giovedì 17 Luglio 2025
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Come viene calpestato il Diritto internazionale

Il 3 aprile la visita di Benjamin Netanyahu in Ungheria è stata un affronto al diritto internazionale e l’ennesima manifestazione del disprezzo di Viktor Orbán per i valori europei. L’accoglienza più che calorosa riservata a un primo ministro accusato dalla Corte penale internazionale (Cpi) di aver commesso crimini di guerra e contro l’umanità nella Striscia di Gaza dimostra la deriva inquietante del leader ungherese. Orbán ha preferito ritirarsi dalla Cpi invece di rispettare l’obbligo di non invitare Netanyahu o di arrestarlo quando ha messo piede sul suolo europeo. La Cpi sta indagando sulle responsabilità del leader israeliano nella punizione collettiva inflitta alla popolazione civile palestinese di Gaza dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023.

Il disprezzo del leader ungherese per il diritto internazionale indebolisce la posizione comune dell’Unione europea, che vorrebbe una soluzione alla guerra a Gaza basata sul rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani.

Tutto questo mentre la Striscia è stata divisa in tre settori: uno a nord, ridotto a macerie; uno al centro, trasformato in una zona per accogliere gli sfollati; e l’ultimo a sud, intorno a Rafah, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono ammassati senza accesso all’acqua, cibo e a un rifugio. È una divisione ingiustificabile, che non ha neanche messo fine ai bombardamenti.