sabato 27 Luglio 2024
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L’indagine sui fondi russi

Negli ultimi giorni si parla frequentemente di un accordo che avrebbe consentito alla Lega, il partito del vicepremier Matteo Salvini, di incassare l’equivalente di 65 milioni di dollari di fondi dalla Russia. Il retroscena è emerso da un audio pubblicato il 10 luglio da una testata statunitense, BuzzFeed.

Al centro dell’indagine della Procura di Milano c’è Gianluca Savoini, leghista e presidente dell’associazione LombardiaRussia, indagato a causa di una presunta trattativa con alcuni russi per far pervenire la somma di 65 milioni di dollari alla Lega tramite un affare di petrolio. Una società russa avrebbe infatti venduto petrolio a una società italiana in cambio di denaro, parte del quale si sarebbe tramutato in tangenti a funzionari russi e in un finanziamento elettorale alla Lega. A tal proposito l’audio di BuzzFeed documenterebbe una riunione a Mosca, il 18 ottobre 2018 al Metropol, in cui era presente Savoini per definire le percentuali di sconto dell’affare.

Se ciò fosse confermato avremmo un leader di governo che autorizza un suo emissario a intavolare trattative per un sostegno economico con una potenza straniera sotto sanzioni Ue: un fatto di una gravità inaudita, perché Matteo Salvini è il nostro ministro dell’Interno, ovvero il responsabile della nostra sicurezza.
Questo fatto interessa direttamente tutto il Governo italiano perché Salvini si è inginocchiato davanti a Putin, poi ha tentato di trovare una sponda su Trump; e intanto il nostro governo si è sbilanciato pure nei confronti della Cina. Un atteggiamento ambiguo e confuso che certamente indebolisce il nostro Paese all’interno dell’Unione Europea.
L’Italia ha dinamiche globali a livello commerciale, industriale, di sicurezza che ci devono portare naturalmente a cercare l’alleanza con i principali partner europei. Un’Italia che si sgancia dall’Europa e vuole confrontarsi da sola con potenze come Usa, Russia e Cina sembra cercare il suicidio.

Il premier Conte e i Cinque Stelle sembrano voler insabbiare lo scandalo pur di non rinunciare al potere. È lo snaturamento finale del Movimento che si rende corresponsabile della deriva che sta prendendo l’Italia.

Salvini in questi giorni si giustifica dicendo di non sapere il motivo della presenza di Savoini nei vari incontri, nonostante le foto che li immortalano vicini.
Ma è praticamente impossibile che qualcuno si possa ‘imbucare’ nella delegazione ufficiale, come sostiene Salvini. Un ministro dell’Interno che asserisce il falso, come fa in queste ore, prendendo in giro i media e gli italiani, è sconcertante. Già per questo dovrebbe dimettersi subito.

 

Fonte: La Repubblica