sabato 27 Luglio 2024
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L’Orologio dell’Apocalisse segna le 23:58

L’Orologio dell’Apocalisse è un meccanismo simbolico creato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago.

La mezzanotte di tale orologio simboleggia la fine del mondo, ovvero l’autodistruzione dell’umanità. Le lancette vengono spostate in avanti o indietro a seconda dello stato delle politiche mondiali, del pericolo nucleare e delle condizioni della Terra. Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l’orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte. Le lancette toccarono il punto più vicino nel 1953, quando raggiunsero i due minuti alla mezzanotte.

Con la fine della Guerra fredda e la dissoluzione della Cortina di ferro il nucleare non rappresentò più l’unica minaccia per il futuro dell’umanità: a partire dal 2007 infatti lo spostamento delle lancette è condizionato anche dai pericoli derivati dai cambiamenti climatici, dall’effetto serra e dall’inquinamento.

Il 25 gennaio di quest’anno i 20 autorevoli esperti della Federation of atomic scientists,  che regola il simbolico Doomsday Clock (Orologio dell’Apocalisse), hanno avvicinato le lancette di mezzo minuto alla fatidica mezzanotte, raggiungendo così alle 23:58, come non accadeva dal 1953.

Qual è la causa di questa decisione? Le motivazioni vengono spiegate nell’annuale Bulletin of the Atomic Scientists: “Nel 2017 abbiamo registrato l’utilizzo di un linguaggio spericolato sul nucleare, che ha acceso situazioni pericolose e fatto capire che minimizzare i dati sul clima e suoi cambiamenti globali – basati peraltro su prove scientifiche – non porta a politiche pubbliche migliori“.

Nell’anno da poco concluso, infatti, è stata proprio la questione del nucleare ad aver messo in pericolo la vita dell’uomo, portando il mondo “sulla soglia di una nuova corsa agli armamenti“. Sono due, in particolare, le nazioni messe sotto accusa dal bollettino del Doomsday Clock: gli Stati Uniti e la Corea del Nord, impavide utilizzatrici di una “retorica iperbolica di azioni provocatorie“. Come non ricordare, a tal proposito, la contesa su chi, tra Trump e Kim Jong-un, avesse sulla scrivania il pulsante nucleare più grosso?

Ma a fornire ulteriori preoccupazioni ci sono anche l’Iran con le sue nuove rivendicazioni nucleari, l’eterno conflitto tra Pakistan e India e i rapporti tra Stati Uniti e Russia, soprattutto in merito allo scandalo del Russiagate.

Oltre al fronte politico, poi, a spaventare gli scienziati del Doomsday Clock c’è anche la questione ambientale, e non solo per l’aumento delle emissioni di anidride carbonica e per la decisione di Trump di far uscire gli States dagli accordi di Parigi sul clima. Quelli appena trascorsi sono stati mesi pieni di catastrofi naturali, come i cicloni che hanno colpito il Nord e il Centro America, ma anche l’Europa, l’Australia e l’Asia. Non ultimo, c’è da considerare il problema della riduzione della calotta glaciale nell’Artico.