I verbali spariti
La scomparsa dei file su Matteo Messina Denaro dà una nuova scossa ai veleni dell’antimafia siciliana. Si tratta dei testi sulla caccia all’ultimo latitante, custoditi in un mini pc da 10 pollici e due pendrive, ed evaporati nel 2015 dall’ufficio della Procura di Palermo, utilizzato dal magistrato Teresa Principato che in quegli anni coordinava la ricerca del latitante e dal finanziere Carlo Pulici, suo stretto collaboratore.
Tra il materiale sparito, due documenti Excel, con una sfilza di numeri telefonici incasellati con nomi, date e tipologia di intercettazioni: quelle cessate e quelle all’epoca ancora in corso.
Ma è sparito anche un dossier con tutti i pizzini sequestrati.
L’episodio è tuttora insoluto, nonostante due inchieste della magistratura.
Come ricordiamo nello spettacolo “La mafia non esiste”, nel nostro Paese dopo le morti di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e dopo l’arresto di Salvatore Riina sono sempre accadute misteriose sparizioni, sui quali non si è mai riusciti a fare piena luce.