio perché il primo
cittadino afferma di non voler arrogarsi il diritto di decidere di
una sola parte politica: la bozza presentata andrà discussa ed
eventualmente modificata. Rotatori gli fa notare che in un’intervista
post-crollo a febbraio lo stesso sindaco aveva dichiarato che il
ponte provvisorio non serviva, ben venga il cambiamento di opinione
ma non lo si va a dire in consiglio sei mesi dopo. Talè giustifica
le proprie parole con il rischio che se si fosse cominciato a parlare
di provvisorio, poi il ponte definitivo non si sarebbe più fatto.
Rotatori gli contesta di essere stato motivato solo da alcuni
cittadini e dai loro interessi, il sindaco gli risponde che “se per
te le attività commerciali non sono realtà da tutelare, non mi
trovi d’accordo”. Ancora Rotatori lo incalza dicendo che se fosse
vero l’interesse generale del primo cittadino, questi non si sarebbe
fatto dare il progetto da Corinaldo, che lo ha ricevuto dalle cave.
Il sindaco procede allora a leggere la bozza di documento e poi
afferma che da due o tre giorni lui stesso propone modifiche al
riguardo. Inoltre pare stia lavorando per sollecitare le cave a
realizzare il guado provvisorio in prossimità di quello caduto, ma
senza che i lavori del nuovo vengano rallentati. Rotatori interpreta
“l’allargare le possibilità” citato dal sindaco come volontà ad
ottenere carta bianca, quindi afferma che non voterà a favore:
intende invece votare un atto di indirizzo in cui la giunta si
impegna a cercare la migliore soluzione provvisoria vicina al ponte
caduto. E continua: se la cava non avesse proposto il guado, il primo
cittadino l’avrebbe realizzato? Talè risponde di no. E quando
Rotatori gli fa notare che, dovendo impegnarsi a trovare la soluzione
migliore e quindi eventualmente a costruirlo lui, il sindaco gli
risponde che questo avviene “nel mondo dei sogni”. Il consigliere
Godi, che comprende la sfiducia della minoranza, ribadisce però che
i consiglieri sono lì per prendere una decisione importante, quindi
che si facciano proposte, si voti l’autorizzazione a trattare e poi
l’amministrazione si presenti con il progetto: a quel punto ognuno
voterà prendendosi la propria responsabilità. Olivieri contesta il
fatto che sia stato citato un progetto specifico, Talè promette che
la citazione verrà tolta, mentre Casini interviene suggerendo di non
creare un problema a San Filippo inasprendo i rapporti tra i
cittadini. Il controverso consigliere di maggioranza presenta quindi
un emendamento in cui si invita l’intera amministrazione comunale a
riconsiderare il collocamento del guado esattamente accanto al ponte
crollato e di far pressione sulle Province di Ancora e Pesaro –
Urbino che se ne sono scorrettamente lavate le mani. Talè sostiene
che se le Province fossero state attente il crollo non si sarebbe
verificato e afferma che il costo del progetto del ponte definitivo è
già arrivato a circa 3.900.000 euro. Bartolini interviene
sollecitando la partecipazione della Regione per le risorse
finanziarie: quanto al guado, andrebbe fatto adiacente al vecchio
ponte. Al termine dell’articolata discussione, durante la quale
Casini ribadisce che il guado o si fa vicino al ponte crollato o non
lo si fa per niente, Talè tenta di fare una sintesi inserendo
nell’ordine del giorno l’impegno a valutare le varie proposte, anche
quelle del consorzio delle cave, privilegiando il posizionamento del
guado dove c’è il vecchio ponte. Al voto dell’emendamento di Casini
sia la maggioranza che la minoranza si dividono: votano a favore lo
stesso Casini, Bartolini, Frattini e Rotatori, si astengono Olivieri,
Ghironzi e Filippini, sono contrari Godi, Zenobi, Battistini,
Dominici, Carbonari, Biondi e Talè. Al successivo voto sulla
proposta dell’amministrazione comunale invece il consiglio ritrova
l’unanimità, cosa che scatena una certa perplessità nel pubblico,
probabilmente perché ciò viene interpretato come una
contraddizione. Ma è una cosa di breve durata, visto che a questo
punto (ore 20.35) il sindaco si scusa con gli intervenuti per la
confusione che si è creata: manca solo un bel “That’s all, folks!”
e tutti (tranne 6) si alzano e se ne vanno, provocando la
condivisibile osservazione di Rotatori sul “farsi solo i fatti
propri”, che il sindaco tenta di minimizzare esclamando “è la
democrazia”. Resta da capire cosa siano riusciti a comprendere e
con quale edificante immagine siano tornati a casa quelli che hanno
assistito all’indegno spettacolo di questo mezzo consiglio: per loro
stessa ammissione, molti degli intervenuti erano alla loro prima
esperienza consiliare. Di certo alcuni commenti a mezza voce dei miei
occasionali compagni di avventura erano decisamente impietosi, anche
se a volte non completamente giustificabili. Ma proseguiamo.
L’assemblea, priva di Olivieri che è uscito anticipatamente, approva
i verbali della seduta precedente con l’astensione dell’assente
Carbonari. Si passa quindi a discutere dell’adesione allo sportello
unico per le attività produttive (Suap) di Pergola, al quale
Ghironzi è contrario come principio, visto che per lui la cosa
corretta era fare un’associazione con l’Unione Roveresca: nel sito
Suap di Pergola il nostro comune nemmeno viene citato. Il sindaco
risponde che si tratta di una soluzione provvisoria che risulta
essere anche la meno costosa. L’unione con la Roveresca resta
sacrosanta, ma poiché Mondavio risulta quasi più grande di tutti
gli altri paesi dell’Unione messi insieme, bisogna operare con
cautela. Al voto la minoranza risulta contraria, la maggioranza
approva.
Il
punto successivo riguarda una variazione di bilancio, nello specifico
l’acquisto di un automezzo per la Polizia Municipale per la cifra di
11.000 euro, pagati utilizzando i ricavati delle aree P.I.P. di
Pianaccio: si tratta di una Fiat Multipla a metano che sostituirà la
vecchia Tipo e sarà utilizzata anche da tutti quei servizi comunali
che ne avranno bisogno (messo comunale, servizi sociali, ecc…).
Ghironzi contesta non l’auto in sé ma la mancanza di preventivi,
Talè giustifica questa operazione con il fatto che sotto i 20.000
euro non ci sono vincoli su dove acquistare. Anche stavolta i tre della
minoranza sono contrari, la maggioranza approva.
C’è
ancora una variazione di bilancio da discutere al punto seguente, che
l’assessore Dominici dà per letta dai consiglieri. Ghironzi pone
alcune domande sull’incremento di uscita di 5.000 euro per la
gestione del museo della Rocca (dovuto alla regolarizzazione
dell’affitto delle armi esposte, situazione pendente da anni) e in
merito alle spese di manutenzione degli automezzi sulle quali, a
detta di Zenobi, in sede di bilancio di previsione l’amministrazione
è stata “risicata”. La minoranza è ancora una volta contraria,
la maggioranza a favore.
Rimane
da esaminare l’ultimo punto, l’adozione di un piano di lottizzazione
nell’area “Ex Prebenda” di San Michele al fiume. Il sindaco
premette che si tratta di un momento storico perché la lottizzazione
in oggetto è ferma da 30 anni e ora grazie all’accordo dei
proprietari questa amministrazione sembra poterla finalmente
realizzare. Il primo cittadino, che precisa di volersi prendere “gli
onori oltre alle beghe”, passa poi ad illustrare gli aspetti
dell’accordo, tra cui la monetizzazione del verde pubblico di 676
metri quadri per 42.000 euro, che l’amministrazione ritiene vadano
versati al comune che poi provvederà ai lavori; inoltre le opere di
urbanizzazione dovranno sottostare ai tempi imposti
dall’amministrazione. Rotatoria, parcheggi e piste ciclabili dovranno
essere realizzate entro 3 anni dalla stipula, le altre opere
contestualmente al raggiungimento del 75% dell’edificazione e
comunque non oltre i 5 anni. Rotatori espone le sue osservazioni
sull’utilizzo dei 42.000 euro e sulla ristrettezza dei tempi, mentre
Casini insiste a non trovare il Rio Pulcino sulla cartina e se lo
deve far indicare dalla minoranza. Chiusura “in bellezza” con
voto unanime. Il sipario cala alle ore 21.05.

Per
chi volesse consultare gli atti nel sito del comune di Mondavio:http://www.comune.mondavio.pu.it
Delibere
comunali:http://www.tecuting.it/c041028/de/at_p_delib_search.php?x=0e61edd300ea55cf47a9a252402cf4eb&impresa=&cod_fis=&servizio=26
Albo
Pretorio:http://www.tecuting.it/c041028/mc/mc_p_ricerca.php?x=11baa7b5132845a141076e7fb0cc13fb&impresa=&cod_fis=&servizio=304