Consiglio comunale di Terre Roveresche del 27 giugno 2017
L’atteso primo consiglio del neonato comune di Terre Roveresche è stato indetto per la sera di un afoso 27 giugno, a poco più di due settimane di distanza dalle elezioni amministrative che hanno visto trionfare la lista “Uniti per unire Terre Roveresche” del candidato sindaco Antonio Sebastianelli con il 67,14% delle preferenze, poco più del doppio di quelle accordate alla lista “Noi siamo Terre Roveresche” dell’altro candidato Maurizio Cionna, che si è dovuto accontentare del 32,86%. Alla guida della nuova realtà amministrativa, nata dalla fusione dei comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro, sono chiamati, oltre al primo cittadino, otto consiglieri di maggioranza e quattro di minoranza, senza dimenticare l’istituzione dei quattro municipi con relativi pro sindaci e consultori.
Pochi minuti prima delle 21.00, ora indetta per la prima convocazione, i neo-consiglieri sono già tutti presenti e sono parecchie le persone sedute nella capiente sala consiliare di Orciano, tra cui riconosco diversi volti noti e attivi nel recente dibattito politico: molti altri intervenuti si aggiungeranno nel corso del consiglio, giornalisti locali e forze dell’ordine comprese, tant’è che alla fine saranno circa un centinaio gli spettatori. E anche se parecchi di loro sono parenti degli eletti oppure coinvolti in prima persona nell’amministrazione dei municipi e il “fattore novità” non è certo trascurabile, è comunque incoraggiante vedere che c’è ancora un minimo di interesse alle assemblee pubbliche per chi, come la scrivente, è abituata al deserto civile delle sedute del limitrofo comune di Mondavio.
Alle 21.06 il sindaco Sebastianelli si accomoda al bancone di legno e, dopo una decisa scampanellata di richiamo per ottenere il silenzio, dichiara ufficialmente aperto il consiglio, coadiuvato dal segretario comunale Rocchetti, che già svolgeva la medesima funzione per i quattro ex-comuni e per l’Unione Roveresca. All’appello di Rocchetti rispondono in tredici: il primo cittadino, i consiglieri di maggioranza Lucia Borsini, Ortensia Sbrozzi, Giovanni Balducci, Luciano Barbetta, Claudio Patregnani (che riveste anche la carica di vice-sindaco), Gianluca Ligustri, Milena Biondi, Cristian Andreani, il capo della minoranza Maurizio Cionna e i suoi colleghi Cinzia Malvoni, Francesca Gimignani e Roberto Calcagnini. Sebastianelli provvede inoltre a nominare gli scrutatori della seduta che “questa sera avranno un lungo lavoro”: Biondi, Ligustri e Gimignani.
Il primo dei dodici punti all’ordine del giorno prevede l’insediamento del consiglio comunale e la convalida degli eletti alla carica di sindaco e di consigliere comunale: dopo la premessa del segretario Rocchetti, che richiama il decreto legislativo n. 39 dell’8 aprile 2013 e legge ai presenti l’elenco degli eletti, si passa velocemente al voto: i neo-consiglieri approvano all’unanimità sia la delibera sia la sua immediata eseguibilità.
Il secondo punto contempla il giuramento del sindaco: Sebastianelli, in barba all’afa stagnante nella sala, si infila istituzionalmente giacca e fascia tricolore e si alza in piedi per pronunciare la formula prevista: “giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana”. Il primo cittadino precisa che per questo punto non è prevista la votazione e, premettendo che cercherà di “essere breve” visti i numerosi atti da approvare nel corso del consiglio, ricorda ai presenti che in questa serata inizia ufficialmente il cammino del nuovo comune nato il 1 gennaio 2017. Sebastianelli ammette che “sicuramente gli anni che abbiamo davanti saranno anni importanti, difficili perché si tratta di continuare il percorso dei quattro vecchi comuni hanno iniziato l’anno scorso, anche se in realtà è iniziato da quattordici anni, dal 2003 quando è nata l’Unione Roveresca”; percorso che, ricorda il sindaco, “è stato avallato dai cittadini, che hanno votato il referendum sulla fusione”. Sebastianelli sottolinea che “le cose da fare saranno tante, tantissime, al di là del programma che andrà approvato nei prossimi consigli”: tuttavia “fortunatamente, anche se non è stato quello il motivo per cui ci siamo fusi, avremo anche maggiori risorse che non vengono solo dai trasferimenti e che sono state confermate pochi giorni fa” nella misura di 1.114.000 euro contro 1.200.000 euro attesi in base ai calcoli: si può quindi parlare di “promesse mantenute” per quelle che costituiranno “le risorse da indirizzare nei settori in cui c’è bisogno”, come il sociale oppure i lavori pubblici, in cui ci si è subito “iniziati a muovere” per “prendere visione di quelle che sono le necessità”. Il primo cittadino evidenzia che ora “siamo un unico comune” e che ci si deve già da ora considerare cittadini di questa nuova comunità, anche se “servirà una generazione”, quella dei nuovi nati, per poter pienamente riferirsi alla nuova realtà di Terre Roveresche. Il sindaco prosegue ricordando che “ciò che è scritto non si cambia” e che quindi gli avanzi degli ex comuni verranno impiegati nei territori che li hanno generati. Per Sebastianelli i prossimi cinque anni “saranno difficili ma questo non ci spaventa, non ci ha mai spaventato, tantomeno oggi, anzi forse oggi ci dà nuovi stimoli”; i problemi non sono aumentati, anzi “semmai li abbiamo sommati” perché alla fine “sono gli stessi nei quattro comuni”: il già menzionato settore sociale, alcune attività trascurate come il decoro e la pulizia dei centri storici e delle frazioni. Gli abitanti non sono molti, circa 5.400, ma se ne perdono 50 ogni anno: una delle grandi sfide cui è chiamata la nuova amministrazione è proprio quella di far sentire parte della comunità anche coloro che abitano nelle frazioni, sparse nei 70 chilometri quadrati che costituiscono il vasto territorio del nuovo comune. Per affrontare anche le altre “importantissime sfide” il primo cittadino precisa che “già nel prossimo consiglio verranno portati diversi provvedimenti che erano stati preparati dai nostri responsabili e quindi i regolamenti che servono ad attuare quelle che sono le linee guida di questa nuova amministrazione”. A detta di Sebastianelli, l’aspettativa è alta e i cittadini si attendono molto dalla nuova amministrazione, ma “come detto in campagna elettorale le risorse ci sono e sicuramente ci semplificheremo nelle attività che dovremo porre in essere perché comunque siamo passati da cinque enti a uno” visto che con la fusione è decaduta anche l’Unione Roveresca che non aveva “più ragione di esistere”. Detta semplificazione permetterà di “poter dare un ruolo maggiore alle nostre potenzialità” e nei rapporti con gli altri comuni consentirà di porsi “in una estrema condizione di vantaggio”. Sebastianelli conclude ribadendo che “sicuramente il cammino non sarà facile e si cercherà l’aiuto di tutti, a partire da chi sta dall’altra parte”, riferendosi direttamente alla minoranza, la cui presenza servirà da stimolo ed arricchimento delle idee. Non essendo previsto il voto, il primo cittadino si risiede riponendo la fascia tricolore tra gli applausi del pubblico. Il capogruppo della minoranza Cionna chiede quindi la parola per “fare un saluto e gli auguri di buon lavoro alla nuova amministrazione” che ne avrà sicuramente bisogno perché “come ricordato dal sindaco gli impegni saranno tanti e difficili”. Anche se “noi siamo la minoranza e loro sono la maggioranza”, il percorso di fatto è stato affrontato insieme e il risultato dell’unione e l’erogazione di 1.114.000 euro, a fronte di una prima stima di circa 850.000 euro, costituiscono un “motivo di soddisfazione per tutti”: anche se non era la motivazione fondamentale per la fusione, tale importo rappresenta e rappresenterà un “elemento importante perché le risorse fanno la differenza”. Per l’ex sindaco di Piagge “le condizioni per fare bene ci sono tutte” e questo è l’obiettivo della minoranza, perché “la sfida se l’abbiamo sposata insieme, vorremmo che insieme portasse ai risultati aspettati”. Rivolgendosi direttamente al sindaco, Cionna ribadisce la sua volontà a continuare ad avere un “rapporto franco e schietto” nel confrontarsi nei due nuovi contesti nell’ottica di un obiettivo comune, così come avveniva all’interno dell’Unione tra i quattro sindaci, e questo anche perché crede che ci siano “stima e rispetto reciproci”. I consiglieri dello schieramento di Cionna si impegnano “ad essere costruttivi e rispettosi”, ma il capogruppo sottolinea anche che saranno “determinati quando serve” ed ironizza sul fatto che ora il primo cittadino dovrà “sforzarsi” ad accettare la presenza di una minoranza che prima non aveva. Cionna conclude ricordando che in questa fase nuova “partendo con il piede giusto e nel rispetto reciproco” si dovrà “tendere ad unire” e formula l’augurio di “costruire un percorso giusto e rispondere alle tante aspettative che tutti hanno creato, nelle quali hanno creduto e in cui devono continuare a credere”: applausi anche per lui.
Il terzo punto all’ordine del giorno è costituito dalla “comunicazione da parte del sindaco dei componenti la giunta comunale”: Sebastianelli precisa di aver comunicato tramite proprio decreto in data 16 giugno la nomina di due componenti, il cui numero finale sarà però quattro, sempre nel rispetto della parità di genere (due uomini e due donne). Claudio Patregnani, oltre a rivestire la carica di vice-sindaco, sarà assessore con deleghe al coordinamento delle politiche culturali, a turismo e manifestazioni, ai rapporti con enti, associazioni e comitati culturali, al patrimonio. L’altro assessore nominato è la professoressa Ortensia Sbrozzi, cui vengono conferite le deleghe all’assistenza sociale di competenza del comune e conseguente programmazione, al coordinamento dei presidi socio-assistenziali e comunali, ai rapporti con il terzo settore e il volontariato, al progetto della cooperativa di comunità e all’istruzione. Sebastianelli provvede quindi a leggere ai presenti l’ultima parte della disposizione e il consiglio, non dovendo procedere a votazione, prende semplicemente atto delle nomine stabilite dal sindaco.
Il punto successivo, il quarto, prevede la convalida degli eletti alla carica di consultore dei municipi di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro. Il segretario comunale ricorda che contestualmente all’elezione del consiglio comunale è stata prevista quella per un pro sindaco e due consultori per ciascun municipio. A Barchi risultano eletti Gianfranco Moschini ed Erica Rinaldini per la lista n. 1 ed Enrico Montanari per la lista n. 2, rispettivamente con 115, 83 e 96 voti, mentre a Orciano il maggior numero di preferenze individuali è stato accordato a Gabriella Occhialini (145) e Romano Romani (131) della lista “Uniti per unire Terre Roveresche – Municipio di Orciano” e a Simone Tanfani (140) di “Noi siamo Orciano”. A Piagge sono stati eletti Alessandro Sartini (96) e Reggiano Occhialini (85) di “Noi siamo Piagge” e Giuseppe Bucci (85) della lista n. 2, mentre a San Giorgio di Pesaro la lista n. 2 “Tradizione e innovazione” ha fatto il pieno con Giuliana Aniballi (144), Mirko Santini (125) e Susi Barattini (110). Viene proposto quindi di convalidare l’elezione dei consultori per i quattro municipi: il consiglio è favorevole all’unanimità, così come all’immediata eseguibilità.
Il quinto punto contempla la nomina del pro sindaco di Barchi, con votazione a scrutinio segreto, ma prima di procedere Sebastianelli desidera chiarire un malinteso che si è creato in merito alla questione: a differenza di quanto affermato durante la campagna referendaria, in cui si era sostenuto che il pro sindaco sarebbe stato nominato all’interno del consiglio municipale, in fase di approvazione del regolamento da parte del commissario prefettizio è stato stabilito che fosse il consiglio comunale a nominare il pro sindaco tra i tre consultori eletti. Il primo cittadino precisa che “il loro intendimento” è di votare il cittadino che ha ottenuto il maggior numero di preferenze, indipendentemente dalla lista di provenienza: il nominativo indicato per il municipio di Barchi è quindi quello di Gianfranco Moschini, che tra l’altro siede tra il pubblico. Gli scrutatori della serata Biondi, Ligustri e Gimignani provvedono a recuperare la capiente urna di legno e a raccogliervi i foglietti con il nominativo indicato dai consiglieri: i tredici voti sono tutti a favore di Moschini, che diventa così il primo pro sindaco del municipio di Barchi e riceve anche gli applausi della platea.
Il punto successivo è quello relativo alla nomina della commissione elettorale comunale ai sensi dell’art. 41 comma 2 del d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267: tale commissione è composta dal sindaco che la presiede, da tre componenti effettivi e da tre supplenti. Rocchetti provvede a riassumere le regole della votazione: nella scheda va scritto un solo nominativo e risultano eletti coloro che hanno avuto il maggior numero di voti purché non inferiore a tre. Il sindaco non partecipa alla votazione ed è necessario che la minoranza sia rappresentata. Alle dichiarazioni di voto il primo cittadino indica Biondi e Andreani, mentre la minoranza designa Malvoni. Gli scrutatori ritornano quindi protagonisti e provvedono a scrutinare i voti dei consiglieri: Biondi e Andreani ottengono tre preferenze ciascuno, mentre Malvoni ne raccoglie quattro e due sono invece le schede nulle. Si procede quindi alla votazione per i membri supplenti, indicati nelle persone di Borsini e Ligustri per la maggioranza e di Calcagnini dalla minoranza: stavolta non ci sono schede nulle e i tre consiglieri ottengono quattro voti ciascuno.
Il settimo, l’ottavo e il nono punto all’ordine del giorno sono costituiti dalla nomina dei pro sindaci, rispettivamente di Piagge, Orciano e San Giorgio. Presso il municipio di Piagge risultano eletti i consultori Sartini, Occhialini e Bucci: l’indicazione di Sebastianelli è quindi quella di votare Sartini. L’esito dell’urna però non è esattamente unanime e un voto va comunque a Bucci, mentre Sartini, anch’egli presente in sala, risulta eletto con dodici preferenze: applausi anche per lui.
Nel municipio di Orciano invece sono stati eletti Tanfani, Romani e Gasparini, ma è quest’ultimo che ha raccolto il maggior numero di preferenze e che quindi viene indicato dal primo cittadino per l’elezione a pro sindaco: il consiglio lo accontenta e così Gasparini incassa tredici voti a favore e il rinnovato applauso da parte della platea. La musica non cambia per il municipio di San Giorgio di Pesaro, dove il consiglio municipale è costituito da Aniballi, Santini e Barattini: Sebastianelli propone Aniballi, il consiglio approva con un voto segreto ma unanime, applausi.
Il decimo dei dodici punti previsti è quello relativo alla nomina della commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari: il primo cittadino precisa che tale commissione, prevista dalla legge, decade ad ogni tornata elettorale ed è composta dal sindaco e da due membri, uno della minoranza e uno della maggioranza, designati da votazione segreta. Il nominativo proposto dalla maggioranza è quello di Giovanni Balducci, mentre quello della minoranza è Francesca Gimignani: gli scrutatori tornano dunque al lavoro per la votazione segreta, il cui risultato è di nove voti per Balducci e di quattro per Gimignani.
Il penultimo punto previsto per la serata è costituito dall’approvazione degli indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del comune e del consiglio comunale presso enti, aziende ed istituzioni. Il segretario comunale provvede quindi a leggere integralmente tali indirizzi ai consiglieri, ma vuoi per la velocità con cui legge, vuoi per il basso volume del microfono, vuoi per il contenuto particolareggiato e tecnico, l’intervento di Rocchetti si perde un po’ tra il chiacchiericcio della platea, che a questo punto tocca il livello più basso della serata. Al termine della lettura, non essendoci interventi da parte dei consiglieri, il sindaco propone di passare direttamente al voto della delibera e della sue immediata eseguibilità: unanimità in entrambi i casi.
Il dodicesimo e ultimo punto, che tra l’altro è stato aggiunto successivamente all’ordine del giorno, recita “approvazione convenzione di segreteria tra i comuni di Mondolfo e Terre Roveresche”. Essendo direttamente coinvolto dalla delibera, il segretario Rocchetti esce momentaneamente dall’aula lasciando il compito di verbalizzare la seduta al vice-sindaco Patregnani. Sebastianelli ricorda che Mondolfo è il comune capofila con il quale il segretario verrà condiviso; la convenzione, che decorre dal 30 giugno, avrà una durata di 5 anni e sarà revocabile in qualsiasi momento. Le spese saranno ripartite per il 66% a carico di Mondolfo e per il 34% al comune di Terre Roveresche. Il capogruppo di minoranza Cionna chiede lumi sui giorni di presenza del segretario, Sebastianelli risponde che l’orario verrà ripartito nelle proporzioni di 2/3 e 1/3, precisando infine che il comune di San Costanzo non è più presente nella convenzione. Non essendoci altri interventi, si procede all’ultima votazione della serata: delibera e immediata eseguibilità vengono approvate all’unanimità.
Il sindaco conclude la seduta preannunciando che a breve si terrà un’altra assemblea consiliare. Dopo poco più di un’ora, il primo consiglio del nuovo comune di Terre Roveresche si chiude ufficialmente alle ore 22.08 tra gli applausi dei presenti.