Consiglio comunale di Mondavio del 13 febbraio 2017
L’ottavo consiglio comunale dell’amministrazione del sindaco Zenobi è stato convocato in sessione ordinaria per le ore 21,15 di lunedì 13 febbraio, solo un giorno prima della festa di San Valentino: niente rose quindi, ma anche poche spine per i nostri consiglieri dato che la scadenza per la discussione del bilancio, inizialmente prevista per il mese di febbraio, è stata posticipata a marzo. I punti all’ordine del giorno sono cinque, di cui uno aggiunto in un secondo momento.
All’appello del segretario Volpini alle
ore 21.19 rispondono in dieci: mancano infatti Pasquini, Berti e
Mancinelli, tutti e tre “giustificati” dal sindaco in quanto
assenti per malattia. Per Pasquini e Berti si tratta della seconda
assenza (non consecutiva) dall’inizio del mandato, un’inezia al
confronto di Mancinelli, che non si presenta in assemblea da ben sei
sedute consecutive. Come al solito, purtroppo, chi scrive sostiene in
solitaria il ruolo della cittadinanza mondaviese. Prima di procedere
alla discussione, Zenobi provvede alla nomina degli scrutatori, che
per questa assemblea saranno Simoncelli, Martino e Guiducci.
Il primo punto all’ordine del giorno è
la consueta approvazione dei verbali della seduta precedente: non
essendoci nulla da segnalare, il favore dei consiglieri presenti è
pronto ed unanime.
Il secondo punto, un altro “classico”
delle assemblee municipali, prevede le comunicazioni del sindaco.
Zenobi ne ha in serbo un paio, di cui la prima è “a posteriori”:
il primo cittadino infatti ricorda ai presenti che durante la mattina
del sabato precedente si è svolto in quella stessa sala un convegno
sulle vaccinazioni, organizzato principalmente ad opera del
consigliere Martino e che lo stesso Zenobi definisce “positivo,
molto partecipato, ben strutturato”, con interventi di medici
provenienti da realtà differenti. In quella stessa mattinata da Asur
è stata proposta al nostro comune l’adesione alla “Carta dei
vaccini”, un impegno “simbolico, politico” analogo a quelli che
si sono presi in passato “in altre battaglie o tematiche”. A
detta del sindaco, anche il comune di Fano sta portando in consiglio
questo “impegno istituzionale” volto a dare risalto mediatico
all’importanza delle vaccinazioni. Zenobi ne approfitta per
complimentarsi con Girolamo Martino, che dal canto suo ringrazia e
allo stesso tempo storna gli apprezzamenti ricevuti al dottor
Agostini con il quale ha organizzato l’incontro. Il consigliere si
dice contento della buona riuscita dell’iniziativa, importante per
fare informazione sulle vaccinazioni in un “momento difficile”
come quello attuale, in cui si sta sviluppando “resistenza ai
vaccini” e soprattutto al loro obbligo. Martino riferisce di aver
parlato sia con Talè sia con Volpini e che entrambi i consiglieri
regionali hanno valutato positivamente l’iniziativa, che “andrebbe
esportata anche negli altri comuni” che dovrebbero prendere
“esempio da Mondavio”. Zenobi conferma l’interesse da parte di
alcuni sindaci che hanno partecipato al convegno e Martino
preannuncia la propria disponibilità anche per il prossimo anno, in
cui vorrebbe organizzare anche un incontro sulla prevenzione dei
tumori femminili, una tematica in cui si sente “più a suo agio”.
Morico interviene velocemente per ricordare ai presenti di aver
chiesto a Daniel Fiacchini, uno dei relatori del convegno, le slides
con i siti in cui potersi informare: appena saranno disponibili
verranno pubblicate sul sito del comune. Zenobi riprende la parola
per comunicare ai presenti di aver effettuato, dopo l’incontro già
citato, una visita con Talè e Volpini alla locale R.S.A. in cui è
stato recentemente riaperto il secondo piano, chiuso da diverso tempo
per interventi di ristrutturazione, climatizzazione e acquisto di
mobilio: dopo il ridimensionamento di una decina di posti a causa dei
lavori necessari, viene così ripristinata l’originaria capienza
complessiva di 25 ospiti.
La seconda comunicazione del sindaco
riguarda invece il bando per “I Cappuccini” che si è chiuso il 7
febbraio scorso “fortunatamente” con la partecipazione di un
soggetto, lo stesso che nel corso degli scorsi mesi aveva mostrato
interesse alla gestione della struttura; venerdì 10 febbraio c’è
stata l’apertura delle buste ed è stata fatta l’aggiudicazione,
mentre nel mese seguente si provvederà alla stipula del contratto e
nelle prossime settimane il nuovo gestore inizierà i lavori di
adeguamento che permetteranno l’apertura in primavera. Il consigliere
Martino chiede informazioni sul nuovo gestore, Zenobi risponde che si
tratta di due sorelle di Montemaggiore che hanno già gestito il
ristorante “La Locanda” a Cerbara e che sono “un po’ spaventate
dalla complessità gestionale della struttura ma allo stesso tempo
affascinate dalle sue potenzialità” che fino ad ora nessuno è
riuscito a rilanciare in maniera ottimale. Per il primo cittadino
questo può rappresentare “un sospiro di sollievo” perché sgrava
l’amministrazione “dal pensiero e dalla gestione della struttura”,
con l’auspicio che non si debba “rimettere mano” nei prossimi
mesi nella questione, anche alla luce dei passati esiti gestionali de
“I Cappuccini”. Il consigliere Guiducci chiede lumi sul contratto
di locazione, Zenobi risponde che sarà come in passato di nove anni
più nove poiché oltre all’utilizzo per ristorazione e bar (per cui
sarebbero previsti solo sei anni) vi è anche quello alberghiero. Le
aggiudicatarie partiranno subito con la ristorazione ma avranno il
vincolo di attivare il settore alberghiero entro i prossimi tre anni,
così come previsto dal bando, in modo da poter fare “un
investimento in maniera graduale”. Martino interviene per chiedere
informazioni sul progetto del parco dietro la struttura, se
l’intenzione è quella “di creare attrazione verso Mondavio”;
Zenobi risponde che è necessario lavorarci e magari rivedere i
numerosi progetti del passato che si sono susseguiti sin da che il
cimitero è stato svuotato. Il sindaco afferma che purtroppo oggi
intervenire è ancora più difficile perché le risorse sono molto
più limitate e ricorda di come negli anni 2009 – 2010, con la
crisi edilizia ancora agli inizi, si fosse già tentato un
coinvolgimento di società di costruzione. Martino propone l’ipotesi
di un bando per la sistemazione del parco con eventuale chiosco,
Zenobi replica ricordando che a breve si presenterà anche il
problema della sicurezza, visto che la situazione si è aggravata a
seguito dei recenti sismi. Martino rilancia proponendo la
trasformazione in sala congressi o concerti della chiesa, che a detta
del primo cittadino è rimasta scorporata dal resto della struttura
per alleggerire i costi affrontati dai gestori e che comunque non
risultava “appetibile” agli operatori intenzionati alla
ristorazione, pur avendo ricevuto interessamento da soggetti anche
fuori regione per usi differenti. Per Zenobi la questione va comunque
approfondita e il costo da sostenere non sembra “spaventoso” in
quanto la sala è già dotata di impianto di illuminazione e a breve
lo sarà di riscaldamento perché ci si convenzionerà con il gestore
per l’utilizzo del bagno.
Non essendoci altre comunicazioni, si
passa alla “approvazione convenzione con la provincia di Pesaro e
Urbino per il conferimento delle funzioni di stazione unica
appaltante (S.U.A.) ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 88
della legge 07.04.2014 n. 56 e dell’art. 37 del D.Lgs. 18.04.2016 n.
50” che costituisce il terzo punto all’ordine del giorno. Il
sindaco ricapitola brevemente la situazione: da alcuni anni gli enti
comunali non possono più costituire stazione unica appaltante in
forma singola per l’emissione di bandi che riguardino forniture di
servizi e lavori sopra una determinata soglia; negli anni passati,
per condividere un percorso politico, ci si era convenzionati con
l’Unione Roveresca, che a seguito della fusione dei quattro comuni
interessati non è più in vigore. Così come Mondavio, il nuovo
comune non potrà essere stazione appaltante e quindi farà la
medesima scelta di convenzionarsi con la provincia. Gli enti che
possono rappresentare stazioni uniche appaltanti sono infatti le
province, le unioni dei comuni e i comuni con più di 100.000
abitanti. A detta di Zenobi, è importante rivotare per la S.U.A. in
vista di una serie di bandi che verranno fatti nel corso dell’anno
come la gara per il centro “L’Aquilone”, per i lavori della
chiesa e forse anche quella per il trasporto scolastico. Tra le poche
competenze rimastele la provincia ha tutta una serie di servizi per i
comuni e comunque è dotata di tecnici e funzionari competenti in
materia di appalti, per cui è stata fatta la scelta di questa
convenzione a tempo indeterminato dalla quale però si potrà
recedere in qualsiasi momento e il cui costo sarà il medesimo della
stazione appaltante precedente, cioè lo 0,50%. Il consigliere
Martino segnala la presenza di un possibile errore nella convenzione,
una preposizione “saltata” in un articolo, probabilmente una
svista a causa della quale “non fila il discorso”; non riuscendo
ad individuarlo al momento, il consigliere promette di segnalarlo
appena lo ritroverà, evidenziando comunque che non si tratta di un
“errore concettuale” ma solo grammaticale. Al voto i consiglieri
sono favorevoli sia alla delibera sia alla sua immediata
eseguibilità.
Il quarto punto recita “acquisizione
di quota societaria della società Flaminia Cesano S.r.l. – atto di
indirizzo” e viene esposto ancora dal sindaco, che ricorda ai
presenti che si sta parlando del Gal, il gruppo di azione locale. La
nostra regione è divisa in vari Gal, ad eccezione dei comuni lungo
la costa che non partecipano alla ripartizione dei fondi per le aree
rurali poiché ricevono finanziamenti legati alla pesca; il Gal di
cui fa parte Mondavio è costituito da 24 comuni ed accede ad una
programmazione di fondi del P.S.R. regionale legati allo sviluppo
rurale. I fondi europei vengono in parte gestiti direttamente dalla
regione, che destina ai suoi sei Gal la cifra di 60 milioni di euro;
la dotazione finanziaria del nostro Gal è di circa 6 milioni di euro
per il settennato dal 2014 al 2020. In passato Mondavio ha ricevuto
ad esempio finanziamenti per la rivalutazione dell’area camper o per
i locali di Sant’Andrea. Zenobi ricorda che attualmente il Gal per
statuto deve avere una partecipazione pubblica e privata, infatti tra
i soci figurano alcune Pro Loco dei territori interessati e la Banca
Suasa; la ripartizione del capitale sociale tra pubblico e privato
però deve rimanere entro certe percentuali, quindi a seguito del
venir meno della quota detenuta dalla comunità montana i vari
comuni, tra cui Mondavio, sono stati interpellati per una eventuale
manifestazione di interesse, prima che tale invito fosse esteso a
soggetti esterni al Gal. Zenobi precisa che il nostro comune, così
come molti altri, non deteneva quote, ma poiché si è appurato che
l’unico rischio è la perdita della quota di capitale investita e
considerata l’importanza strategica del Gal sul territorio, si è
deciso di manifestare “a voce” un interesse all’acquisizione da
parte di Mondavio di una quota di 300 euro, su una quota “liberata”
totale di 8.000 euro. Guiducci chiede se sarà “un atto notarile a
tutti gli effetti”, Morico risponde che trattandosi di un aumento
di capitale si parla di sottoscrizione da parte di nuovi soci. Zenobi
sottolinea come la somma sottoscritta dal nostro comune rappresenti
una “cifra simbolica”, mentre l’amministrazione era stata spinta
a entrare con una quota maggiore; Martino ironizza chiedendo se in
bilancio ci sono 300 euro, il sindaco sorridendo risponde che si
troveranno. Al voto tutti i consiglieri si esprimono favorevolmente
alla delibera e alla sua immediata eseguibilità.
L’ultimo punto previsto per questa
assemblea, aggiunto un paio di giorni dopo la pubblicazione della
convocazione originaria, prevede la discussione e “approvazione
regolamento funzionamento centro aggregazione per bambini, bambine ed
adolescenti”. Il primo cittadino spiega ai presenti la necessità
di dotarsi di un regolamento al fine di perfezionare le pratiche e
gli atti amministrativi relativi al centro di
aggregazione/biblioteca, per il quale si è ricevuto in passato un
finanziamento. Poiché il centro è già utilizzato, si è deciso di
adottare un regolamento che ne disciplini il funzionamento con le
modalità già in uso. Zenobi provvede a riassumere velocemente il
regolamento: tra gli aspetti evidenziati vi è il soggetto gestore
della struttura, che viene individuato con atti di giunta e in questo
caso è rappresentato, per quello che riguarda l’interazione con le
scuole e la promozione della biblioteca, dall’Associazione delle Arti
di Saltara. Segue poi una carrellata dei servizi offerti, tra cui
viene ricordata la possibilità di accedere alla biblioteca digitale
e consultare numerosi contenuti come quotidiani, e-book e audiovisivi
grazie alla tesserina dei servizi in rete della provincia che si può
sottoscrivere al costo di 5 euro l’anno. Il sindaco ricorda che
durante la settimana la biblioteca prevede aperture sia al mattino
che al pomeriggio grazie al CoMeta, che realizza ogni tanto delle
attività con i ragazzi della scuola primaria; la struttura è
inoltre frequentata da un buon numero di adulti e giovani, tra cui
universitari provenienti anche da fuori comune. Il consigliere
Martino prende la parola e dopo aver preannunciato il proprio voto a
favore alla delibera, propone ai colleghi amministratori una sua
“riflessione metodologica” che non vuole essere un “intervento
polemico”: provvedimenti come quello che verrà votato da lì a
poco sono importanti, ma il consigliere sostiene che i documenti
vengono ricevuti dai colleghi solo pochi giorni prima dell’assemblea
e sono “già confezionati” da una maggioranza assoluta. In questo
modo il consiglio comunale diventa “un atto notarile in cui
assecondiamo la giunta”; a suo dire la possibilità di risolvere
questo problema c’è ed è costituita dalle commissioni, anche se lo
stesso Martino riconosce che sono già tutti molto impegnati e in un
comune piccolo con una lista unica le stesse commissioni potrebbero
sembrare “retoriche”. Tuttavia grazie ad esse si potrebbe
contribuire alla discussione, alla preparazione e alla stesura dei
documenti, visto anche il poco tempo per la riunione preconsiliare.
Per quel che riguarda il regolamento, Zenobi sottolinea che avrebbe
già dovuto essere approvato due anni fa e che con il voto di oggi si
va a sopperire alla sua mancanza causata da una svista dell’ufficio;
quanto all’istituzione delle commissioni, il primo cittadino non ha
nulla in contrario, ma “nelle realtà piccole come le nostre
tendenzialmente non ci sono” e comunque costituiscono un impegno
ulteriore. Dal canto suo Martino sostiene che effettivamente “poi
alle commissioni bisogna andarci”, ma che possono comunque
rappresentare “un modo di vivere l’amministrazione più da vicino”.
Il sindaco replica allargando la riflessione e ricordando che molto
spesso in consiglio ci si ritrova a dover recepire atti che
provengono da altri enti come la regione: un caso emblematico che
Zenobi ricorda è quello della nomina del revisore dei conti, che in
passato veniva scelto tra una rosa di nomi mentre oggi viene proposto
dopo un sorteggio della prefettura tra coloro che hanno manifestato
la propria disponibilità. A detta del sindaco sono molti i
provvedimenti in cui nonostante la discussione e il confronto non può
essere adottata una posizione difforme da quanto viene indicato dalla
normativa. Non si è ormai nella condizione di essere incisivi e di
poter agire, come accade anche per la stesura del bilancio: purtroppo
per un “consiglio piccolo” la capacità di creare un dibattito è
diventata limitata. Zenobi conclude “lasciando la libertà” ai
consiglieri in merito alle commissioni, per la cui istituzione esiste
il relativo regolamento: se ci fosse la volontà di fare un percorso
di questo tipo lo si potrebbe fare per esempio individuando un
“argomento clou”, anche perché “non si possono fare diecimila
commissioni”. Prima del consiglio, a parte le commissioni, c’è
solo la preconsiliare, ma il sindaco precisa di non averla fatta
prima di questa assemblea per non impegnare inutilmente i consiglieri
per una serata, visto i punti che sarebbero stati discussi. Martino
preannuncia quindi la presentazione al prossimo consiglio di una
mozione sulla immigrazione e chiede quali siano i termini per la sua
discussione, il primo cittadino risponde che da regolamento sono
previsti 20 giorni e che il prossimo consiglio si terrà verso la
fine di marzo per l’approvazione del bilancio, ricordando inoltre che
in casi particolarmente importanti possono essere indetti dei
consigli monotematici, anche se nel passato ciò è successo soltanto
per la questione dell’Agroter, ben “tre sindaci fa”. A proposito
del bilancio, Zenobi ci tiene a precisare che a volte si “arriva
risicati nei tempi” all’approvazione non perché gli uffici sono in
ritardo, quanto perché la mole di documenti da preparare “è una
cosa impressionante” e la tempistica prevista dalla legge è uguale
per tutti, anche per un comune come Mondavio che deve affrontare
tutti gli adempimenti con un ufficio ragioneria composto da tre
persone. Per il primo cittadino occorre avere un po’ di pazienza, non
si tratta della volontà di non voler “dare condivisione o
partecipazione”, ma “c’è anche il discorso che ci si fida”;
Martino ribatte sottolineando che il suo non è un discorso di
sfiducia ma di partecipazione, Zenobi conclude affermando che lo
spazio che si può avere è nella proposta, come dimostra
l’iniziativa del sabato precedente. Terminata la discussione, il
sindaco sta per sciogliere l’assemblea, quando il segretario gli
ricorda che il regolamento deve essere ancora votato: anche in questo
caso l’approvazione della delibera passa con i voti favorevoli di
tutti i presenti, così come l’immediata eseguibilità. La seduta
viene tolta alle ore 22.11.