sabato 5 Ottobre 2024
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Notizie sulla criminalità organizzata nelle Marche

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Nell’ambito del
laboratorio di “Mediattivismo Antimafia”, l’associazione Libera
di Pesaro-Urbino sta realizzando una rassegna stampa quotidiana sulle
notizie marchigiane che riguardano fatti di criminalità organizzata
o segnalazioni attinenti. Riportiamo qui di seguito alcune delle
notizie più importanti.

Corriere Adriatico del
04-04-14

Un duro colpo alla
mafia dell’Est

ANCONA – Sono 22 le
persone sinora arrestate in Italia, Belgio e Romania nell’ambito
dell’operazione ‘Casa Transilvania’ dei carabinieri del Ros, in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Ancona
per 26 persone, tutte di nazionalità romena, appartenenti ad
un’organizzazione criminale che agiva con modalità mafiose per
gestire il mercato della prostituzione su strada. Altri sono
ricercati. Il ventaglio di reati ipotizzati dalla Dda di Ancona
comprende anche estorsione, lesioni personali, minacce,
danneggiamento mediante incendio, falsificazione di documenti, furto
e ricettazione.

“Un’attività –
secondo il generale Mario Parente, comandante del Ros – che dimostra
la capacità delle organizzazioni criminali di matrice etnica di
prendere il controllo di territori estranei al fenomeno mafioso”.

I reati sono stati
commessi tra il 2012 e l’estate del 2013 da un gruppo criminale, che
nell’autunno 2012 si è scisso in due bande contrapposte, provenienti
da regioni diverse della Romania. In carcere i vertici delle due
organizzazioni: Paul Hosu, per altro già arrestato due giorni fa per
estorsione ai danni di una prostituta, e Vasile Bratu, che è stato
invece intercettato in Piemonte. Il gruppo originario aveva la sua
base logistica nel ristorante etnico ‘Casa Transilvania’ a Porto
Sant’Elpidio, di proprietà di Hosu, chiuso mesi fa. Gli indagati
sono in tutto 140, oltre cento le ragazze coinvolte nell’attività di
prostituzione. L’operazione è stata condotta in collaborazione con
le autorità di polizia e giudiziarie dei Paesi interessati e con
l’Europol.

Corriere Adriatico del
04-04-14

Sgominata la mafia
romena

ANCONA- Gli indagati sono
accusati di associazione di tipo mafioso, favoreggiamento e
sfruttamento della prostituzione, estorsione, lesioni personali,
furto, ricettazione ed altri reati aggravati dalla transnazionalità.

Gli arresti,sono disposti
dal gip del tribunale di Ancona, in diverse località italiane,
mentre i mandati di arresto europeo sono in corso di esecuzione
all’estero con la collaborazione di Europol, del Servizio di
cooperazione internazionale di polizia e delle polizie dei paesi
interessati.

Le indagini condotte dal
Ros, spiegano gli stessi investigatori, hanno documentato le modalità
violente con cui l’organizzazione si era progressivamente affermata,
imponendo condizioni di assoggettamento ed esercitando forme di
intimidazione tipiche della mafia, in un territorio tradizionalmente
estraneo a questi fenomeni criminali.

Era partita dal Fermano
tra il 2008 e il 2009 l’attività di indagine che ha portato al
blitz. “In quegli anni abbiamo cominciato a mappare il fenomeno
sul territorio – spiega il comandante della compagnia dei carabinieri
di Fermo Pasquale Zacheo -, poi abbiamo elaborato un vero e proprio
dossier prostituzione. Quando sono emerse la valenza internazionale e
quella mafiosa abbiamo coinvolto in colleghi del Ros.

Corriere Adriatico del
03-04-14

Traffico di droga, gli
indagati salgono a 37

San Benedetto del Tronto.
L’operazione “Hellas Land”, seguita dalla Guardia di
Finanza (GdF) ascolana, ha portato a 14 fermi e a 2 arresti. Si
tratta di un’inchiesta che riguarda il traffico internazionale di
droga ed è tuttora in corso. Tant’è che salgono a 37 le persone
indagate. Il Giudice per le indagini preliminari (GIP) è Giuliana
Filippello. Dai riscontri che si hanno giorno dopo giorno emerge che
la zona è appetibile per la mafia albanese che si avvale di elementi
locali per lo spaccio di sostanze.

Il Messaggero del
17-04-14

Civitanova, attentato
al Donoma

CIVITANOVA – La più
grande e moderna discoteca della fascia adriatica è stata
danneggiata, per fortuna solo all’esterno, da un’auto data alle
fiamme. L’incendio doloso è avvenuto nell’unica serata di chiusura
settimanale del locale, lunedì notte alle 2,45, e ha interessato la
Mini Copper one parcheggiata davanti all’ingresso della discoteca
come veicolo pubblicitario. L’auto, di proprietà di una
concessionaria locale, è andata completamente distrutta. Le fiamme
hanno attinto la parte esterna della discoteca rovinando e annerendo
la parete rossa del Donoma e distruggendo una porta laterale in
disuso. La discoteca comunque continua a essere aperta, non ci sono
danni alla struttura.Chi ha incendiato l’auto voleva colpire il
Donoma e ormai ci sono pochi dubbi che si tratti di un avvertimento,
stile malavitoso, per il locale, uno dei pochi che lavora e fa vero
divertimento. Gli Ascani, che gestiscono il locale, hanno presentato
denuncia contro ignoti. Aldo Ascani al momento parla di «atto
vandalico di ignoti a scapito di una macchina esposta nelle vicinanze
del locale. Vogliamo tranquillizzare tutti i clienti in quanto il
locale, sia ristorante che disco, non ha subìto alcun danno e quindi
resterà regolarmente aperto, come di consueto. I danni rimangono
circoscritti solamente in un’area esterna al locale»Sul posto i
vigili del fuoco di Civitanova anche hanno subito spento le fiamme e
la Polizia che sta effettuando indagini e raccogliendo indizi anche
dalle telecamere degli edifici circostanti. L’incendio è di sicura
matrice dolosa. Per gli Ascani torna l’incubo del fuoco. Nel ’95
subirono l’incendio del locale Lola a Porto Recanati, che fu
completamente distrutto. Dopo 15 anni fu Gianfranco Schiavi, detto il
Mastino, a confessare di essere stato lui il mandante. E il figlio
Marco Schiavi, 40 anni, ora collaboratore di giustizia, lo ha
ripetuto al processo poco tempo fa: «Facevamo estorsioni al Babaloo,
al Green Leaves e al Deep Blue. I soldi erano per la protezione.
Sennò come avevamo bruciato il Lola anni addietro, avremmo bruciato
qualche altro locale». Il processo alla cosiddetta mafia della
movida è ancora in corso.

Il Messaggero del
15-04-14

Banca Marche, possibili
nuovi indagati, super-vertice tra Procura e Finanza

ANCONA – L’inchiesta su
Banca Marche è destinata ad allargarsi. Summit in procura oggi
(lunedì 14 aprile) ad Ancona del pool di magistrati e investigatori
della Guardia di Finanza che indagano sulle presunte irregolarità
commesse da ex presidenti, amministratori e dirigenti di Banca Marche
e della controllata Medioleasing. Dopo l’ondata di perquisizioni del
9 aprile scorso a carico di 27 indagati, per 12 dei quali la procura
ipotizza l’associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione
indebita, corruzione, falso in bilancio; stamani erano presenti i pm
titolari dell’inchiesta -Andrea Laurino, Valeria Sottosanti e Marco
Pucilli, coordinati dal procuratore della Repubblica Elisabetta
Melotti – e il colonnello Gianluca Filippi, comandante del Nucleo di
Polizia tributaria della Gdf di Ancona. Il vertice apre nuove fronti
d’indagine, visto che le accuse dell’attuale filone giudiziario sono
già cristallizzate. Possibili nuovi indagati.

Il Resto del Carlino
del 15-04-14

Racket del sesso, preso
l”organizzatore’ delle prostitute

Ancona– La latitanza di
G.G., 44enne romeno inseguito da un ordine di custodia cautelare in
carcere per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (il
filone ‘Bocca di Rosa’ dell’inchiesta aperta dalla Procura di
Ancona), è durata poco: oggi gli agenti della Squadra Mobile lo
hanno acciuffato. Secondo l’accusa, l’uomo, ora rinchiuso a
Montacuto, era collegato ai capi albanesi della sua organizzazione
criminale, e aveva il compito di smistare le ragazze fra Marche e
Umbria, ‘rinnovando’ l’offerta per i clienti.

Vivere Senigallia del
24-03-14

Condannato a 10 anni
per associazione a delinquere di stampo mafioso, arrestato

PORTO RECANATI – Un
46enne, condannato a 10 anni di carcere per associazione a delinquere
di stampo mafioso, è stato arrestato venerdì sera dai carabinieri
di Porto Recanati dopo giorni di monitoraggio. A notificare l’ordine
di carcerazione all’uomo, residente in città da alcuni anni, è
stato direttamente il comandante della stazione. Pertanto il 46enne,
dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nel carcere di
Montacuto ad Ancona.