Pesaro Delitto Bruzzese: colpo di scena Processo azzerato, tutto da rifare
La Corte d’Assise ha annullato il rinvio a giudizio di Versace per un vizio di forma, si torna alle indagini L’uomo è accusato di aver pianificato l’omicidio, poi materialmente compiuto da due complici
di Elisabetta RossiTutto da rifare. Il processo per l’omicidio Bruzzese torna indietro alla fase delle indagini. Rocco Versace, il 57enne calabrese accusato di aver aiutato a pianificare il delitto, si spoglia così delle vesti di imputato. Colpo di scena ieri mattina della Corte di Assise di Pesaro che in apertura della seconda udienza ha dichiarato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio per Versace, presunto complice dei due sicari che a Natale 2018 hanno ucciso con decine di colpi di pistola Marcello Bruzzese, fratello del pentito di ‘ndrangheta Girolamo. Nullità che, con effetto domino, ha travolto e azzerato l’intero processo riportandolo sulla linea del via. La procura dorica (pm Daniele Paci e Paolo Gubinelli) aveva depositato la richiesta ad agosto 2021, nel pieno della sospensione feriale, avvalendosi della deroga prevista per i reati gravi, tra cui quelli di criminalità organizzata. Ma a Versace è contestato il concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso e non l’associazione a delinquere. E fior di giurisprudenza (diverse sentenze a sezioni unite della Cassazione) ha sancito che la sospensione feriale non si applica al concorso in omicidio, neppure se di stampo mafioso. È su questo orientamento che si è basata la decisione della Corte (presieduta dal giudice Lorena Mussoni, a latere Andrea Piersantelli) che ha rimesso gli atti alla procura. Paci e Gubinelli non si sono scomposti e già oggi si preparano a inviare un nuovo avviso di conclusione delle indagini a Versace. Da quel momento scatteranno quei 20 giorni di tempo entro i quali l’accusato potrà presentare documenti o chiedere di essere ascoltato. Poi sarà la volta della seconda richiesta di rinvio di giudizio e di una nuova udienza preliminare. Ma non è detto che tutto si ripeta come prima. I difensori di Versace, gli avvocati Pasquale Loiacono e Francesco Albanese, non escludono «l’ipotesi di optare anche per il rito abbreviato». Rito, con beneficio dello sconto di un terzo della pena in caso di condanna, che hanno scelto i due presunti complici, considerati gli esecutori materiali dell’omicidio, Francesco Candiloro, 43 anni, e Michelangelo Tripodi, di 44. Per loro la decisione potrebbe arrivare all’udienza del 9 febbraio. Loiacono e Albanese valutano anche se impugnare l’altro provvedimento di ieri mattina, quello con cui la Corte ha sancito la scadenza del termine di custodia cautelare in carcere al 3 ottobre 2023, ovvero a due anni esatti di distanza dall’arresto di Versace. Sorprese le legali della famiglia di Bruzzese, le avvocate Ada Odino e Grazia Iannarelli, le quali, alla prima udienza, hanno chiesto un milione di euro di risarcimento danni. Ieri sul banco dei testimoni erano attese la moglie della vittima e il nipote. Ma la decisione della Corte ha ovviamente stoppato ogni attività. «Non mi aspettavo questo colpo di scena – ha commentato l’avvocato Odino – Ma le conseguenze sono relative e sono contenta della scelta di rigore fatta dalla Corte per evitare che l’eccezione potesse essere sollevata in una fase troppo avanzata del processo».