Cominciare
L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.
Chi ha proposto questo invito, così fresco e fiducioso, non ha saputo raccoglierlo e praticarlo lui per primo. È, infatti, Cesare Pavese a scrivere queste righe ma anche a smentirle in quel caldo giorno d’agosto del 1950, quando in una triste camera d’albergo troncava la sua vita col suicidio, rifiutando ogni possibilità di ricominciare. Quante volte anche noi abbiamo ripetuto il motto: «Chi ben comincia è a metà dell’opera», una frase collegata alla prima delle Epistole di Orazio e anche alla Politica di Aristotele. Importante è fare il primo passo; è solo con questo atto che si supera il dubbio e la paura della distanza da colmare. Lo diceva un celebre sapiente cinese come Lao-tzu (VI-V secolo a.C.): «Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo».
Certo, come diceva Gesù, ogni giorno porta la sua pena (Matteo 6,34); ma anche reca con sé forse un’occasione inattesa, una luce nuova, una sorpresa. Purtroppo è forte la tentazione di stare seduti ai bordi della strada della vita o lasciarsi strattonare in avanti dalla deriva della fiumana della società. Cominciare esige uno sforzo, una tensione, una punta di coraggio. Anzi, ri-cominciare dopo una delusione o un fallimento è ancora più arduo. Ma se resteremo inerti, non riusciremo mai a sapere quante cose belle abbiamo perso, quante possibilità abbiamo dilapidato. Il filosofo americano Ralph W. Emerson consigliava: «Fa’ sempre quello che hai paura di fare».