Il mio diritto al ritorno
Ari
Shavit, giornalista di Ha’aretz Magazine (quotidiano israeliano) ha
intervistato nel 2000 Edward W. Said, e il testo dell’intervista è
stato pubblicato integralmente in questo breve libro edito dalle
Edizioni “nottetempo”.
Edward
W. Said è nato nel 1936 a Gerusalemme. Esiliato da adolescente in
Egitto e poi negli Stati Uniti, è stato professore di Inglese e di
Letteratura Comparata alla Columbia University di New York. Formatosi
a Princeton ed Harvard, Said ha insegnato in più di centocinquanta
università e scuole negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa. I
suoi scritti sono apparsi regolarmente sul Guardian di Londra, Le
Monde Diplomatique e sul quotidiano in lingua araba al-Hayat.
Ex
socio del Consiglio Nazionale Palestinese, fu un negoziatore
“nell’ombra” del conflitto arabo-israeliano. A causa della
sua pubblica difesa dell’autodeterminazione palestinese, a Said è
stato impedito l’ingresso in Palestina per molti anni. Si è opposto
agli accordi di Oslo ed al potere di Yasser Arafat, che ha fatto
vietare i suoi libri nei territori autonomi.
E’
morto a New York il 25 settembre 2003.
L’intervista
de “Il mio diritto al ritorno” risale all’estate 2000, subito
dopo il ritiro delle forze israeliane dal Libano. Era inoltre il
periodo delle trattative di Camp David.
Questa
intervista è particolarmente interessante perché spiega la
contrarietà di Said all’istituzione di Israele e Palestina come due
stati separati e la sua propensione alla creazione di uno stato
binazionale.
Said
è convinto inoltre che una pace giusta in Medio Oriente non sia
possibile fino a quando Israele non ammetterà i torti inflitti alla
popolazione palestinese. Said non vuole mettere in dubbio l’esistenza
di uno stato ebraico, anzi! Piuttosto l’autore invita gli israeliani
ad abbandonare l’aspetto colonizzatore del sionismo.
Titolo:
Il mio diritto al ritorno
Autore:
Edward W. Said
Anno:
2001
Editore:
Nottetempo