Il prefetto apre le porte a chi ha più bisogno «Per loro sarò sempre a disposizione»
Nel pieno rispetto della buona educazione, del protocollo e del «bon ton» si può affermare che un prefetto è «bello»? Certo che si può. E infatti la dottoressa Emanuela Saveria Greco che ieri a Palazzo Ducale ha ricevuto ufficialmente la stampa del territorio è un «bel» prefetto della provincia di Pesaro e Urbino: elegantemente semplice, due figli grandi e un cane piccolo chiamato «Ice», disinvolta senza sforzo per la lunga esperienza accumulata nel vicariato della prefettura di Pisa e prima in quelle di Asti, Cosenza, Milano, Vibo Valentia, Roma, Como. Nella giusta età per «prefettare» al meglio, aveva l’aria sincera quando ha affermato, a proposito di Palazzo Ducale, di «essere felice di essere arrivata ad alloggiare nella sede più bella d’Italia» – pare che abbia chiesto anche dei fondi per sistemare qualcosa – e di essere comunque giunta in un posto «assai considerato dai vertici ministeriali» – in molti a chiedersi se non fosse per qualcuno che conosciamo – «e dove ha trovato una squadra di grande valore». Subito novità nel suo studio dove ha ricevuto i giornalisti anche dopo la conferenza ufficiale: fiori a volontà, simbolo di bellezza ma anche di stile e tenacia, e una sfilza di penne stilografiche d’un tempo, quelle con le quali «scripta manebant ed verba volabant». E anche qui ci sono i rimandi al senso dell’impegno assunto con l’antico onore. E poi, senza risolini particolari o altri infingimenti da tribuna politico-amministrativa: «Senza retorica, la mia porta sarà sempre aperta specie con chi ha più bisogno, restituisco alla collettività ciò che da essa ho ricevuto». Tuttavia non è il solo fatto dell’arrivo di un un pur «bel» prefetto che fa d’incanto sparire i problemi di un territorio. Emanuela Saveria Greco tutto questo lo sa certamente meglio e prima di noi, tanto che ha già iniziato una lunga serie di incontri con i soggetti principali del territorio provinciale, già oggi sarà in Urbino («voglio riuscire a visitare tutti i cinquanta comuni») ed ha già messo sul tavolo un obiettivo che sembra facile ma invece richiede sforzi continui e comuni: «Tenere alta l’attenzione sulla sicurezza, specialmente quella percepita». Per il resto i nostri problemi sono più o meno quelli generali, con la punta drammatica di chi è stato travolto dall’alluvione. A un certo punto ha chiesto ai giornalisti di farle qualche domanda. Nei film americani qualcuno avrebbe detto che loro erano lì per le risposte. Ma lei già lo sapeva e infatti ha detto di andare a guardare il suo curriculum: è pieno di «iniziative e di aperture». Da oggi se vedrete in giro una bella signora con un cagnolino potrebbe essere il nostro nuovo prefetto. Poi dicono che i tempi non cambiano. E meno male. f.b.