Il cancro italiano

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Il conflitto d’interessi è così evidente in Italia
che ormai nessuno ci fa più caso. E’ come quando una persona si
ammala di cancro. Nei primissimi giorni tutti parlano di questo
sfortunato… salvo poi dimenticarsene e ritornarne a parlare solo
quando il poveretto muore.


Fortunatamente ci sono ancora italiani che ancora
possono fregiarsi del termine “giornalista”. Uno di questi è
Marco Travaglio, che nel suo articolo del 3 luglio 2011 su “Il
Fatto Quotidiano” torna a parlare di questo cancro italiano
raccontando la vicenda di Santoro con La7.
Alla fine dell’articolo non rimane che una parola di
commento… “Incredibile!”

È
passato un mese da quando
Giovanni Stella, ad di
TIMedia ed editore di La7, annunciava al Fatto: “Uno o due fra
Santoro, Gabanelli,
Floris e Fazio
verranno
a La7”. Era il 4 giugno. Oggi è il 3 luglio e non ne è arrivato
nemmeno uno. Vuol dire che il dottor Stella faceva finta di volerli?
No, abbiamo buoni motivi per ritenere che li voleva davvero. Almeno
lui. Tant’è che aveva ingaggiato
Nuzzi
e Facci
daLiberoper pararsi sul lato
destro. E aveva inviato a Santoro un contratto firmato: con la firma
del conduttore, La7 non avrebbe più potuto tirarsi indietro. Poi è
accaduto qualcosa. Un po’ di consecutio temporum.

4
giugno
. StellacolFattousa una strana metaforaper descrivere la campagna acquisti in casa Rai: “Attendo i
macachi-conduttori che scendono dal banano Rai. Con due di loro ho un
accordo di massima”. Come a dire (agli azionisti? ad altri?): non
sono io che salgo a prenderli, ma la Rai me li butta addosso, come
faccio a mandarli indietro?

6
giugno
. Rai e Santoro
annunciano il divorzio consensuale e la fine del contenzioso
giudiziario alla vigilia della Cassazione. Mentana annuncia al Tg
La7: “Santoro è a un passo da La7, la trattativa è molto
avanzata, sul piano sia contrattuale sia dei contenuti giornalistici
che potrebbe autonomamente realizzare: la decisione definitiva spetta
a lui”.

7
giugno
. Il titolo
TiMedia guadagna il 17% in Borsa.

8
giugno
. Anche Lerner dà
la cosa per fatta: “Con l’arrivo di Santoro a La7 ci sarà un
salto dimensionale ulteriore”.

9
giugno
. Berlusconi:
“Sono sincero, non posso dirmi dispiaciuto che Santoro lasci la
Rai”. L’ultimo
Annozerostraccia tutti i record: 8,3 milioni, 32% di share.

14
giugno
. Stella torna a
parlare per metafora, altra excusatio non petita su
Repubblica:
“Santoro? Quando una donna si spoglia e si stende sul letto, c’è
bisogno di fare altre domande? No. Ti togli la giacca, ti sfili la
camicia e la smetti di chiacchierare”.

16
giugno
. Santoro, aUn
giorno da pecora
, dice che
Telecom non può fare liberamente “campagna acquisti” sennò “il
governo potrebbe usare tutti i mezzi per sparare su Telecom”, in
ogni caso “la possibilità che io vada a La7 è del 100% se le loro
intenzioni fossero buone, concrete e rispettose delle nostre
prerogative. Bisogna soltanto aspettare”.

23
giugno
, Ansa ore 13.36.
Stella presenta il nuovo palinsesto e annuncia: “Con Santoro è
stata già trovata un’intesa di massima. Spero di uscire presto con
l’annuncio e di firmare il contratto”.

23
giugno
, Ansa ore 20.07.
TIMedia rettifica l’annuncio di Stella: “Col dr. Santoro non è
stato ancora trovato un accordo”.

28
giugno
. Prima bozza
della manovra finanziaria: chi (Telecom) possiede la rete telefonica
per la banda larga dovrà renderla “aperta” ai concorrenti,
potenziarla a spese proprie e dividerne la proprietà con la Cassa
depositi e prestiti (cioè con lo Stato).

30
giugno
, Ansa ore 13.32.
“TIMedia ha interrotto le trattative con Santoro per
‘inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei
rapporti fra autore ed editore’”. Il titolo perde il 3%. Cambia
la finanziaria: Telecom conserva la rete e, per potenziarla, potrà
attingere a “risorse pubbliche”.
Santoro
parla di “gigantesco conflitto d’interessi”
,
ma è pressoché l’unico.

Il conflitto d’interessi è
diventato una norma costituzionale occulta, un tabù che non solo non
va risolto, ma neppure nominato (anche noi ci adeguiamo nel titolo).
Dall’archivio Ansa dell’ultimo mese risultano aver parlato di
“conflitto d’interessi/e” sul caso Santoro solo quattro
politici:Vita e
Giulietti
del Pd,Orlando e Pardidi
Idv (più il pdl Butti per negarlo).
Bersani
e Vendola non pervenuti
:
si limitano a criticare la scelta della Rai, poi però zitti sul
seguito. Bersani, superando a fatica lo choc per le dimissioni di
Vasco Rossi da rockstar, sostiene anzi che “Berlusconi non so se ci
guadagnerà perché Santoro tanto risbucherà”. Bravo merlo, hai
capito tutto.