Ora e sempre Resistenza
Manca un giorno alla nuova
Dittatura Sanitaria e
nessuno dice nulla. Nove
giorni fa, tomo tomo cacchio
cacchio, il Consiglio dei ministri
ha deciso che lo stato di emergenza
vigente dal 31.1.2020, anziché
scadere il 30 aprile durerà almeno
fino al 31 luglio. E i partigiani
di Lega, FI e Iv, che fieramente si
opposero alle precedenti proroghe
del duce Giuseppi, sono scesi
dalle barricate e hanno votato a
favore. E i giornaloni, che l’anno
scorso conducevano un’eroi ca
Resistenza contro le due proroghe
del caudillo di Volturara Appula,
ci abbandonano alla terza. A
luglio l’Espresso denunciava in
copertina lo “Stato di Cont-ingenza
” del satrapo che “vuole allungare
l’emergenza per tutto
l’anno”e“trasforma la fragilità del
suo governo nello strumento per
conservare il potere”. L’em e r it o
Cassese lanciava sul Corriere uno
straziante grido di dolore: “Non
dimentichiamo che Viktor Orbán
cominciò la sua carriera politica
su posizioni liberali”, “Lo stato di
emergenza è illegittimo perché
l’emergenza non c’è”. E La Stampa
titolava un editoriale di Cacciari
“Un’illogica dittatura democratica
”. Poi a ottobre il nuovo golpe
dell’Orbán con la pochette, con
la scusa della seconda ondata di
sua invenzione: “Emergenza non
c’è”, tuonava il subcomandante
Cassese a Omnibus.
A dicembre l’italovivo Rosato
invocava “un cambio di passo”
perché “Palazzo Chigi ha abusato
dell ’emergenza”. Il 20 dicembre,
con 553 morti in 24 ore, Cassese
denunciava sul Me ss a g ge ro le
“misure non previste dalla Costituzione
e dettate in nome dell’emergenza
che tale non è”. Antonella
Boralevi fremeva di sdegno:
“Il potere ci tiene da un anno, come
un regime sudamericano, in
uno stato di emergenza”. Galli
della Loggia, sul Corriere , diceva
basta “forzature, colpi di mano e
personalismi”di Conte. Lawrenzi
d’Arabia si sgolava: “Non abbiamo
tolto i pieni poteri a Salvini
per darli a Conte” (battutona ripetuta
a pappagallo dal trio Faraone-
Bellanova-Boschi). Poi il
semprevigile Domani: “Non solo
Re co ve ry : ecco i pieni poteri di
Conte”. Ancora l’Innominabile, in
trasferta su El País: “Conte non
ha il mojito, ma vuole pieni poteri
come Salvini”, è “un v ulnus d emocratico
”,“la Costituzione non è
una storia su Instagram”. E il Cor –
riere che rilanciava un dotto studio
della Fondazione Leonardo
(presieduta nientemeno che da
Violante): “Cesarismo e task force”.
Il golpe era alle porte, ma fu
sventato dalla Liberazione dei
Migliori. Che però ci regalano altri
tre mesi di emergenza. E la Resistenza
dov’è? Cassese che fa? I
due Matteo disertano così? I giornaloni
mollano sul più bello? Ragazzi,
vi vogliamo belli tonici come
un anno fa. Resta un giorno
per ripristinare la democrazia.
Non deludeteci.