sabato 27 Luglio 2024
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Perché è caduto il governo Conte?

Il discorso di Mario Draghi, il documento programmatico che il presidente del Consiglio ha letto al Senato in occasione del voto di fiducia, ha degli aspetti positivi e altri vaghi.
Ma quello che più mi ha colpito è che sostanzialmente, per metà discorso, è stata una dichiarazione di elogio e di continuità del Governo Conte II, mentre per l’altra metà era molto simile al discorso che fece Conte nel settembre 2019 presentando alle Camere il suo secondo governo.
E questo accresce in me il mistero sul perché sia caduto il governo precedente.

Provo a esaminare le tematiche che ha evidenziato Draghi e le cose che sono accadute nelle ultime due settimane.
Ci hanno detto che il precedente governo era una banda di falliti e Conte era il simbolo di questa politica incapace.
Però ora Draghi governa coi partiti incompetenti che appoggiavano Conte (più Lega, FI ecc.) e con 9 dei suoi ministri più 2 tecnici (Bianchi e Colao) che operavano con il precedente premier. In più, l’ex Presidente della BCE trova nel Consiglio dei Ministri anche Brunetta, Gelmini, Giorgetti & C.
Quindi Draghi si è tenuto 11 ministri su 22 dal precedente governo.
Ne desumo che ora o abbiamo mezzo governo Draghi costituito da incapaci oppure il governo precedente non era formato da incapaci.

Ci hanno detto che il Recovery Plan faceva schifo, che andava riscritto completamente e che inoltre eravamo in ritardo. Draghi ha detto: “Il precedente governo ha già svolto una grande mole di lavoro sul Programma”, “finora costruito in base a obiettivi di alto livello” che ora “dobbiamo approfondire e completare”, ma “le missioni del Programma resteranno quelle enunciate nei documenti del governo uscente”.
Quindi dalle parole di Draghi capiamo che non cestineranno il Recovery Plan perché non è vero che faceva così schifo.
E inoltre ci viene detto (ma questo si sapeva già!) che non siamo in ritardo. Draghi ci ha difatti informato che occorre consegnare il Recovery Plan entro il 30 aprile.
Ne desumiamo quindi che se il governo Draghi avrà tutto il tempo per preparare il Recovery Plan, tanto più lo aveva il governo precedente che invece si è visto bloccare da Renzi, con una crisi che è durata due mesi e che ha fatto perdere al governo Conte  tanto tempo prezioso.

Ci hanno detto che c’era la dittatura sanitaria. Che era tutto un disastro con Speranza, Cts, Arcuri e i vaccini. Adesso apprendiamo che Speranza è stato riconfermato, lo stesso vale per il Cts e probabilmente anche Arcuri lo sarà.
E sui vaccini – salvo che si riesca a fabbricarli in proprio – anche Draghi attende  notizie dalla Commissione europea, quella dei competenti che si son fatti fregare dalle case farmaceutiche con contratti suicidi.

Ci hanno detto che il problema era la prescrizione. È notizia recente che la ministra Cartabia ha fatto congelare tutti gli emendamenti che volevano cancellare la riforma Bonafede.

Ci avevano detto che il problema del precedente governo è che non prendeva il MES. Ora Draghi nemmeno lo ha citato e tutti quelli che lo invocavano come imprescindibile dicono che forse non serve più.

Del ponte sullo stretto, tanto richiesto da Italia Viva, Draghi non ha nemmeno  fatto un accenno.

Sulla scuola Draghi ha detto che bisogna recuperare le ore perse rimanendo in classe fino alla fine di giugno. Stessa cosa che aveva detto l’ex ministra Azzolina, con la differenza che quando lo disse lei per poco veniva linciata.

Quindi resta la domanda: perché è stato fatto cadere il governo Conte II in piena pandemia? Perché il governo Conte II non andava bene e ora il governo Draghi che dice di voler fare le stesse cose invece va bene?

Provo a domandarlo sempre a loro, ai membri di Italia Viva del mio territorio:
Fedrico Talè (Membro dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva, ex consigliere regionale), Alessandra Nencioni (coordinatrice provinciale Pesaro Urbino), Antonio Sebastianelli (coordinatore provinciale Pesaro Urbino e sindaco di Terre Roveresche), Claudio Patregnani (vice sindaco di Terre Roveresche), Cristian Andreani (assessore allo sport di Terre Roveresche), Davide Barattini (ex segretario del PD) Alessandro Avaltroni (sindaco di Fratterosa), Alberto Alessandrini (sindaco di Cagli), Mariano Orsini di Iv Comitato Urbino, Gianfranco Fedrigucci di Iv con Urbino, Maria Rita Russo di Iv Fano Crescita Sostenibile, Pierino Cecchi di Moderati Azione Civile Fano, Lenina Donini di Iv Società Aperta Cagli, Alessandro Bugatti di Alleanza Catria e Nerone Acqualagna, Giampietro Volpi di Frontone: Territorio, Sviluppo, Europa, Donatella Tombari di Società Aperta Pesaro.