sabato 27 Luglio 2024
ArticoliArticoli 2010

Consumo sfrenato

consumismo--400x300.jpg
Oggi
2,3 miliardi di persone, concentrate principalmente nei Paesi ricchi,
consumano a livelli insostenibili. Un terzo della popolazione
mondiale che ha contribuito allo sfruttamento intensivo del Pianeta,
tra i quali ci siamo anche noi.

A
richiamare l’attenzione sulla sostenibilità dei nostri consumi è
l’annuale rapporto “State of the World”, presentato a Roma dal
Wwf Italia ed Edizioni Ambiente.
Il
rapporto ci ricorda che “Ogni anno, si estraggono 60 miliardi di
tonnellate di risorse, circa la metà in più di quanto accadeva 30
anni fa” e di come “negli ultimi 50 anni la produzione dei
metalli sia sestuplicata, il consumo del petrolio sia aumentato di 8
volte e di 14 quello di gas naturale”.

Un
consumo sfrenato che ci coinvolge tutti. I dati d’altronde sono
inequivocabili: nel 2008 nel Mondo sono stati acquistati ben 68
milioni di veicoli, 85 milioni di frigoriferi, 297 milioni di
computer e 1,5 milioni di telefoni cellulari.
Da
notare il fatto che il 78% della spesa globale in beni di consumo
avviene nei 65 Paesi con redditi alti, i quali rappresentano appena
il 16% della popolazione globale.
Emblematico
il dato degli Stati Uniti, dove si spendono circa 32.400 dollari pro
capite in beni di consumo, ma che rappresentano soltanto il 5% della
popolazione mondiale. Il rapporto evidenzia come “Di fatto se tutti
vivessimo come gli americani, la Terra potrebbe sostenere a mala pena
1,4 miliardi di individui, invece che i 6,8 miliardi attuali”.

Il
rapporto del Wwf invita tutti i Governi ad “adottare, velocemente,
tecnologie sostenibili, che possano permettere ai consumi di base di
posizionarsi in una dimensione ecologicamente possibile”.
Questo
perché, ricorda il rapporto, a consumi invariati, per produrre
energia sufficiente a soppiantare, nei prossimi 25 anni, l’apporto
dei combustibili fossili, “si dovrebbero costruire 200 mq di
pannelli solari fotovoltaici e 100 mq di solare termico, al secondo,
più di 24 turbine eoliche da 3 megawatt all’ora non stop, per il
prossimo quarto di secolo”.