sabato 27 Luglio 2024
Politica italiana

Matteo l’Esagerato

Volendo stilare anche noi uno di quegli elenchi che lo mandano in sollucchero, da quando si è convertito al marxismo-salvinismo il segretario della Lega ha cambiato idea su: migranti, Francia, Germania, Paesi Bassi, euro, Ursula, Angela, poteri forti, Draghi (anzi, «il professor Draghi»), Speranza e Lamorgese, ministri riconfermati a cui già minaccia di dare una mano, e persino Laura Boldrini. Ha appena detto che le offrirebbe volentieri un caffè, si presume non avvelenato. Tutt’altro che sazio, ha criticato in un tweet le discriminazioni contro gli omosessuali. Un suo fan, palesemente stordito dagli eventi, lo ha implorato sui social: «Matteo, ti prego: un po’ alla volta». Per digerire i barconi, i gay e la Boldrini in una sola tornata, non gli bastava tutta l’Alka Seltzer che aveva in casa.

Nei giorni scorsi mi ero permesso di insinuare che dietro la conversione del compagno Salvini ci fosse una vena di sadismo nei confronti dei nemici storici, ma l’aggravarsi dei sintomi mi fa ora propendere per l’esistenza di un fratello gemello, Mattia Salvini, ibernato in Siberia per cinquant’anni e scongelato appena in tempo per andare al governo con i banchieri. Altrimenti bisognerebbe concludere che il linguaggio liquido della politica nasconde un vuoto pneumatico di ideali e che i leader moderni sono la versione meno acculturata dei sofisti dell’antica Grecia, capaci di sostenere tutto e il suo contrario, senza neanche bisogno di premettere ogni volta come Salvini: «e quindiiiiiii».