domenica 10 Dicembre 2023
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Fukushima: il bluff mediatico

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Secondo il governo
giapponese e la società Tepco si sarebbe conclusa l’emergenza
intorno alla centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal
terremoto che provocò lo tsunami dello scorso 11 marzo. Ma per
Greenpeace si tratta di un “bluff mediatico”.

Il primo ministro
giapponese Yoshihiko Noda ha annunciato che “dopo nove mesi la
centrale di Fukushima è stata messa in sicurezza, non vi sono più
reazioni nucleari nell’impianto, è minima la fuoriuscita di
radiazioni nell’ambiente
”.

Di tutt’altro avviso è
invece Junichi Sato, direttore esecutivo di Greenpeace Giappone, che
ha commentato così l’annuncio: “Le autorità giapponesi sono
chiaramente ansiose di dare l’impressione che la crisi sia giunta
al termine, ma questo non riflette chiaramente la realtà. Invece di
usare i mezzi di comunicazione per alzare una cortina di fumo che
nasconda il fallimento negli aiuti alle persone che vivono con le
conseguenze del disastro, la priorità del governo dovrebbe essere
quello di garantire la sicurezza pubblica e iniziare la chiusura di
tutti i reattori nucleari in Giappone. Tepco non ha raggiunto
realmente l’arresto a freddo quindi né la società né il governo
dovrebbero rivendicare che il lavoro sia quasi finito. Materiale
radioattivo sta ancora fuoriuscendo dal sito, e non è dato sapere lo
stato esatto delle tonnellate di combustibile fuso all’interno dei
reattori. Decine di migliaia di tonnellate di acqua altamente
contaminata si trovano ancora nei reattori e negli edifici che
contengono le turbine, con perdite in mare avvenute anche la
settimana scorsa. La costante minaccia radiologica posta dal disastro
nucleare di Fukushima rimane enorme.
Moltissime persone
continuano a essere a rischio per le radiazioni causate dal disastro
e non ricevono adeguato sostegno. A distanza di nove mesi coloro che
hanno visto le proprie case e città contaminate dalle radiazioni
sono ancora in attesa di aiuto da parte del governo e dei
risarcimento di Tepco. Finora solo trentacinque case sono state
decontaminate, delle migliaia colpite nella città di Fukushima. Le
analisi più recenti effettuate da Greenpeace mostrano come ci siano
ancora molti punti della città di Fukushima contaminati e come gli
sforzi di decontaminazione siano stati finora inadeguati
”.