Due terzi dei gas serra sono prodotti dal 10% dei ricchi
IN ITALIA – Con l’allontanamento della depressione
“Hannelore” verso il Mar Nero l’ordinario episodio
freddo della seconda metà di gennaio si è chiuso la-
sciando spazio a una settimana più tranquilla. Al
margine degli anticicloni atlantici hanno prevalso cieli
soleggiati salvo residue nubi al Meridione, con gelate
notturne normali per la stagione nelle zone interne (lu-
nedì 30 l’alba più fredda, temperature minime di -4,7 °C
a Firenze-Peretola e -6,6 °C a Novara-Cameri). Invece
le ore diurne sono divenute tiepide a causa della vivace
radiazione solare e dell’aria mite sopraggiunta, ulte-
riormente riscaldata dal foehn al Sud delle Alpi. Già
mercoledì c’erano 15-17 °C in Valpadana, ma i valori più
elevati, talora prossimi ai record per inizio febbraio, si
sono raggiunti ieri pomeriggio con 20,9 °C a Mila-
no-Brera e 21,5 °C a Torino-Caselle. Il sali-scendi ter-
mico continua: da oggi una nuova irruzione fredda da
Nord-Est riporta condizioni invernali, sebbene con
scarse precipitazioni. Nonostante il raffreddamento in-
tervenuto a metà mese, gennaio
2023 è rimasto tra i più miti in
oltre un secolo di misure al
Nord con circa 2 °C sopra
media: terzo a Piacenza,
quarto a Torino e Parma,
quinto a Pontremoli in
Lunigiana. E mentre sugli
Appennini di neve ne è ar-
rivata molta, le Alpi italiane
non sono messe tanto meglio
di un anno fa: secondo il centro di
monitoraggio ambientale Fonda-
zione Cima, il manto nevoso attua-
le corrisponde in totale a circa 3,7
miliardi di metri cubi di acqua,
metà della media del decennio
2011-2021. Dopo l’anno più caldo
e secco mai osservato, anche il
2023 non è cominciato bene.
NEL MONDO – Le piogge alluvionali
della tempesta tropicale “Chene –
so” in Madagascar hanno causato
almeno trenta vittime, e le inonda-
zioni nello Zambia sono state definite dalle autorità lo-
cali “catastrofiche”su abitati, coltivazioni e allevamenti.
Caldo straordinario in Africa centrale e tra Sud-Est de-
gli Stati Uniti e Golfo del Messico, record nazionali per
gennaio di 41,0 °C in Nigeria, 34,0 °C a Cuba, 32,2 °C in
Florida e 30,5 °C in Georgia. Dieci persone sono morte
invece negli incidenti stradali dovuti alla tempesta in-
vernale “Mara” tra Texas, Arkansas e Tennessee, e ora
una breve ma intensa ondata di gelo sta interessando il
Nord-Est degli Usa (-23 °C ieri mattina a Boston), dopo
settimane di tempo mitissimo. New York ha infatti re-
gistrato il suo gennaio più tiepido nella serie di dati i-
niziata nel 1869 con oltre 5 °C sopra media, e solo il 1°
febbraio è giunta la prima spruzzata di neve dell’inver –
no 2022-23, mai così tardiva in un secolo e mezzo di os-
servazioni. Le lotte ai cambiamenti climatici e alle di-
seguaglianze economiche devono coincidere, attraver-
so un’adeguata tassazione dei super-redditi per finan-
ziare le politiche ambientali e l’adattamento delle classi
più povere e vulnerabili: infatti, secondo un rapporto
del World Inequality Lab (Climate Inequality Report
2023), due terzi delle emissioni-serra mondiali proven-
gono dal 10% più abbiente della popolazione, con in-
credibili livelli pro-capite fino a 101 tonnellate di Co2
equivalente all’anno nel caso degli esagerati stili di vita
dell’1% più ricco dell’umanità (dieci volte le emissioni
medie dei cittadini europei!). Il 29 gennaio, in una pio-
vosa Canberra, è morto di malattia all’età di 75 anni Will
Steffen, poliedrico scienziato del clima e dell’ambiente,
impegnato per quasi mezzo secolo a livello internazio-
nale nello studio e nella comunicazione al pubblico del-
le conseguenze sempre più gravi delle attività umane sul
sistema-Terra. Fu lui a coniare il termine “Antropocene”
insieme al nobel Paul Crutzen (1933-2021) e a inaugu-
rare il fondamentale filone di ricerca sui limiti planetari
e la sostenibilità globale con Johan Rockström dello
Stockholm Resilience Centre. Grandi personalità sem-
pre troppo poco note e facilmente dimenticate da un
mondo che corre verso il baratro ambientale