domenica 8 Settembre 2024
Politica locale

Addio a don Ennio Grandoni Per 64 anni parroco ad Orciano

Si è spento a 91 anni e mezzo, 52 dei quali passati nella chiesa del capoluogo. Aveva scelto di stare nella struttura del paese

TERRE ROVERESCHE Le sue lacrime di commozione, sia nei momenti tristi che in quelli di gioia, sono scolpite nella memoria di intere generazioni di orcianesi e rimarranno un ricordo prezioso. Ieri notte si è spento a 91 anni e mezzo (per cause estranee al Covid) don Ennio Grandoni, per tutti i suoi 64 anni di sacerdozio attivo – dal 26 giugno 1954, giorno della consacrazione, al 3 ottobre 2018, quando si ritirò nella casa di riposo comunale ‘Merlini Ciavarini Doni’ – sempre in ‘servizio’ ad Orciano: i primissimi mesi nella frazione di Rupoli e poi nella parrocchia di Santa Maria del capoluogo. Ben 52 anni dei quali vissuti nella stessa canonica con l’altro sacerdote storico del posto, don Antonio Secchiaroli, scomparso a maggio del 2020. Adesso, c’è da scommettere che siano già nuovamente fianco a fianco, così diversi quanto complementari, entrambi amatissimi. Don Ennio è nato a Fano il 19 agosto 1929, ma poi è diventato a tutti gli effetti un ‘orcianese doc’, tanto che nell’autunno del 2018, dopo aver superato una brutta polmonite che gli impedì di proseguire la sua vita in canonica disse: «Voglio rimanere qui, tra la mia gente, che mi vuol bene e che amo tanto. Anziché alla Casa del Clero di Fano, fatemi stare nella residenza protetta del paese». E così è stato: alla ‘Merlini Ciavarini Doni’ venne accolto a braccia aperte e vi ha vissuto fino a ieri notte, quando il suo cuore, a causa di condizioni generali sempre più precarie dovute all’età, ha smesso di battere. Un cuore d’oro, grazie al quale riusciva a far breccia anche nei compaesani che di religione ne ‘masticavano’ poca, magari coinvolgendogli in appassionate discussioni sulla sua squadra di calcio preferita: l’Ascoli, che per anni ha militato in serie ‘A’ a fianco dei top-club e lui, don Ennio, che dell’umiltà ha fatto il proprio segno distintivo (tanto da scrivere un libro tal titolo ‘Ho un cognome che non mi si addice’) non poteva che tifare per la piccola formazione marchigiana. «Siamo chiamati – sottolinea l’attuale parroco di Orciano, don Mirco Ambrosini – a celebrare nella Pasqua di Gesù il passaggio di questo nostro fratello buono da questo mondo al Padre. Con umiltà, dedizione, disponibilità, ha sempre servito la sua amata comunità». Profondo cordoglio ha espresso anche il sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli. Il funerale sarà celebrato lunedì alle 15 nella chiesa orcianese di San Cristoforo. Sandro Franceschetti