domenica 8 Settembre 2024
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Intervista alla prof.ssa Anna Maria Landini

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Abbiamo
intervistato la professoressa Anna Maria Landini, dirigente
scolastico dell’istituto comprensivo “Giò Pomodoro” di Orciano
di Pesaro (PU).

Professoressa,
per cominciare, potrebbe illustrarci la realtà dell’istituto?

Il
nostro istituto comprensivo al momento ha all’attivo 798 alunni,
distribuiti in 13 plessi scolastici dislocati sul territorio di
quattro comuni, cioè Barchi, Orciano, Mondavio e San Giorgio.
Abbiamo sei scuole dell’infanzia che funzionano tutte in orario
antimeridiano e pomeridiano, quindi per 40 ore settimanali. Poi
abbiamo cinque scuole primarie, quelle che prima venivano chiamate
elementari, una per ogni comune tranne Mondavio, che ne ha due. Le
scuole primarie hanno un’organizzazione oraria diversa: tre scuole
funzionano a 30 ore, le altre due, che sono quelle di Mondavio e di
San Michele al Fiume, funzionano invece a tempo pieno, cioè a 40 ore
settimanali. Delle tre scuole che funzionano a 30 ore settimanali,
quella di Orciano è in pratica organizzata su cinque giornate, da
lunedì a venerdì, con tre rientri settimanali, quindi conteggiando
anche le ore della mensa in realtà i ragazzi rimangono a scuola 33
ore. La scuola di Barchi ha due rientri settimanali e il sabato
sempre libero, ma dato che non avevamo risorse di docenti il servizio
mensa da due anni è gestito dal comune.
Ci sono infine le due
scuole secondarie di Mondavio e San Giorgio, che fino allo scorso
anno funzionavano a 33 ore, poiché abbiamo sfruttato la possibilità
che ci era concessa dal decreto legislativo 59 di poter offrire un
tempo scuola arricchito da attività facoltative e opzionali. Dal
prossimo anno queste scuole funzioneranno a 30 ore settimanali, in
applicazione di quanto è previsto dalla “riforma Gelmini”, che
in questi giorni ha completato il proprio iter ed è diventata legge.
Nonostante la riduzione dell’orario a 30 ore, è comunque mia volontà
quella di proseguire in tutte quelle attività di arricchimento che
fino ad oggi abbiamo potuto realizzare.

Dato
che ne ha appena accennato, le chiedo un giudizio generale sulla
riforma della scuola.

Io
capisco che ci sia l
a
necessità di contenimento della spesa
;ma
la formazione, come dimostrano tutte le indagini internazionali,
rappresenta per esempio un ambito su cui investire
.
La
riforma prevede l’
azzeramento
delle ore di contemporaneità, che sono le ore di presenza in classe
di due insegnanti; solo se sono presenti contemporaneamente gli
insegnanti si può offrire quel percorso di studio personalizzato che
significa poter dividere la classe in piccoli gruppi, poter
effettuare attività in questi piccoli gruppi, poter realizzare
attività di approfondimento. Mancando le ore di contemporaneità,
questa attività di arricchimento e di recupero non potrà essere
effettuata. Allo stesso tempo non sappiamo più come riusciremo a
garantire l’insegnamento alternativo alla religione cattolica.
Quello
della scuola è un settore che si è sempre messo in discussione, in
qualche modo ha sempre riflettuto su se stesso e ha cercato di
tenersi al passo con i tempi, e questo lo dimostrano le indagini
internazionali, dalle quali emerge il fatto che i risultati dei
nostri scolari nella scuola elementare sono i migliori.

Parliamo
ora delle conseguenze che ci saranno nel nostro polo scolastico.

Non
so se quest’anno i genitori riusciranno a percepire che qualche cosa
è cambiato, perché tutto sommato, stringendo veramente i denti,
l’orario scolastico rimarrà lo stesso. Una famiglia attenta potrebbe
accorgersene, una famiglia più superficiale potrebbe pensare che,
rimanendo il tempo pieno per i propri figli, in fondo non cambia
nulla, dato che nella scuola primaria, dove è stato fatto il grosso
dei tagli, tutto sommato rimarranno le quaranta ore. Però è il modo
in cui si rimarrà a scuola per quelle quaranta ore che sarà
diverso: perché non ci saranno più per ogni classe quelle quattro
ore settimanali per poter fare quelle attività di integrazione, di
arricchimento e di personalizzazione di cui parlavo prima.
Nonostante
la contrazione di organico il nostro Piano dell’Offerta Formativa
cercherà di dare continuità alle scelte progettuali già attivate
dal corrente anno scolastico. Per esempio vorremmo riproporre ai
ragazzi un’attività già fatta quest’anno, “Adotta un autore”: i
ragazzi hanno letto i testi di un autore e poi lo hanno incontrato.
E’ stata un’esperienza molto bella, il cui costo è stato sostenuto
interamente da noi perché era un’attività su cui abbiamo creduto e
sulla quale investiremo anche il prossimo anno. Da quest’anno poi
dovremmo avere anche il supporto per sostenerne la spesa da parte
degli enti comunali.
Cercheremo di riproporre le attività
laboratoriali, anche se non avremo la stessa freq
uenza
dello scorso anno. Per quello che riguarda il progetto “Bene
comune” anche in questi giorni ho raccolto delle adesioni. Già
alcune associazioni hanno cominciato a farmi delle proposte. Tra
l’altro ho già stipulato un accordo con un’associazione di Orciano,
che chiederà dei finanziamenti alla Regione per poter fare delle
attività laboratoriali nelle giornate festive integrandole con
attività nell’orario scolastico.

Ultimamente
si parla sempre più insistentemente di ridefinizione di unioni a
livello comunale, dato che il comune di Mondavio è uscito
dall’Unione Valcesano, imitato in questa decisione dal comune di
Monte Porzio. Allo stesso tempo si parla sempre più spesso di una
possibile unione del polo scolastico di San Lorenzo in Campo a quello
di Orciano e Mondavio piuttosto che a quello di Pergola. E’ solamente
una supposizione o si tratta di una possibilità reale?

No,
non si tratta solo di supposizioni. Tutto nasce da decreto legge n.
112, che partiva dalla legge finanziaria e quindi conteneva delle
indicazioni per il contenimento delle spese. Di questo decreto noi
abbiamo informato le famiglie in un’assemblea pubblica che abbiamo
tenuto lo scorso autunno. In base ai parametri di riorganizzazione
previsti da questo decreto, che ha poi avuto applicazione nel decreto
81 di recente firma, alcuni istituti scolastici risultano essere
sottodimensionati. Nel dicembre 2008 ho ricevuto una proposta da
parte delle amministrazioni comunali di San Lorenzo in Campo e
Fratterosa, che avevano deliberato di voler essere inserite nel
nostro istituto comprensivo. Questa proposta però è stata congelata
nella delibera della Regione Marche datata 6 luglio 2009, nella quale
si sospendono le decisioni di modifica del piano, tra le quali
l’unificazione dell’istituto comprensivo Alighieri di San Lorenzo in
Campo all’istituto comprensivo di Orciano. Però la questione dovrà
comunque essere riaffrontata perché nella stessa delibera si chiede
che, considerate le varie nuove norme, prima gli enti comunali e poi
le province provvedano a mettere in pratica un piano di
riorganizzazione.
Dal mio punto di vista è chiaro che una
riorganizzazione della rete scolastica debba essere parallela alla
riorganizzazione politica. Credo che ci sarà una riorganizzazione
generale della nostra vallata e probabilmente questa seguirà
parallelamente l’ipotesi di riorganizzazione politica. Io mi auspico
che nei tavoli in cui si prenderanno decisioni in merito ci sia anche
la nostra presenza, mi au
guro
che verremo invitati e ascoltati, anche se fino ad oggi non è mai
successo.
Se questa vallata subirà una trasformazione, dovremo
capire quale sarà l’evoluzione politica e dialogare per comprendere
che tipo di conformazione si verrà a delineare.
Il nostro
istituto sta comunque già provvedendo ad un ampliamento con Piagge
che diventerà operativo dall’anno scolastico 2010-2011
.La
decisione di questo ampliamento è nata con le precedenti
amministrazioni e viene portata avanti anche dai nuovi
amministratori. C’è già un consorzio, chiamiamolo così, tra San
Giorgio e Piagge; l’ipotesi che diventerà operativa dal prossimo
anno è quella di portare le prime tre classi della scuola elementare
di San Giorgio a Piagge, mentre la quarta e la quinta elementare di
entrambi i comuni funzioneranno a San Giorgio nello stesso edificio
che ospiterà le classi medie. Queste ultime saranno formate dagli
alunni di entrambi i comuni, cosa che in precedenza non avveniva,
visto che i bambini di Piagge frequentavano le medie a Mon
temaggiore.
In questo modo avremo di fatto il superamento delle pluriclassi,
grazie alla creazione di classi da 20-22 bambini, quindi dal punto di
vista numerico daremo stabilità a due presidi scolastici.
Personalmente applaudo a questo tipo di scelta perché in questo modo
si riesce a salvare un presidio scolastico nel territorio e a
garantire continuità alla scuola elementare e alla scuola media, non
riducendo i punti di erogazione del servizio ma consolidandoli.

Si
torna ciclicamente a parlare di sicurezza e di prevenzione negli
ambienti scolastici, purtroppo sempre e solo in concomitanza di
eventi tragici. Qual’è la situazione della sicurezza nelle scuole
del nostro polo scolastico? Quali sono, se ci sono, i provvedimenti
più urgenti da adottare? Esistono e sono a conoscenza di insegnanti
e alunni eventuali procedure da adottare in caso di emergenza?

Ci
sono delle operazioni in corso nel nostro polo, ad esempio è già
partita la ristrutturazione della scuola elementare di Orciano. Tre
anni fa c’è stato un piccolo cedimento strutturale in un’aula a
seguito del quale la scuola elementare di Orciano è stata spostata
nell’edificio della scuola media. I lavori di ristrutturazione della
scuola elementare di Orciano sono iniziati lo scorso anno, ad ottobre
2008. Inoltre questa estate cominceranno i lavori per la messa in
sicurezza della scuola elementare di Mondavio, che nel frattempo
verrà spostata e funzionerà a San Michele al fiume. E’ ovvio che i
nostri edifici abbiano bisogno di manutenzione, dato che risalgono un
po’ tutti agli anni ’50. Da questo punto di vista però abbiamo un
ottimo rapporto con gli enti comunali, che collaborano e rispondono
alle nostre richieste. Noto che in questo campo non c’è
superficialità ma anzi un’attenzione sempre maggiore.
Anche a
Barchi sono stati fatti dei lavori di mantenimento nella scuola
primaria e nella scuola dell’infanzia. Tuttavia Barchi è in procinto
di edificare una nuova struttura scolastica grazie ad un lascito che
hanno ricevuto, quindi probabilmente nel loro comune si creerà una
nuova sede.
Il nostro istituto è obbligato per legge ad avere un
responsabile per la sicurezza, ed in questo è seguito dalla Sea, una
ditta di Fano. Per quello che riguarda le emergenze, noi abbiamo i
piani di evacuazione ed effettuiamo le prove di evacuazione due volte
l’anno, lasciando ad ogni plesso la possibilità di decidere
autonomamente le date nelle quali effettuarle. In occasione di queste
prove gli esperti parlano con i ragazzi e illustrano loro quali sono
gli atteggiamenti corretti che bisogna assumere nelle emergenze.

Professoressa,
c’è qualche tema particolare che vuol portare all’attenzione dei
nostri lettori?

In
questi giorni abbiamo ricevuto una comunicazione da parte del nuovo
assessore provinciale che chiede informazioni sulla situazione
finanziaria delle scuole, che stanno vivendo una condizione economica
particolarmente difficile. Un esempio può essere il fatto che gli
istituti come il nostro sono obbligati ad inviare la visita fiscale,
però rimane ancora irrisolta la questione su chi deve pagarla. Di
conseguenza le istituzioni scolastiche si sono trovate a dover
adempiere ad un obbligo di legge ma senza aver avuto finanziamenti a
parte all’interno di questo obbligo, per cui molte istituzioni come
la nostra hanno già delle pendenze con l’Asur e non sappiamo con
quali soldi pagare. Quando arriverà l’ingiunzione il nostro istituto
sarà costretto a pagare, togliendo altre risorse. Il problema è che
quest’anno le istituzioni scolastiche si sono trovate a dover
predisporre il programma finanziario, che si chiama programma
annuale, mettendo “zero” per le spese di funzionamento. Questo
significa che nel nostro istituto non abbiamo potuto dare alle scuole
nemmeno un centesimo per le spese che riguardano gli acquisti
ordinari come quelli di carta o colori. Quest’anno siamo riusciti a
sopravvivere grazie alle economie che avevamo già, ma ci troviamo
nella situazione di dover sostenere l’attività scolastica senza
avere soldi per garantire il funzionamento scolastico
ordinario.
Voglio sottolineare che se riusciamo ad andare avanti è
anche grazie alla sensibilità dei nostri quattro comuni che in virtù
della convenzione didattica erogano all’istituto 15 euro per ogni
alunno, con i quali possiamo provvedere all’acquisto di beni di lunga
durata come i computer e alla presenza di esperti per attività di
arricchimento dell’offerta formativa. Questa convenzione è
un’intuizione felice che chi mi ha preceduto ha proposto ai comuni
già dal 2006, e grazie alla quale abbiamo risorse da poter riversare
ai singoli plessi per sostenere gli acquisti e i progetti con gli
esperti.
Abbiamo veramente un ottimo rapporto con gli enti
territoriali, grazie ai quali sono state riversate sulla scuola anche
le risorse per il disagio dei comuni. Grazie a queste risorse sono
riuscita ad attivare due percorsi teatrali aggiuntivi con esperti,
che hanno coinvolto i ragazzi delle classi seconde medie di
Orciano.
Anche le famiglie collaborano molto. Noi stiamo
investendo molto nel rapporto con le famiglie, e il progetto
genitorialità quest’anno ha avuto veramente un ottimo successo.
Abbiamo già in programma la prosecuzione del percorso a settembre
con incontri nei singoli territori comunali.
Sta anche partendo il
progetto “Bene comune alleanza educativa” perché crediamo che
molti problemi educativi possano essere risolti con la creazione di
un linguaggio comune con il quale rivolgersi ai ragazzi. La
“protesta”, i problemi dei ragazzi si percepiscono, quindi
cerchiamo di raggiungerli superando quella dissonanza di
atteggiamenti tra le realtà educative, cerchiamo di creare questo
percorso di collaborazione tra scuola, associazioni ed enti locali.
Questa è una strada che continueremo a percorrere. Penso che la
ricaduta di questo progetto non la vedremo subito, ma non importa,
adesso l’importante è crederci e continuare. Anche l’Ambito e la
Provincia ci hanno creduto, ci è stato dato un piccolo
finanziamento.
Ci sono poi le buone opportunità, come ad esempio
quella del Ministero dell’Istruzione che sta attualmente sostenendo
la didattica su supporto tecnologico per le scuole medie, grazie alla
quale abbiamo avuto due lavagne interattive. Grazie ad un
finanziamento dalla Regione Marche abbiamo recuperato altre due
lavagne interattive e quindi da settembre le nostre classi le avranno
a disposizione. La lavagna interattiva è un modo per veicolare
l’insegnamento attraverso il supporto informatico e per avvicinarsi
al linguaggio dei ragazzi.

La
scuola si trova in una situazione economica particolarmente
difficile, ma credo che le famiglie percepiscano questa difficoltà,
e allo stesso tempo capiscano anche il grande lavoro che viene svolto
da parte del vostro istituto.

Ho
voluto sottolineare le difficoltà finanziarie perché quella
economica è veramente un’urgenza reale. Come dicevo prima, il
Ministero quest’anno ci ha imposto di predisporre il programma
annuale indicando zero alla voce delle spese di funzionamento.
Diventa importante il contributo volontario che a settembre chiediamo
alle famiglie, al quale l’ottanta per cento di esse risponde
positivamente, sperando che capiscano che costituisce una risorsa
importante soprattutto per la scuola elementare e la scuola
dell’infanzia.
Un genitore sensibile capirà anche quello che
offre un tempo pieno, la copertura giornaliera delle otto ore, la
qualità delle cose che si realizzano all’interno di queste ore. Per
esempio, noi siamo uno dei pochi istituti che nelle scuole
dell’infanzia prevede l’insegnamento dell’inglese agli alunni,
importante perché propedeutico per l’apprendimento della lingua
nella scuola elementare. Lo facciamo perché usiamo le risorse
interne per realizzarlo. Allo stesso modo facciamo molte altre scelte
perché crediamo nel raggiungimento di certi obiettivi pedagogici e
nel fatto che per l’istituzione scolastica il raggiungimento del
successo formativo di ogni suo allievo sia un risultato
imprescindibile.