sabato 27 Luglio 2024
LibriNucleare

Grand Central Terminal

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La
reazione a catena degli atomi, la pila atomica, il ciclotrone, il
microscopio elettronico. Senza Leo Szilard non sapremmo cosa sono.

Equazioni
e formule scientifiche erano il suo pane quotidiano. Prima come
fisico, poi come biologo. Fra quel prima e quel poi, le bombe
atomiche di Hiroshima e Nagasaki del 1945.
Di
quelle armi micidiali era stato uno dei padri, battendosi per la loro
costruzione e lavorando alla loro realizzazione. Ebreo ungherese
fuggito dalla Germania all’avvento del nazismo, sapeva che se il
Terzo Reich avesse costruito per primo l’atomica, ciò avrebbe
significato un disastro per l’umanità.
Sconfitta
la Germania, si oppose però con tutte le forze all’uso della bomba
atomica contro il Giappone. Inutilmente.
Con
la decisione clamorosa, abbandonò allora lo studio della fisica per
dedicarsi alla biologia. “Avrei voluto dividere il mio tempo tra la
scoperta di cosa è la vita e il tentativo di preservarla salvando il
mondo. Oggi mi sembra che il mondo abbia più bisogno di essere
salvato. E questo mi obbliga a dedicare più tempo alla biologia”.
Alla
biologia, e a una sempre più intensa battaglia civile contro l’uso
militare dell’energia nucleare. Scoprì in quegli anni una nuova
arma: la penna. E la usò magistralmente dando vita a una
straordinaria serie di racconti di fantascienza –Grand Central
Terminal
è uno di questi – tutti raccolti nel libroLa voce
dei delfini e altre storie
.

Non
crediate che il mio libro esalti l’intelligenza dei delfini. Denuncia
la stupidità degli uomini”.
A
noi piace immaginare che Leo Szilard vorrebbe essere ricordato per un
brevetto firmato insieme con Albert Einstein.
Il
brevetto di un frigorifero.

Dal
libro:

Atterrati
dallo spazio siderale a New York, non abbiamo incontrato né uomini
né altri animali. E neppure piante. E’ così su tutto il pianeta
Terra. Non può essere stato un virus, e nemmeno un batterio. Ci sono
tracce evidenti di radioattività. E’ certo che c’è stata
un’esplosione nucleare, anzi, più d’una. Una guerra? Impossibile. I
terrestri, lo sappiamo, erano essere molto intelligenti e razionali.
Ma quei curiosi dischetti di metallo trovati nei gabinetti delGrand
Central Terminal..
.”

IL LIBRO E’ IMPREZIOSITO DAI DISEGNI DI GIPI

Titolo: Grand Central Terminal
Autore:
Leo Szilard (disegni di Gipi)
Anno: 1961
Editore: Orecchio acerbo