Mafia/Stato: le dichiarazioni di Grasso
Giovedì
27 maggio il quotidiano “La Repubblica” pubblica la notizia sulleaffermazioni
di Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia. Grasso dice
semplicemente e chiaramente che le stragi del 1992 e del 1993 furono
fatte per aiutare l’ingresso di una forza politica.
Su
queste affermazioni l’Italia non fa un salto sulla sedia e
l’opposizione sembra non accorgersi.
Ma
la notizia di Grasso o è vera oppure no. Il procuratore o è un
irresponsabile oppure è il procuratore antimafia del nostro Paese.
La
notizia è che pezzi di Stato hanno imbottito di tritolo la Fiat 126
che ha fatto saltare in aria Paolo Borsellino. Pezzi di Stato hanno
ammazzato la scorta di Borsellino.
E’
una notizia sconvolgente!
Bisogna
sperare che la notizia non sia vera ma c’è il dovere di indagare e
di dargli il peso che ha per capire cosa significano le parole di
Piero Grasso: “Nel ’93, Cosa nostra ebbe in subappalto una vera
e propria strategia della tensione che ebbe nelle bombe di Roma,
Milano e Firenze soltanto il suo momento più drammatico. Ma ci sono
tanti altri episodi da ritirare fuori e rileggere insieme”.
In
queste ore stanno per essere identificati alcuni personaggi dei
servizi segreti italiani che insieme ai Corleonesi hanno voluto la
morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Diversi
giornalisti ipotizzano che nelle prossime settimane i procuratori
siciliani e quelli di Firenze riusciranno a scoprire qualcosa
d’altro.
Ma
tutto questo purtroppo con grave ritardo. Già venti anni fa si
poteva indagare sulle complicità tra Stato e mafia ma nessuno lo ha
fatto.. anzi.. qualcuno ha depistato le indagini, fatto sparire pezzi
di inchiesta, bruciato carte.
Ora
si spera che le dichiarazioni di Piero Grasso diano un impulso nuovo
alle indagini. Perché come ha ricordato giustamente il nostro ex
Presidente della Repubblica,Carlo
Azelio Ciampi: “Non
c’è democrazia senza verità. Questo è il tempo della verità”.