martedì 22 Ottobre 2024
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Italia, ex democrazia

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Lunedì mattina al
processo Mediaset Berlusconi non si è presentato ed è stato quindi
dichiarato contumace. Sabato prossimo ci sarà il processo
Mediatrade, l’11 marzo sarà la volta del processo Mills e il 6
aprile quella del processo Ruby,

Un percorso
particolarmente accidentato che Berlusconi inaugura con l’ennesimo
attacco al Quirinale. Una sua affermazione è infatti molto
indicativa del pensiero del nostro premier: “Se una legge non
piace al Quirinale la rispedisce al Parlamento, se non piace alla
Corte Costituzionale viene addirittura respinta e bocciata
”.
Tutto questo per dirci che lui non può governare, poiché la visione
che il premier ha della democrazia è quella di una gabbia.
Per Berlusconi il rapporto
tra politica e istituzioni, il potere legislativo, quello esecutivo,
il rapporto tra gli organismi di garanzia della nostra Repubblica
sono completamente fondato sull’arbitrio.
Sappiamo invece bene che
quando il Presidente della Repubblica rinvia una legge lo fa soltanto
nell’esercizio delle prerogative che rigorosamente gli assegna la
Costituzione.
La stessa cosa vale per la
Corte Costituzionale, che non boccia le leggi perché non le
piacciono, ma perché accerta, testi alla mano, che quelle leggi
violano la Costituzione.
Tutto questo configura una
situazione eccezionale e spiega come il nostro Paese sia in
emergenza, dato che non viene governato e il Presidente del Consiglio
vive la dimensione democratica come un eterno conflitto tra i poteri
dello Stato. Un conflitto dove lui rappresenta l’anti-Stato.

In tutta questa situazione
è difficile parlare dell’Italia come di democrazia, ma è più
corretto parlare di dispotismo democratico.