La Camorra a casa nostra
Dal 13 al 15 dicembre il
nostro gruppo è stato impegnato in numerose iniziative sul tema
della criminalità organizzata. In questi tre giorni abbiamo
organizzato diversi incontri pubblici e presso le scuole e portato
nuovamente in scena lo spettacolo “Ancora cento passi”.
Lo scopo delle nostre
iniziative non era e non è quello di parlare della criminalità
organizzata come un fenomeno lontano, che colpisce solo le zone
meridionali, ma di contribuire a creare localmente una cultura della
legalità perché siamo convinti che certi atti malavitosi possono
comparire anche nelle nostre terre.
Uno “scherzo del
destino” ha voluto che proprio durante i giorni interessati dalle
nostre iniziative venisse diffusa la notizia dell’operazione compiuta
dai Carabinieri di Bologna che ha portato all’arresto di dieci
persone e a circa 100 persone indagate per attività criminale.
Questa operazione interessa anche la provincia di Pesaro.Ecco
il link dell’articolo apparso sul “Il Resto del Carlino”.
Il procuratore Capo di
Bologna, dottor Roberto Alfonso, nella conferenza stampa successiva
all’operazione ha dichiarato: “Abbiamo certificato che nella
zona fra Modena, Rimini e anche parte delle Marche e della Toscana
opera un’organizzazione di tipo camorristico soprattutto nel settore
delle estorsioni”.
Molto interessante anche
ciò che afferma il Generale di Brigata Mario Parente, Comandante dei
ROS: “L’aspetto che sicuramente viene rilevato nell’attività
investigativa è la presenza tra il centinaio di indagati di
professionisti: notai, avvocati, commercialisti, broker finanziari
che oltre a fornire una consulenza all’organizzazione di fatto
precostituivano una copertura legale per le attività di riciclaggio
e di reimpiego dei proventi illeciti in attività immobiliari, in
operazioni finanziarie che non riguardavano soltanto la Regione ma
erano estesi anche in altre Regioni”.
Come ho scritto
in un mio precedentearticolo:Sono episodi che non bastano a definire le
Marche una regione ad alta esposizione mafiosa ma che sono
sufficienti a suggerire la necessità di monitorare il fenomeno,
facendo leva su quello che da sempre è un punto di forza della
nostra regione: un tessuto sociale e produttivo vigile e consapevole,
fondamentale nel segnalare episodi ed intrecci sospetti.
E’ per questo motivo che
crediamo importante continuare con iniziative analoghe a quelle
recentemente organizzate.